Monday, 09 June 2025
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Pubblicato il 08 June 2025 alle 19:00
Calangianus. La Gallura nasconde tesori che spesso attendono solo di essere raccontati con la giusta passione. A Calangianus, grazie all'impegno della professoressa Nicoletta Melis - docente della scuola media locale e referente del Museo Diocesano di Arte Sacra Santa Giusta -, è nata una collaborazione che da qualche anno trasforma Monumenti Aperti in qualcosa di speciale.
Durante la manifestazione culturale ideata da Imago Mundi, che per molti comuni dell'Isola segna l'apertura ufficiale della stagione turistica, gli studenti della Scuola Secondaria di Primo Grado IC "Ines Giagheddu" diventano i veri protagonisti, trasformando una semplice visita guidata in un'esperienza memorabile che fa riscoprire ai visitatori le meraviglie del patrimonio sacro locale. Lo scorso 17 e 18 maggio, dodici ragazzi hanno nuovamente dato prova di questa straordinaria capacità di coinvolgimento.
Inaugurato oltre vent'anni fa, il museo rappresenta il cuore pulsante di un complesso parrocchiale che abbraccia tre spazi sacri: l'Oratorio del Rosario che ospita le collezioni, la Chiesa Parrocchiale di Santa Giusta e l'Oratorio di Santa Croce. Quest'ultimo custodisce gelosamente la maestosa tela dell'Assunzione della Vergine Maria, capolavoro del pittore manierista Andrea Lusso realizzato nel XVI secolo.
Varcata la soglia dell'Oratorio del Rosario, i visitatori si trovano immersi in un'atmosfera evocativa dove gli antichi archi in pietra locale dialogano con pareti bianche che fanno risaltare ogni singolo pezzo esposto. Il pavimento in cotto conferisce calore all'ambiente, mentre l'illuminazione studiata valorizza le opere creando giochi di luce e ombra che amplificano il senso del sacro.
Il percorso attraverso questi tre ambienti racconta la stratificata storia della comunità calangianese attraverso collezioni che spaziano dal XVI al XVIII secolo. Nelle teche di cristallo brilla il vero gioiello della collezione: uno splendido ostensorio datato 1785, opera dell'orafo napoletano Pietro Alfano. Commissionato dai frati Cappuccini del convento locale - il cui stemma è ancora visibile inciso nella parte posteriore - questo capolavoro di arte sacra incanta per la sua raffinatezza decorativa. Cherubini e motivi vegetali danzano sulla superficie dorata, mentre al centro è rappresentato un pellicano, simbolo del sacrificio d'amore di Cristo per l'umanità, tra due angeli che uniscono la raggiera radiante al fusto.
Accanto a questo tesoro si susseguono altri preziosi calici, corone e altri gioielli intarsiati di straordinaria bellezza. Il maestoso pulpito ligneo decorato domina uno degli spazi principali con la sua presenza scenografica. In mostra anche raffinati paramenti liturgici dalle pregiate stoffe ricamate con fili d'oro, volumi d'archivio seicenteschi dalle pagine ingiallite dal tempo e statue lignee che sembrano prendere vita sotto la luce soffusa. Tra queste, spicca una delicata statua dell'Assunta dalle vesti azzurre e dorate, testimonianza della devozione mariana che permea profondamente la spiritualità locale. Le pareti accolgono inoltre una ricca collezione di dipinti sacri che dialogano silenziosamente tra loro, ciascuno portatore di storie e tradizioni che affondano le radici nei secoli.
Tra i pezzi più significativi si distingue anche il suggestivo tabernacolo alla cappuccina del XVIII secolo, mentre la Chiesa Parrocchiale di Santa Giusta - arricchita dalle policromie e dagli ornamenti voluti dal misterioso mecenate fra Bonaventura da Calangianus - completa questo straordinario percorso di arte e fede. Ma il museo non è solo arte: è memoria viva di figure straordinarie come lo stesso Padre Bonaventura, il generoso benefattore che donò opere di inestimabile valore alla comunità calangianese, e Padre Tommaso da Calangianus, protagonista del celebre "affaire di Damasco".
Durante i due giorni di Monumenti Aperti, questi tesori hanno trovato voci nuove e appassionate. I dodici studenti, preparati con cura dalle professoresse Nicoletta Melis e Claudia Cabras, hanno dimostrato che la cultura si trasmette meglio quando nasce dalla genuina curiosità giovanile.
"Con sorrisi accoglienti e una padronanza sorprendente dei contenuti, gli studenti hanno guidato decine di visitatori attraverso secoli di storia, passando dall'italiano all'inglese e al francese con una naturalezza che ha stupito anche i turisti stranieri presenti. La loro capacità di adattare il linguaggio all'età e alla provenienza degli ospiti ha trasformato ogni visita in un dialogo vivace e partecipato", hanno dichiarato con entusiasmo le professoresse.
"Esperienza unica e indimenticabile" hanno commentato all'unisono le giovani guide, testimoniando come l'incontro diretto con il patrimonio culturale possa trasformarsi in crescita personale e cittadinanza attiva. Numerosi visitatori hanno espresso il loro stupore nel vedere ragazzi così giovani padroneggiare con competenza argomenti complessi, trasformando la visita da semplice percorso turistico a momento di autentica condivisione culturale.
Il successo dell'iniziativa – reso possibile dalla collaborazione tra Amministrazione Comunale, Istituto Comprensivo e Parrocchia – dimostra quanto sia importante investire nella valorizzazione del patrimonio locale attraverso il coinvolgimento delle nuove generazioni. A testimonianza di questo entusiasmo, una volta superati gli esami dell'ultimo anno di scuola, alcuni di questi giovani sono pronti a rimettersi in gioco come guide-custodi della memoria sacra di Calangianus.
Il Museo Diocesano di Arte Sacra Santa Giusta di Calangianus, parte del Sistema museale della Diocesi di Tempio-Ampurias, merita di essere conosciuto non solo durante eventi speciali. Le sue porte si aprono su prenotazione tutto l'anno, offrendo a chiunque la possibilità di immergersi in un percorso che intreccia arte, fede e storia del territorio calangianese.
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