Olbia - Quello di
Graziano Mesina è un nome che, in Sardegna, nessuno può dimenticare. Perchè al nome dell'ex primula rossa sono legati tantissimi fatti di cronaca che nessuno può definire edificanti:
banditismo, evasioni, latitanza, il sequestro di Paolo Mossa, le condanne. Mesina, dopo aver mediato nel sequestro Kassam e aver scontato la sua pena, dal 2004 ha provato a rifarsi una vita come
guida turistica, ma nel Giugno 2013 viene
nuovamente arrestato ad Orgosolo con l'accusa di aver progettato un sequestro di persona e di aver messo in piedi una vera e propria associazione a delinquere. Per questi fatti, la cosiddetta "banda Mesina" andrà a processo con rito immediato.
Il giudice ha accolto le richieste del pm Gilberto Ganassi fissando, così, per il 28 Marzo l'inizio del processo. Gli aspetti più sconcertanti di questa vicenda, però, sono stati resi pubblici questa mattina da
L'Unione Sarda. Il giornale cagliaritano ha pubblicato le intercettazioni fatte a Mesina e i relativi interrogatori fatti dai PM. Notizie rilanciate, poi, dal quotidiano on line
Sardinia Post. La vicenda è di quelle ingarbugliate e tocca da vicino la Città di Olbia. Graziano Mesina, come già raccontato da Sardinia Post in un
articolo del Giugno 2013, avrebbe avuto un ruolo rilevante nella vicenda riguardante
i terreni di Capo Ceraso di proprietà di una
società della galassia societaria riconducibile alla famiglia Berlusconi.
Terreni, questi, acquistati dalla società berlusconiana (Edilizia Alta Italia) negli anni '80 per essere trasformati nella famosa "Costa Turchese" e occupati da un pastore che ne rivendicava il possesso grazie all'istituto dell'usucapione. Il pastore, narrano le cronache, chiedeva alla società in questione una cifra rilevante per la cessione dei terreni, ma alla fine tutto venne risolto con 700'000 euro: una cifra inferiore ai 3'000'000 € richiesti. Mesina avrebbe avuto un ruolo importante in questa mediazione secondo i Pm. I passaggi non sono chiari, ma l'Unione Sarda di oggi svela un retroscena "oscuro": stando alle intercettazioni telefoniche, Mesina avrebbe parlato della vicenda col sindaco di Olbia.
Gianni Giovannelli è stato sentito dai Pm in qualità di testimone.