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Pubblicato il 05 January 2016 alle 13:30
Olbia, 05 Gennaio 2016 - Vagava da due giorni con la zampa dilaniata da una tagliola per bracconaggio e chissà quanta gente avrà visto quell'arto sanguinante senza fare nulla. La vita di questa cagnolina, però, forse prenderà una piega diversa grazie a due donne olbiesi che non hanno girato il volto dall'altra parte e che ieri sera, guidate dalla voce di Cosetta Prontu della Lida Olbia, hanno dato il via a un salvataggio nel buio della notte gallurese. Il cane, un segugio femmina di appena un anno senza chip, è stato recuperato nelle campagne tra Olbia e Telti. La zampa anteriore destra è completamente dilaniata da un laccio per cinghiali, quelli usati dai bracconieri durante i periodi in cui l'uccisione di questi animali non è consentita o perché non si ha il porto d'armi per usare il fucile. Il salvataggio compiuto dalle due donne olbiesi è stato un miracolo. Il cane, infatti, vagava da due giorni e da due giorni le due donne cercavano di prenderlo. Alla fine hanno tentato il tutto e per tutto: armate di fari puntati nella notte e una coperta, sono riuscite a individuarlo. Il cane è stato portato alla Lida di Olbia che si è immediatamente attivata per le cure mediche. "Il suo arto è alquanto compromesso, non sappiamo se riusciremo a salvarlo, manca anche un pezzo d'osso, anche l'arto posteriore presenta delle gravissime lesioni, la sua sofferenza sarà stata inimmaginabile - scrive la Lida di Olbia sul suo profilo Facebook -. Troppe volte, troppo spesso ci troviamo ad affrontare casi al limite ma noi di "pugni nello stomaco" ne prendiamo troppo spesso. La nostra situazione è sotto gli occhi di tutti, non riusciamo nemmeno noi a capire come rimaniamo ancor a galla con le grosse cifre che ogni giorni ci troviamo ad affrontare e nonostante tutto, non giriamo mai lo sguardo da chi ha tanto bisogno. Da noi non esiste un servizio di pronto soccorso veterinario a carico delle istituzioni, come in alcune zone della Sardegna, noi possiamo curarli sperando solo in aiuti di semplici cittadini. Stasera la cagnolina, che versa in grave stato di shock, è stata stabilizzata e messa sotto fluido terapia, domani verrà visitata dal chirurgo ortopedico e che "l'uomo con la bilancia" ne abbia pietà".
In questa storia colpisce un particolare: l'assenza del chip. Il cane protagonista di questa storia è un segugio e potrebbe essersi perso durante una battuta di caccia o, peggio, potrebbe essere stato abbandonato. Nonostante la chippatura sia obbligatoria, troppo spesso i padroni dei cani - e quindi anche i cacciatori - non rispettano la legge e non dotano il loro animale di questo strumento utilissimo sia in caso di smarrimento che in caso di abbandono. I cacciatori hanno, in genere, molti cani - spesso intere mute - e sono facilmente individuabili a causa della licenza: basterebbe un controllo a tappeto nelle campagne per scovare chi non è in regola. Accanto a queste operazioni repressive e di controllo, serve però anche una massiccia campagna educativa nelle scuole affinché queste "abitudini" siano debellate. Le leggi ci sono: bisogna iniziare a farle rispettare.
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