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Nizzi did it again: Olbia.it cacciata da una conferenza stampa

Non bastava la mailing list, ora manda via le collaboratrici per interposta persona

Nizzi did it again: Olbia.it cacciata da una conferenza stampa
Nizzi did it again: Olbia.it cacciata da una conferenza stampa
Angela Galiberti

Pubblicato il 14 July 2023 alle 15:11

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Olbia. Mi piacerebbe molto iniziare questo editoriale con una prosa aulica, raffinata, dotta, ma la verità è che le prevaricazioni, le ingiustizie e la protervia mi fanno dannatamente inca**are. Soprattutto se queste tre cose, che riassumiamo con le parole "abuso di potere", vengono esercitate su una collaboratrice che non ha certamente lo stesso "potere" di una direttrice.

(Abbiate pazienza e perdonate i mille asterischi)

Proprio non riesco a immaginarmela la portavoce del sindaco che viene quatta quatta da me - Angela Galiberti, direttrice di Olbia.it e (diciamolo) tignosa"Maria curru in cu*u" - per informarmi che mi devo allontanare dal Municipio, casa di tutti gli olbiesi quindi anche mia, perché al sindaco Nizzi dà fastidio la mia presenza (come testata) in una conferenza stampa e quindi se non me ne vado non inizia la conferenza.

In questi anni bollenti (climaticamente parlando) il sindaco Nizzi e io ci siamo incrociati un sacco di volte, nelle più disparate sedi anche comunali, e non mi ha mai chiesto (per interposta persona) di andarmene. E ci mancherebbe pure altro.

Ho sempre pensato che da parte sua ci fosse una forma di intelligenza e ho anche sempre un po' pensato che temesse le conseguenze mediatiche della reazione (non sono notoriamente una che abbassa la conca).

Del resto è già capitato che qualcuno ci provasse in Consiglio comunale, (non per volontà del Sindaco, lo voglio sottolineare) e sappiamo bene com'è finita: con un casino allucinante che ancora si ricordano e una sonora figuraccia da parte dei più realisti del re.

Veniamo dunque a oggi, perché c'è veramente da piangere.

Questa mattina in Municipio, casa di tutti e dunque anche nostra, era in programma una conferenza stampa.

Obiettivo: presentare un progetto in cui è presente anche il Comune di Olbia, un progetto - ironia della sorta - dedicato all'inclusione. Attenzione, il progetto non è del Comune. Ai fini di quello che succederà dopo non conta nulla, ma è un particolare che deve aiutarvi a farvi inquadrare il concetto di protervia.

Si reca all'appuntamento Camilla Pisani, nostra collaboratrice, che si presenta con nome/cognome/testata e viene fatta entrare.

Com'è giusto che sia, perché le liste di proscrizione non esistono da nessuna parte in democrazia.

Pisani si reca in sala giunta e si siede con le altre persone presenti, tra cui alcuni colleghi. La conferenza non inizia. Passa il tempo. Il tempo si fa sempre più lungo.

Morale della favola (sarà Camilla Pisani a raccontare nel dettaglio cosa è successo domani), la nostra collaboratrice viene chiamata sull'uscio della sala giunta e viene invitata ad andarsene perché è di Olbia.it e se c'è Olbia.it il sindaco-reuccio non si presenta. Praticamente una roba che neanche all'asilo nido.

Ora.

Nessuno è mai davvero preparato quando un potere cerca di fare una prevaricazione.

Quindi, provarci con chi ha "meno potere" è diverso ed è forse più cattivo rispetto al farlo con chi ha 40 cm di peli sullo stomaco, più di 10 anni di esperienza e un brutto muso tignoso accompagnato dal ditino pronto sullo smartphone per uno spu**anamento in mondo visione. 

Ergo, dopo una breve contrattazione, Camilla Pisani se ne va, peraltro sotto shock per quando subìto.

Il reuccio, per 5 minuti, ha il suo momento di vana gloria.

Cinque minuti dopo lo vengo a sapere io, e mi parte l'embolo.

Di fatto, sono passate ore e sono ancora inca**ata come una iena. La cosa che mi fa più rabbia (oltre al fatto in sé) è non aver potuto difendere di persona la nostra collaboratrice  da questa assurda ingiustizia. E queste cose le scrivo non solo per "denunciare", ma anche per farvi capire il nostro stato d'animo.

Avrei tanto voluto guardare il sindaco Re Solo nelle palle degli occhi mentre mi dice "voi qua non siete graditi".

Avrei sorriso e gli avrei fatto una lezione di diritto e di etica.

E adesso mi rivolgo direttamente a Lei, caro Settimo Nizzi. Tanto ormai siamo in confidenza con questi editoriali al vetriolo e parolacce. Suvvia, rinvigoriamo una tradizione!

Ripartiamo dalle basi.

Quel Municipio - ho un deja-vu, devo averla già scritta 'sta cosa - non è casa sua privata, sindaco Settimo Nizzi, quel Municipio è la casa degli olbiesi, è la casa di tutti e nessuno deve essere cacciato da quelle stanze.

Quel Municipio è la casa della democrazia, sorretta e difesa dalla Costituzione che ha tra i suoi valori anche la libertà di stampa che porta con sé il diritto di cronaca e anche il diritto di critica.

Quel Municipio è la casa dove tutti devono sentirsi accolti, dove deve esserci il rispetto dei ruoli, dove deve esserci il rispetto della dignità professionale e del lavoro.

Non esiste da nessuna parte in una città/Paese civile che un sindaco cacci una collaboratrice di una testata giornalistica da un municipio perché non gradita.

A casa sua, a Golfo Aranci o a vattelappesca, invita chi vuole e come vuole. Nessuno in questa redazione si aspetta un invito a Villa Nizzi per l'aperitivo a bordo piscina.

Non è ancora chiaro? Vediamo se a caratteri cubitali lo capisce:

Il Municipio di Olbia non è Villa Nizzi, cumpresu?

Il fatto che lei sia stato eletto non significa che può fare quel ca**o che le pare.

Ne consegue che Lei non può cacciare nessuno dal Municipio, perché non è casa sua. Se lo fa commette una prevaricazione, commette un abuso

Vi stiamo sulle balls perché talvolta vi critichiamo? E che sarà mai! Abbiamo ruoli diversi, entrambi fondamentali in democrazia, entrambi necessari ed entrambi possono coesistere naturalmente nella stessa medesima stanza senza generare una singolarità (buco nero, per chi non è avvezzo all'astronomia).

Non accettare chi esercita diritto di critica è fortemente antidemocratico.

Cacciare la collaboratrice di una testata giornalistica dalla casa di tutti è doppiamente antidemocratico. 

Continuare un embargo da anni contro una testata giornalistica è triplamente antidemocratico.

Ha rotto con questa storia, ma del resto queste piccinerie descrivono più Lei, che noi.

E a noi tocca, ancora una volta, sottolinearlo.

Ringraziamo vivamente tutte le persone che ci stanno mostrando vicinanza e solidarietà a cominciare da Francesco Birocchi e Simonetta Selloni, rispettivamente presidente di Odg Sardegna e Assostampa, il gruppo consiliare del Partito democrato, amici, cittadini e cittadine olbiesi, Silvia Orrù di Olbianova che ha pubblicato la nota del PD dando così la notizia per prima e tutti quei colleghi e tutte quelle colleghe che ancora si ricordano che la solidarietà professionale è un valore e non ha niente a che vedere con simpatie, antipatie e circoletti da pianerottolino.