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Gallura, il Vermentino come base del turismo eno-gastronomico: "valorizzare il territorio e comunicare la sua unicità"

L'impegno del Consorzio di tutela del Vermentino di Gallura illustra le strategie di sviluppo per un percorso turistico di altissimo livello

Gallura, il Vermentino come base del turismo eno-gastronomico:
Gallura, il Vermentino come base del turismo eno-gastronomico:
Camilla Pisani

Pubblicato il 02 June 2021 alle 06:00

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Il Vermentino di Gallura, com’è noto, rappresenta una delle realtà d’eccellenza del territorio: è l’unico al mondo a possedere la denominazione di origine controllata e garantita DOCG, ottenuta nel 1996. A partire da questa certificazione, Il Consorzio di tutela del Vermentino ha pianificato un’evoluzione di alto livello, che riguarderà non solo la presentazione delle cantine a livello commerciale, ma una ben più ampia opera di comunicazione del territorio a 360 gradi; primo step di questo percorso è l’attivazione di una piattaforma digitale, interattiva e innovativa, per fornire non solo una vetrina delle cantine consorziate ma una finestra che si apre al mondo. Non si tratterà, quindi, di uno strumento di promozione delle singole cantine, ma una vera e propria finestra che pone in evidenza le caratteristiche del territorio e l’attività di ogni produttore in ambito enoturistico; si rivolgerà al lato commerciale come agli appassionati e ai visitatori, importanti non solo nel periodo estivo, offrendo loro una panoramica delle attività e dell’offerta della rete del Consorzio. L’obiettivo di questo progetto, realizzato grazie alla collaborazione tra le singole cantine, che si sono avvalse dell’estro creativo e della professionalità di Giuseppe Ortu per la parte grafica e dello Chef Giuseppe Barracu (del ristorante Il Mattacchione), sta proprio nel desiderio di progettare percorsi turistici che si snodino lungo l’intero anno, destagionalizzando tramite la diversificazione dell’offerta e la riscoperta di un patrimonio culturale estremamente suggestivo, in cui gli agricoltori e le loro cantine siano protagonisti. “La Gallura offre molto di più che il turismo balneare, ed è proprio quello che stiamo cercando di comunicare; proporre quanto di eccellente abbiamo, a livello eno-gastronomico ma anche di esperienza culturale è essenziale per rendere il nostro territorio turistico non solo per tre mesi d’estate, ma tutto l’anno. Sono tante le iniziative promosse dal Consorzio, come la manifestazione di punta degli ultimi anni, Benvenuto Vermentino, organizzata con Camera di commercio del nord Sardegna e Promocamera e promossa insieme al  Comune di Olbia, la cui ultima edizione si è svolta in versione digitale, ma ricordo con piacere le tante persone accorse al centro di Olbia all’ultima edizione di due anni fa. È un evento che rimarrà ed è pronto a diventare più grande. Posso dire che quest’anno si farà, compatibilmente con la situazione sanitaria, nel mese di ottobre. Questo tipo di eventi servono a far crescere il territorio, nell’ottica di diventare una Terra del Vino, cosa che siamo fiduciosi accadrà, ma che necessita di una precisa pianificazione e della collaborazione sia tra le singole realtà private sia tra e con i Comuni. Tra le varie fasi del progetto, ce ne sono alcune ancora in embrione ma che verranno presto realizzate, come la possibilità di richiedere l’organizzazione -tramite il sito- di percorsi personalizzati, tra voli aerei e visite alle cantine; ma non solo, alcune cantine installeranno anche telecamere fisse che permetteranno di fruire, in qualsiasi momento, di un live streaming, utile anche per progettare una visita last minute (avendo dati reali sul tempo atmosferico, ad esempio). Altre piccole ma significative iniziative saranno quelle che coinvolgeranno gli chef; Giuseppe Barracu ha creato una serie di piatti reinterpretando le varie tipologie di Vermentino, in un percorso sensoriale, gustativo che ben racconta la fusione tra mondo del vino e mondo della cucina. Con il marchio Vermentino di Gallura DOCG vengono imbottigliate circa sei milioni di bottiglie l’anno, sono riuniti 2.500 ettari e decine di aziende, per un mercato a forte trazione locale (il 70% del mercato è in Sardegna e nel resto d’Italia, il restante 30% Europa e Stati Uniti), ribadirne quindi il carattere di unicità deve rappresentare una priorità assoluta” spiega Daniela Pinna, presidente del Consorzio. La materia prima, di altissimo livello, c’è, bisogna solo trovare il modo giusto di comunicarla: “ai turisti stranieri ma anche agli stessi sardi, per riscoprire la possibilità di un intrattenimento e di un’esperienza diversa, nei sapori e nei profumi di una realtà, quella degli agricoltori e delle cantine, che non ha pari quando si tratta di accoglienza” conclude Daniela Pinna. Ad un prodotto unico va tributata la dovuta attenzione: questo il Consorzio lo sa bene e punta a diventare uno dei territori di riferimento per quanto riguarda il vino, anche attraverso pubblicazioni in riviste internazionali, come Decanter, vera Bibbia degli appassionati e degli esperti del settore.