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Cronaca

Confartigianato: "Dazi e Brexit ci preoccupano"

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Olbia.it

Pubblicato il 17 March 2018 alle 11:49

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Olbia, 18 marzo 2018 -L’allarme delle imprese artigiane della Sardegna perle limitazioni commerciali. Preoccupazioni anche per la Brexit e ilprorogarsi dell’embargo in Russia. Matzutzi e Mameli (Presidente eSegretario Confartigianato Imprese Sardegna): “Molta preoccupazione:trovare nuove vie commerciali e non arrendersi. Molto dipenderà dallaDiplomazia commerciale”. Oltre 217 milioni di euro di export sardo traUSA e Inghilterra. “Siamo molto preoccupati per la situazione che si creerà negli StatiUniti con l’imposizione dei dazi, che potrebbe crearsi in Inghilterracon la Brexit, e che persiste da 3 anni in Russia, a causadell’embargo – affermano Antonio Matzutzi e Stefano Mameli, Presidentee Segretario di Confartigianato Imprese Sardegna - stiamo parlando di3 delle prime 5 potenze mondiali che stanno chiudendo, o si sono viste chiudere, i confini commerciali”. Alla fine del 2016, le esportazioni sarde negli USA e in Inghilterra,ammontavano a oltre 217 milioni di euro di prodotti lattiero caseari,granaglie, prodotti amidacei, tessili, abbigliamento, legno, lapidei esemilavorati minerali. In minima parte anche prodotti petroliferi edenergetici. Verso gli Stati Uniti sono andati 148,4 milioni di euro,di cui 104,1 milioni di alimentari e bevande. Nel Regno Unito laSardegna ha venduto 69,3 milioni di euro di beni, di cui 60,3 milionidi prodotti manifatturieri. A certificare questi numeri è l’analisi dall’Osservatorio per le Microe Piccole Imprese di Confartigianato Imprese Sardegna sull’exportdelle MPI isolane nel 2016 su fonte ISTAT. “Negli USA esportiamo soprattutto prodotti agroalimentari, come ilformaggio – ricordano Presidente e Segretario - mentre in Inghilterraarrivano tantissime altre nostre produzioni come il sughero o imateriali lapidei. Soprattutto nel Regno Unito ci saranno le maggioridifficoltà perché le merci non viaggeranno più come attualmente accade. Immaginiamoci solamente quali saranno i problemi disdoganamento alle frontiere”. “In ogni caso – continuano Matzutzi e Mameli - la Sardegna dovràandare avanti anche con i dazi americani o con la Brexit. Le duesituazioni influiranno non poco ma crediamo che la situazione cheverrà a crearsi spingerà le imprese a puntare su innovazione, qualitàe formazione ma soprattutto le costringerà a trovare nuove viecommerciali, come quelle dell’est o dell’Oriente. Probabilmente unaiuto potrà arrivare dalle oscillazioni del tasso di cambio”. Confartigianato Sardegna sottolinea “il rischio è quello di tornareindietro di decenni, passando da una situazione di libera circolazionedi merci e lavoratori ad una frattura profonda, fatta di chiusura deimercati e ripristino di dazi e tariffe, sia da una parte chedall'altra”. Ma gli artigiani sono fiduciosi sul fatto che “l'Europa sarà in gradodi trovare le modalità necessarie a gestire e limitare le ricadute diquanto si è verificato. La cosa fondamentale è non farsi prendere dalpanico e gestire un momento storico che, anche questo è innegabile, sipresenta come molto rischioso. Bisognerà evitare che dall’epicentrobritannico le onde di quello che, a tutti gli effetti, è un terremotosi allarghino ad altri Paesi”. “L’auspicio – concludono Matzutzi e Mameli - è che anche a livelloregionale, ovviamente sotto la regia del Governo Italiano ed Europeo,si lavori da subito per spingere nella direzione di una gestione dellasituazione presente e futura, attraverso una importante azione diDiplomazia commerciale, che rischia seriamente di ripiombarenell’ennesima situazione d’incertezza economica”. I numeri: Esportazioni del manifatturiero della Sardegna (con prodotti energetici) fine 2016: Stati Uniti: 148,4 milioni di euro (10° posto – 3,6% delle esportazioni sarde) Regno Unito: 69,3 milioni di euro (15° posto) – 1,7% delle esportazioni sarde) Esportazioni del manifatturiero della Sardegna (esclusi prodotti energetici) fine 2016: Stati Uniti: 129,8 milioni di euro (1° posto – 19% delle esportazioni sarde Regno Unito: 60,3 milioni di euro (3° posto – 8,9% esportazioni sarde) Esportazioni agroalimentari e bevande della Sardegna secondo trimestre 2016: Stati Uniti: 104,1 milioni di euro (1° posto – 60% esportazioni sarde) Regno Unito: 3,4 milioni di euro (9° posto – 2,0% esportazioni sarde) Prodotti esportati (senza gli energetici): Prodotti industrie lattiero casearie Granaglie e prodotti amidacei Altri prodotti alimentari Tessile Abbigliamento Legno Lapidei Semilavorati minerali