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Olbia, Spiritu Santu: discarica dissequestrata. Cipnes: "Valutiamo azioni contro Arpas"

Olbia, Spiritu Santu: discarica dissequestrata. Cipnes:
Olbia, Spiritu Santu: discarica dissequestrata. Cipnes:
Olbia.it

Pubblicato il 18 February 2019 alle 18:00

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Olbia, 18 febbraio 2019 - Sull'indagine riguardante la discarica olbiese di Spiritu Santu, ci sono delle novità importanti: la discarica è stata dissequestra. Il sostituto Procuratore della Repubblica di Tempio, Ilaria Corbelli, ha disposto alle 10:10 dioggi il dissequestro e la restituzione al Cipnes dell’area interessata dal deposito di rifiuti speciali,costituito da fanghi di depurazione, e di un’area all’interno dell’impianto di biostabilizzazione, nelladiscarica di Spiritu Santu. "In quei terreni, posti sotto sequestro il 3 dicembre 2018, è statacompletamente esclusa la pericolosità dei rifiuti di cui al sequestro preventivo, come risulta dallarelazione tecnica depositata lo scorso 12 febbraio 2019 della dottoressa Corrias, in esecuzionedell’indagine conferitale. Nel decreto del magistrato si fa presente che “tutti gli accertamenti sonostati eseguiti e le indagini risultano compiute”. L’esecuzione del decreto di revoca è stato affidatodagli ufficiali di giudiziaria del Noe di Sassari", si legge nella nota stampa del Cipnes. "Il Cipnes Gallura esprime soddisfazione per l’evolversi dell’inchiesta, e intende sottolinearel’estrema correttezza della Procura della Repubblica che ha coordinato le indagini sui rifiuti conferitialla discarica di Spiritu Santu con estremo scrupolo, nel rispetto assoluto delle garanzie della difesa", spiega il Consorzio industriale olbiese che però desidera togliersi dalle scarpe quale sassolino. Infatti, si legge nella nota stamoa: "Ma il Consorzio non può fare a meno di rimarcare l’atteggiamento superficialedell’Arpas. L’agenzia infatti ha fornito alla Procuradella Repubblica dati totalmente errati, che hanno dato la stura a una serie di reazioni, soprattutto suisocial network, anche scomposte, oltreché diffamatorie, evocando presunti legami con la malavitaorganizzata, che hanno leso in maniera gravissima l’immagine del Cipnes". E infatti, il Cipnes conclude: "Alla luce del macroscopico e non scusabile errore, il Consorzio industriale sta valutandol’opportunità di agire nei confronti dell’Arpas per il risarcimento dei danni economici e d’immagine patiti".