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Pubblicato il 22 July 2016 alle 11:41
Cagliari, 22 luglio 2016 – Torna l’appuntamento con Sardegna migrante, il convegno organizzato dalle Acli provinciali di Cagliari in collaborazione con il Crei Acli per presentare i dati più recenti e approfondire il dibattito sui temi cruciali dello spopolamento e dell’emigrazione in Sardegna.
L’incontro è in programma il prossimo lunedì 25 luglio, alle ore 18.30, nella Casa Zedda di via Dante a Ussaramanna. Interverranno, tra gli altri, il presidente delle Acli provinciali di Cagliari Mauro Carta, il sindaco di Ussaramanna Marco Sideri, la deputata Romina Mura, il consigliere regionale Valter Piscedda e il sindaco di Tuili e presidente dell’Unione Comuni Marmilla Celestino Pitzalis.
Nel corso del convegno, verrà presentata l’Analisi dei flussi migratori e dello spopolamento in Sardegna nel 2015 curata da Mauro Carta e Marco Sideri. Secondo il dossier delle Acli, l’Isola durante il 2015 ha perso oltre 5 mila abitanti (-5.148). Il saldo naturale – differenza tra nati e morti nell’anno – è stato fortemente negativo: -5.446 unità. Il saldo migratorio – differenza tra emigrati e immigrati nell’anno – è stato invece lievemente positivo: +298 unità. Il saldo totale è risultato, per l’appunto, di oltre 5 mila residenti in meno nell’arco di appena dodici mesi: un record negativo che si inserisce in una tendenza ormai tristemente consolidata.
Il saldo naturale, nel 2015, è stato in rosso in tutte le province sarde, senza eccezioni. Sono andate molto male Cagliari (-1.240), Sassari (-1.045) e Oristano (-975). Cagliari e Sassari hanno recuperato qualcosa grazie ai flussi migratori, ma l’apporto degli immigrati stavolta non è stato sufficiente a riportare in attivo i saldi. Se consideriamo sia il saldo naturale sia il saldo migratorio, vediamo che nel 2015 solo la Gallura ha guadagnato residenti: +418. Tutte le altre province sono andate in rosso, da Nuoro (-1.335) e Oristano (-1.043) al Sulcis (-795) e Medio Campidano (-821).Se diamo uno sguardo ai comuni, i numeri fanno ancora più impressione. Nel 2015, in 334 comuni su 377 (l’88,6%) i morti hanno superato i nati: un dato particolarmente preoccupante e in continua ascesa negli ultimi anni. I comuni sardi sotto i mille abitanti sono ormai 122 (32,4%), mentre quelli sotto i trecento abitanti ammontano a 18.
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