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Cronaca

Si è svolto ad Olbia il convegno TPE: potenzialità nautica in Sardegna

Si è svolto ad Olbia il convegno TPE: potenzialità nautica in Sardegna
Si è svolto ad Olbia il convegno TPE: potenzialità nautica in Sardegna
Olbia.it

Pubblicato il 11 June 2013 alle 17:06

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I risultati e i possibili sviluppi del progetto transfrontaliero TPE, i servizi offerti via web dal network dei ‘Blue ports’ sardi, il nuovo portale della nautica, il protocollo d’intesa tra la Regione, i 58 porti turistici coinvolti nel network e i comuni di residenza dei porti e il disegno di legge appena approvato dalla Giunta regionale che istituisce le ‘marina resort’. Sono alcuni dei temi più significativi discussi nel convegno tenutosi oggi all’aeroporto ‘Costa Smeralda’ di Olbia, organizzato dall’assessorato regionale del Turismo, utile ad approfondire le potenzialità espresse (e inespresse) del turismo nautico nell’Isola.

PROGETTO TPE. Durante il convegno sono stati illustrati i risultati del progetto ‘Tourisme, Ports, Environnement’, finanziato con fondi POR, che ha coinvolto Sardegna, Liguria, Toscana e Corsica nell’obiettivo comune di raggiungere elevati standard qualitativi dell’offerta di un turismo nautico sostenibile ed ecocompatibile. Motore del progetto è la governance che ha messo in rete 58 porti turistici della Sardegna, strumento strategico di programmazione e promozione del network. Tra le attività dell’assessorato del Turismo, la predisposizione di strumenti di promozione: un’accurata guida cartacea con le informazioni sui porti aderenti, banner e video promozionali (‘Itinerari dal mare’); altri strumenti saranno operativi a breve: un’applicazione per smartphone e tablet con i contenuti della guida, 20 totem informativi che saranno posizionati in altrettanti porti, un sistema informativo per la valorizzazione dei porti e delle aree contigue a disposizione dei diportisti mediante wireless. E, soprattutto un nuovo portale della nautica con tutte le informazioni sui porti (e territorio collegato) coinvolti nel TPE, la possibilità di prenotazione on line dell’ormeggio e uno spazio e-commerce, che commercializzi i prodotti artigianali e agroalimentari locali.

MARINA RESORT.In apertura del convegno l’assessore Luigi Crisponi ha parlato di una novità che potrebbe essere decisiva nell’attrarre diportisti in Sardegna: il disegno di legge, presentato nei giorni scorsi dal presidente Ugo Cappellacci, di concerto con assessori della Programmazione e del Turismo, e approvato dalla Giunta regionale, che prevede l’istituzione di una nuova tipologia di struttura ricettiva attrezzata per il turismo nautico: la ‘marina resort’, per garantire nei porti turistici i servizi di sosta e pernottamento dei viaggiatori nelle loro barche ormeggiate. Le ‘marina resort’ saranno equiparate sotto tutti gli aspetti alle altre strutture ricettive, anche dal punto di vista fiscale: alle prestazioni rese ai clienti alloggiati nelle unità da diporto sarà applicata un’aliquota Iva dell’11%.

BLUE ECONOMY. “Nella visione generale del progetto TPE – ha affermato l’assessore Crisponi - i porti devono essere porte d’accesso per la fruizione del territorio retrostante. Un biglietto da visita per iniziare ad apprezzare le bellezze sarde. La ‘blue economy’ – ha aggiunto - potrebbe contribuire a far ripartire mercati e occupazione in Sardegna, dato che l’Isola ha una vocazione naturale per la nautica, in parte inespressa. Per le sue peculiarità (1800 km di coste) e potenzialità (quasi 20 mila posti barca totali) ha le carte in regola per poter giocare un ruolo da protagonista in questo settore sullo scenario internazionale”. Secondo le stime presentate a Cagliari durante il recente convegno dell’Ucina Confindustria nautica, nel 2012, sommandospesa per l’ormeggio e spesa sul territorio,i diportisti hanno speso nell’Isola circa 260 milioni di euro, generando un gettito Iva e ricavi sui posti barca per oltre 58 milioni. Le ricadute sul territorio potrebbero aumentare di oltre 92 milioni, se le risorse nautiche fossero utilizzate appieno. In questo caso, si stima che si passerebbe dagli attuali 3100 occupati nel settore (e indotto) a 5800 posti di lavoro.

(comunicato stampa)