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Cronaca

Fase 2, imprenditori Sardi al Tar: “Dpcm ci discrimina”

Fase 2, imprenditori Sardi al Tar: “Dpcm ci discrimina”
Fase 2, imprenditori Sardi al Tar: “Dpcm ci discrimina”
Olbia.it

Pubblicato il 04 May 2020 alle 20:05

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Olbia, 4 maggio 2020 - Il Dpcm emanato lo scorso 26 aprile dal premier Conte, ha creato malumori in diverse categorie di lavoratori che si sono sentiti alquanto discriminati da tale provvedimento governativo. Come riportato dall'Ansai ristoratori come anche gli operatori del settore beauty care, parrucchieri e estetisti, hanno deciso di impugnare davanti al Tar del Lazio il decreto emanato lo scorso 26 aprile avanzando istanza di sospensione delle misure che prolungano la chiusura delle loro attività, già in grave sofferenza. Il rischio di una chiusura definitiva è dietro l'angolo per molti operatori che il lockdown ha messo già a dura prova. Ci si auspica di riuscire ad evitare il blocco definitivo delle attività. A dare voce a tale opposizione è l'Associazione 'Imprenditore non sei solo' che si costituirà a sostegno delle piccole e medie aziende, e degli artigiani direttamente coinvolti. I confini regionali in questa occasione sono stati varcati tanto da riunire in un unica opposizione operatori della Puglia, Sicilia, Sardegna e Calabria. Sempre dall'Ansa si apprende che il Dpcm non ha considerato le singole Regioni, analizzandole caso per caso. Un atto che andrebbe verso un'ulteriore aggravio della situazione economica nel Sud. Sono state penalizzate categorie che sarebbero in grado di rimettersi in moto rispettando le normative in termini di sicurezza. Sarebbe stata sufficiente, secondo gli operatori, differenziare la chiusura delle attività commerciali nelle Regioni con un numero esiguo di contagi, da quelle con diffusione più alta del virus. Assisteremo nei prossimi giorni di certo a significativi sviluppi in merito che andranno di pari passo all'evoluzione dei contagi su tutto il territorio nazionale. A buon sperare