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Cronaca

Milano: il sardo Francesco Cau regala sorrisi agli anziani dell'RSA

Milano: il sardo Francesco Cau regala sorrisi agli anziani dell'RSA
Milano: il sardo Francesco Cau regala sorrisi agli anziani dell'RSA
Laura Scarpellini

Pubblicato il 27 December 2020 alle 19:03

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Milano, 25 dicembre 2020 - L'animo dei sardi si manifesta ovunque quando il cuore scende in campo. E così anche dall'hinterland milenese ecco arrivare una tenera iniziativa solidale ad opera di un sardo. Francesco Cau originario di Iglesias ha trascorso la prima parte della mia vita a Perdaxius, nel Sulcis. Poi a 25 anni ho deciso con la sua fidanzata Patrizia, che è di Quartu Sant'Elena, di trasferirsi a Milano. La ricerca di un buon posto di lavoro e la prospettiva di nuove possibilità di realizzo hanno spinto questa giovane coppia a lasciare la loro amata Sardegna. "Abbiamo scelto il capoluogo lombardo perché è il cuore economico pulsante del nostro Paese e abbiamo creduto fosse la scelta migliore in quel momento. Ora faccio l'impiegato in una società autostradale milanese". Così ci racconta Francesco Cau che nei giorni a ridosso del Santo Natale è balzano agli onori della cronaca nazionale. In molti lo hanno definito il "postino che regala sorrisi" agli anziani soli.La sua iniziativa solidale ha come obiettivo regalare un sorriso agli anziani che complice la minaccia del Coronavirus, sono costretti nelle RSA tenuti a distanza dal calore dei loro familiari. "Fino ad alcuni mesi fa vedevo passeggiare i nostri anziani lungo l'isolato che costeggia la residenza ma questo non avviene più almeno dallo scorso febbraio quando sono state chiuse le porte dell'RSA agli ospiti esterni a causa della pandemia del Coronavirus." Così ci racconta Francesco Cau che prosegue illustrandoci meglio nel dettaglio una situazione che conosce bene: "La Rsa Il Melograno di Cassina De' Pecchi ospita circa 100 anziani con una cinquantina di operatori che si occupano amorevolmente di loro tutti i giorni. La situazione non è facile e la sofferenza maggiore per gli anziani è non poter abbracciare e vedere di persona i propri parenti, aumentando in loro il senso di abbandono. Oltre agli anziani, anche i bambini sono sicuramente quelli che più stanno soffrendo le conseguenze drammatiche che la pandemia ha imposto alla nostra nuova quotidianità. Perché allora non unire queste due generazioni, il passato e il futuro della nostra comunità, in un abbraccio virtuale? E' così che è nata l'idea di coinvolgere i bambini dell'Asilo Nido "Qui Quo Qua" di Cassina De' Pecchi. Le educatrici dell'asilo hanno subito colto il significato di questa iniziativa e hanno fatto realizzare diversi disegni e lavoretti ai bimbi che nei giorni scorsi ho consegnato personalmente agli educatori dell'RSA".Francesco Cau ci racconta con entusiasmo che il progetto ha trovato grandissima disponibilità da parte delle associazioni ed enti pubblici che sono state coinvolte. "Credo che ci sia tanto bisogno di dolcezza e di amore, di gesti semplici ma che possano riempire di emozioni positive i nostri cuori, soprattutto nel periodo natalizio, soprattutto dopo undici mesi di pandemia". Questo è quanto sente di comunicarci Francesco Cau che intende coinvolgere più persone possibile questa sua iniziativa solidale. Il giovane sardo ha iniziato con il coinvolgimento dell'RSA del suo attuale luogo di residenza, ma intende diffondere la sua iniziativa in tutta Italia, e soprattutto in Sardegna, la mia terra natale. L'idea sta attirando l'attenzione e anche la stampa locale e nazionale con Il Giorno, La Repubblica e il TG3 ragionale Lombardia ne parlano in questi giorni. Chiediamo a Francesco Cau cosa prova sapendo di aver regalato tanti sorrisi a questi anziani che da tempo non vedono i loro nipotini: "E' stato davvero emozionante sapere che i nonnini abbiano apprezzato tantissimo i disegni che sono stati realizzati dai bimbi dell'asilo Nido "Qui Quo Qua". Purtroppo non ho potuto partecipare di persona alla consegna dei disegni, ma mi è stato raccontato che gli ospiti dell'RSA stanno custodendo gelosamente quanto ricevuto sul comodino di fianco al proprio letto, e non vogliono che nessuno li tocchi, come se fossero una reliquia.Aver regalato qualche attimo di felicità ai nostri nonni, attraverso i disegni dei nostri bambini, è una vera gioia che scalda davvero il cuore, soprattutto in questo periodo natalizio". Ma Francesco Cau ha ancora nel suo cassetto un desiderio che deve essere esaudito: "La pandemia, che ci ha costretto a una nuova quotidianità, ha sconvolto le vite di tutti quanti, la mia e quella della mia famiglia compresa. Questo ci ha costretto a pensare in termini di breve periodo, senza guardare ad un arco temporale più lungo. Vorrei ritornare a pensare più in là nel tempo, vedere crescere nostra figlia, progettare assieme a lei e a mia moglie la nostra vita futura e vederla realizzarsi secondo le nostre ambizioni. Tutto il resto lo scopriremo giorno per giorno". Per un sardo lontano dalla sua terra, la distanza spesso si fa sentire in maniera forte e straziante. Mancano il calore della famiglia ma anche i sapori e i profumi che con i colori rendono la terra sarda unica: "A Milano non abbiamo i nostri genitori. Sarebbe bello che fossero qua con noi, soprattutto per mia figlia che potrebbe godere della presenza dei nonni e della loro compagnia. In Sardegna vorrei portare il coraggio di poter sbagliare. Spesso non ci si dà da fare per la paura di fallire, di sbagliare, di essere giudicati dalle altre persone. Ecco, questo l'ho imparato soprattutto negli ultimi anni: se si ha la volontà di fare una cosa, bisogna buttarsi e, se l'idea è vincente, saranno in tanti a darti una mano. Se si fallisse, poco male perchè si è fatto un altro passo verso il prossimo successo". Tanti nonni ora aspettano un caldo abbraccio in questo Natale. Con la semplice idea solidale dal grande significato Francesco Cau attraverso un disegno, una cartolina, abbraccia e regala sorrisi. Un sardo a Milano ha dimostrato che il grande cuore della sua Isola non conosce distanze e regioni. Si manifesta sempre l'amore in tutte le sue forme quando viene donato. Buon Natale e un grande abbraccio a tutti i nonni, che continuiamo ad amare anche se distanti.