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Pubblicato il 23 October 2020 alle 14:37
Olbia, 23 ottobre 2020 - Un ospedale sempre più integrato con il territorio, che parla sempre di più la lingua sarda e che punta a diventare un riferimento nazionale per le sue caratteristiche. Un ospedale che è presente nella criticità Covid, che cura i pazienti con patologie importanti, che fa riabilitazione ad alto livello e che oggi punta sulla prevenzione, con un occhio puntato al futuro e alla Medicina Sportiva.
In questo solco si inserisce la collaborazione la squadra Olbia Calcio, già partita ormai mesi fa e che adesso diventa più forte e impegnativa. "In Qatar ci sono due fondazioni che si occupano di sport - spiega Lucio Rispo, in collegamento da Roma -. In questo settore abbiamo collaborato con le scuole e le società civile per improntare un discorso improntate su un sano stile di vita. Uno stile di vita sano può allungare la vita di un individuo di 9 anni senza essere affetti da malattie croniche. Il Mater Olbia è il cuore di questo investimento del Qatar e che viene elevato con la partnership con il Gemelli.
"Adesso stiamo andando verso un momento di contenuto - ha spiegato Alessandro Marino, presidente Olbia Calcio -. Ringrazio il Mater Olbia che ci permette di giocare il campionato perché stiamo vivendo un periodo storico incredibile. Nello sport è ancora più complesso, senza l'assistenza del Mater la complessità del protocollo sanitario che è imposto non sarebbe stata gestibile. Riguardo i temi trattati, tengo a sottolineare due aspetti. Siamo in sintonia con l'obiettivo del Mater di integrarci con il territorio. Rappresentiamo Olbia e la Sardegna quando giochiamo e difendiamo questi colori. Per noi queste iniziative sono delle vere opportunità, perché si va a lavorare sulla frontiera della tecnologia. Far sì che il calciatore sia curato al meglio senza recidive con l'attenzione allo stato psico-fisico è fondamentale e questo può andare a vantaggio di tutti gli sportivi".
La medicina del futuro, dunque, trova terreno fertile nella Città di Olbia grazie alla sua prima squadra di calcio e al nosocomio privato. In cosa consiste, però, la partnership? Si parla di riabilitazione cognitiva ed è stata illustrata da Vincenzo Maria Saracena direttore unità riabilitazione Mater Olbia: "La riabilitazione è cambiata, alcuni cambiamenti sono stati straordinari a partire da ciò che ci hanno detto le neuroscienze cognitive e siamo andati oltre una visione meccanica dei movimenti. Il movimento è uno strumento di conoscenza del mondo e abbiamo imparato che ogni articolazione ha una funzione specifica e la riabilitazione deve ideare esercizi mirati. Ci sono grandi novità scientifiche. Intanto l'immagine motoria, che avevamo intuito. Immaginare un movimento è come farlo: il sistema nervoso attiva gli stessi percorsi di chi lo fa e questo per noi è importantissimo. L'altra conquista scientifica è quella dei neuroni specchio: guardare chi fa un movimento è come farlo. Quali sono gli obiettivi? Avremo bisogno di tecnologie: riabilitazione in realtà virtuale, lo studio di come l'atleta cammina, la teleriabilitazione".
In caso di infortunio, i giocatori dell'Olbia potranno contare su questo supporto altamente specializzato che non è solo assistenza, ma anche ricerca scientifica. I giocatori avranno un sostegno a 360°: medico, psicologico, cognitivo. L'obiettivo è tornare "come prima" sotto ogni punto di vista e abbattere il rischio di ricadute: cosa che, a causa dell'aumento delle partite del campionato, è assai probabile e lo dicono le statistiche.
Si tratta di conoscenze e strumenti altamente specialistiche che poi potranno essere utilizzati anche su altri tipi di pazienti.
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