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Golfo Aranci, il bacio del delfino: lo scatto magico di un legame unico

Paolo Porcelli racconta la storia di un amore infinito: quello per il mare e le sue creature

Golfo Aranci, il bacio del delfino: lo scatto magico di un legame unico
Golfo Aranci, il bacio del delfino: lo scatto magico di un legame unico
Ilaria Del Giudice

Pubblicato il 25 February 2024 alle 06:00

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Golfo Aranci. Chi non conosce la storia leggendaria di Apollo e Dafne, il mito della metamorfosi della ninfa che preferisce assumere per sempre le fattezze di una pianta d’alloro pur di non cedere all’amore del dio Apollo, invaghito della sua bellezza? La mitologia greca, maestra che elargisce insegnamenti di vita, con questo racconto che si perde nella notte dei tempi, voleva sondare le profondità dei sentimenti non ricambiati, nonché la somiglianza tra le emozioni e i comportamenti divini con quelli umani. Ma se osserviamo questo meraviglioso scatto di Giuseppe Chironi, che è sapientemente riuscito ad immortalare un momento unico nel suo genere, capace di trasmettere amore, libertà e fiducia, possiamo comprendere come in realtà, tutto ciò, si possa osservare anche nei legami che, a volte, possono crearsi tra esseri umani e creature del mondo animale. Questa foto, che si potrebbe intitolare “Il bacio del delfino”, la dice lunga sulla possibilità dell’amicizia tra un uomo e un tursiope. Inoltre, rifacendosi al racconto mitologico citato e giocando un po’ con i nomi e la fantasia, è possibile rivedere il mito e il suo insegnamento in un’ottica rovesciata (amore ricambiato) e in chiave animalista, con un titolo che potrebbe suonare all’incirca così: “Paolo e Dafne: la storia di un amore unico basato sulla fiducia, la libertà e il rispetto”. I protagonisti del suggestivo scatto sono infatti Paolo Porcelli e la femmina di un delfino che porta il nome della ninfa Dafne.

Paolo è un golfarancino doc che, attualmente, conduce un’attività familiare stagionale, accompagnando i turisti alla scoperta delle acque e delle spiagge più belle della sua Isola, permettendo loro di fare anche esperienze uniche ed emozionanti, come la conoscenza di creature marine meravigliose quali sono i delfini. Giocherelloni, esibizionisti e dotati di un’intelligenza straordinaria, questi mammiferi marini sono l’icona della libertà per eccellenza. Capaci di unire mare e cielo, librandosi in aria durante salti e torsioni spettacolari, sprigionano un’energia carica di allegria e incantano chiunque abbia la fortuna di poterli osservare da vicino. Ma il legame tra Paolo e questi cetacei, un gruppo dei quali vive già da diverse generazioni nelle acque di Golfo Aranci, attirati dai pesci dell’allevamento ittico situato nei pressi dell’Isola di Figarolo, nasce diversi anni fa (tra il 2003 e il 2004), quando Porcelli lavorava in quella zona come sommozzatore. Affascinato dalla vista delle creature, Paolo decide di provare ad avvicinarle – sempre con il massimo rispetto e cautela – consapevole della loro natura tendenzialmente socievole, ma pur sempre selvatica. Inizialmente non ha successo ma, dopo tre anni di tentativi e avendo quasi perso le speranze, pronto a rinunciare alla sua impresa, ecco la sorpresa inaspettata: Dafne, una delle femmine del branco, decide di dargli fiducia e si lascia avvicinare; da quel momento in poi, i due sviluppano un forte legame, quasi un imprinting: “Con Dafne è stato vero e proprio amore - racconta Paolo con commozione e continua – a differenza del maschio alfa che difendeva il suo gruppo, a cui, non a caso, abbiamo dato il nome di “Saddam”, ma che invece ha poi nel tempo instaurato un legame stretto con mio figlio Raffaele, probabilmente perché lo considerava un cucciolo”.

Paolo oggi, a distanza di anni da questo primo incontro, nonostante viva i delfini quotidianamente a stretto contatto (appena riconoscono la sua imbarcazione, si avvicinano spontaneamente e lo seguono, oltre a lasciarsi accarezzare e nuotando insieme a lui), riferisce di non essersi ancora abituato e di non riuscire a dare per scontato questo grande privilegio: “Ancora oggi, quando entro in contatto con i delfini provo la stessa emozione mozzafiato del primo giorno; sembra sempre la prima volta. E la soddisfazione più grande è quella di vedere come mi rinnovano continuamente la loro fiducia. Sono convinto che loro abbiano un sesto senso e che non sbaglino: sentono chi hanno davanti e lo scelgono quando capiscono che non gli farebbe mai del male. Io, quando percepisco che vogliono stare per i fatti loro non insisto: è giusto lasciare spazio e libertà e attendere che siano loro ad avvicinarsi, quando hanno piacere di condividere alcuni momenti, di giocare e di divertirsi insieme a noi”.

Ma Paolo e la sua famiglia non hanno voluto custodire gelosamente questo legame particolare con i delfini, bensì hanno creato occasioni di condivisione durante questi anni per consentire anche ad altri di provare grandi emozioni, grazie alla conoscenza da vicino dei loro meravigliosi amici. Tra queste, le tante escursioni organizzate dalla moglie Rita Piredda (nota in paese per la sua grande dedizione verso le nuove generazioni con la realizzazione di diversi spettacoli e Cantabimbi) con protagonisti i bambini (con i quali decidevano insieme i nomi da dare ai cuccioli appena nati) o “ragazzi speciali”, che conserveranno nel cuore per sempre un’esperienza di quella che potrebbe avere molti aspetti in comune ad una pet-therapy, ma unica nel suo genere.