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Trophy Tour: Arzachena abbraccia la Coppa Davis

Il trofeo esposto ad Arzachena

Trophy Tour: Arzachena abbraccia la Coppa Davis
Trophy Tour: Arzachena abbraccia la Coppa Davis
Olbia.it

Pubblicato il 04 January 2024 alle 10:37

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Arzachena. Il Trofeo si può ancora ammirare fino alle ore 20 di questa sera, giovedì 4 gennaio 2024, nell’aula consiliare del Comune in piazza Antonio Segni. Il comune dichiara: "Quella di portare le gare di Coppa Davis ad Arzachena nel 2011 è stata una follia risultata poi determinante per il successo conquistato dagli Azzurri dopo ben 47 anni nella competizione tennistica a squadre più antica".

Dichiara il presidente della FITP Angelo Binaghi: "Ci abbiamo messo dodici anni a tornare in Serie A, e altri dodici per riportare la Coppa Davis in Italia. Sicuramente è opera di un grande giocatore come Jannik Sinner, che tutto il mondo ci invidia, di una grande squadra composta da giovani che possono darci enormi soddisfazioni e da uno straordinario capitano. Ma non sarebbe successo se non avessimo battuto la Slovenia qui ad Arzachena nel 2011".

Il presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel, Angelo Binaghi, ha aperto la conferenza stampa tenutasi questa mattina nell'aula consiliare del Comune di Arzachena, ricordando il decisivo scontro che oltre 12 anni fa ha permesso all'Italia di accedere al play-off contro il Cile che ha riaperto agli azzurri le porte del World Group. Dopo la tappa inaugurale di Alghero e quella di fine 2023 a Sassari, il Tour della Coppa Davis in Sardegna è arrivato ad Arzachena. Insieme all’Insalatiera d’Argento, al sindaco Roberto Ragnedda e alla delegata allo Sport e Spettacolo del Comune di Arzachena, Nicoletta Orecchioni, Binaghi ha salutato gli appassionati accorsi ad ammirare e fotografare il prestigioso Trofeo tornato in Italia dopo ben 47 anni di attesa, grazie alla memorabile settimana di Malaga. Quel confronto del 2011 contro la Slovenia, fu la prima e unica occasione in cui la città della Gallura ha ospitato una sfida degli Azzurri.

"Fu una follia - ha sottolineato Binaghi - , una follia talmente grande che l'ITF cambiò le regole e rese praticamente impossibile ripetere. Dovemmo fare ad esempio due ricorsi per organizzare la finale dell'allora Fed Cup contro la Russia. Nella storia della Coppa Davis, mai si era giocato un incontro in una città così piccola come Arzachena. Battemmo anche un altro record, perché un incontro ufficiale della nazionale di un grande sport come il tennis non credo ci sia mai stato e difficilmente ci sarà per un problema di impianti. Si fece una cosa fuori dall'ordinario, una vera e autentica pazzia. Per fare le pazzie bisogna essere un po' estrosi, avere il coraggio di buttare il cuore oltre l'ostacolo e provare a sognare in grande".

La follia che spiega anche perché il Trophy Tour abbia toccato la città di Arzachena in questo suo viaggio per l'Italia, iniziò con una telefonata: "Mi chiamarono due dirigenti di Arzachena e mi chiesero un appuntamento a Cagliari - ha ricordato Binaghi -. Arzachena aveva una buona storia nel tennis, aveva organizzato nel tempo un torneo internazionale femminile. Andai all'appuntamento e scoprii un terzo incomodo, un giovane assessore allo sport molto esuberante, Roberto Ragnedda, oggi sindaco di questo Comune, che in barba a tutti i ragionamenti e ai regolamenti internazionali aveva deciso che la Coppa Davis doveva andare nel suo paese. Gli spiegai che il regolamento parlava di 'major cities', che avevamo fatto l'impossibile per giocarla ad Alghero, che aveva un aeroporto internazionale, un requisito richiesto. Gli spiegammo che ci voleva un campo con 4 mila posti a sedere, e lui disse: lo facciamo". Non era l'unico problema, però.

"I campi qui erano tutti su una superficie veloce, e il nostro capitano per sfruttare il fattore campo voleva un campo in terra rossa. Ci disse: facciamo anche quello. Se gli avessimo chiesto la metropolitana, l'avrebbe realizzata. Siccome a me i pazzi un po' mi piacciono, presentammo la candidatura come area vasta della metropoli di Olbia. Ci aiutò anche la Costa Smeralda, ci fu questo grande coinvolgimento di tutte le forze imprenditoriali della zona. Per farla breve, ce la facemmo. L'incontro fu molto particolare, difficile. Era il dodicesimo anno in cui l'Italia viaggiava tra la Serie B e la Serie C; quello fu l'incontro della svolta. Temevamo Bedene, naturalizzato dalla Gran Bretagna, che però non stava bene e non giocò nella prima giornata. Vincemmo, ricordo il campo in festa. Abbiamo scritto una pagina indelebile dello sport in Gallura" conclude il presidente.

“Oggi siamo qui per parlare di sport e di un traguardo straordinario conquistato. Grazie al presidente Angelo Binaghi per essere con noi e aver portato la Coppa Davis ad Arzachena. Ci siamo incontrati anni fa per organizzare la tappa nel nostro paese in cui l’Italia vinse 5 – 0 contro la Slovenia. La vittoria di pochi giorni fa a Malaga ha unito l’Italia, tutto il Paese era riunito dinanzi alla TV per fare il tifo, così come solo i grandi eventi sportivi sanno fare - ha spiegato il sindaco Roberto Ragnedda -. E ricordo quei momenti del 2010-2011, quando avemmo la conferma dell’organizzazione ad Arzachena delle partite di qualificazione, in cui avvenne a livello locale la stessa cosa. Ci fu una reazione sociale molto positiva. Ci impegnammo tutti per avviare la macchina organizzativa e adeguare gli impianti. Gli imprenditori locali si unirono per i lavori e fu motivo di orgoglio per tutti. L’arrivo dell’Insalatiera qui la condividiamo con i cittadini per ricordare quei giorni bellissimi di 12 anni fa e anche per il futuro. Infatti, con quello che mi sento di definire l’amico Angelo, abbiamo in mente di portare avanti altri eventi a favore della comunità”.

“Poter essere qui - ha spiegato la delegata allo Sport e Spettacolo Nicoletta Orecchioni - è un orgoglio che ci siamo guadagnati con quel pizzico di follia del 2011. Ricordo bene l'entusiasmo che c'era da parte di tutta la cittadinanza, è stato coinvolgente. Ho fatto anche io la mia parte, posso dire 'io c'ero'. Abbiamo fatto la nostra piccola parte in questo cammino che dal Cile ha portato la coppa in Italia dopo tanti anni. Ci riempie d'orgoglio il grande lavoro dei ragazzi della nazionale, che sono uno stimolo per i giovani tennisti. Per i ragazzi è importanti avere idoli, seguire degli esempi, e in questa finale ne abbiamo visto di grandi. Spero che molti giovani abbiano voglia di seguirli".

L'Insalatiera d’argento sarà esposta nell'aula consiliare di Arzachena fino al 4 gennaio 2024, con apertura al pubblico dalle 11 alle 13 e dalle 17 alle 20.