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Olbia: un cielo infuocato sovrasta il castello di Pedres, la foto è di Luca Parisi

Olbia: un cielo infuocato sovrasta il castello di Pedres, la foto è di Luca Parisi
Olbia: un cielo infuocato sovrasta il castello di Pedres, la foto è di Luca Parisi
Patrizia Anziani

Pubblicato il 26 December 2023 alle 19:30

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Olbia. Nuova copertina della pagine social di Olbia.it. Lo scatto firmato Luca Parisi (leggi qui articolo) incanta e sorprende: un cielo infuocato sovrasta il castello di Pedres, uno dei monumenti archeologici più amati dagli olbiesi ubicato a pochi chilometri a Sud della città.  Non è facile cogliere l'attimo in cui il cielo si tinge di rosso e Luca con molta pazienza ha aspettato il momento migliore, gli abbiamo chiesto se anche questa è stata scattata con il suo drone: "Per questa foto non ho potuto usare il drone, purtroppo a Pedres senza autorizzazioni non si può volare in quanto è il corridoio di atterraggio/decollo dell'aeroporto. Pedres mi affascina, è ricco di storia e ogni volta che bazzico da quelle parti percepisco energie che altre parti di Olbia non mi trasmettono".

Il monumento è facilmente raggiungibile ed è visitabile, abbiamo chiesto all'olbiese Marco Agostino Amucano, archeologo medievista, di spiegarlo brevemente per noi: 

"Il castello giudicale di Pedres, o Castel Pedreso (forse un aggettivo derivato dal sostantivo sardo "padru", dal latino "pratum", ossia "prato", pianura) si insedia su un suggestivo rilievo granitico dal quale si domina il settore meridionale della piana olbiese. Due importanti monumenti d’età nuragica, la tomba di giganti di Su Monte de s'Ape ed il nuraghe Casteddu sorgono a brevissima distanza, rispettivamente ad Est e Nord-Ovest del sito fortificato". Così spiega il dottor Marco Agostino Amucano che continua "Il castello, di cui abbiamo notizie scritte tra la fine del XIII e la fine del XIV secolo, si compone di due piazzali cintati che integrano la rocca strategica naturale. Il primo è posto circa a metà della quota del colle, che non supera i 100 m, mentre quello superiore, che occupa la vetta, è composto da un complesso di edifici: il mastio; un grande ambiente rettangolare di servizio crollato; un edificio residenziale con volte a crociera; una cisternetta isolata".

Prima di congedarci abbiamo chiesto ad Amucano di descriverlo brevemente ai nostri lettori: "Il mastio, conservato per un’altezza di oltre mt 10, è la parte più spettacolare del complesso, con ingresso sopraelevato di m 3,75 dal piano roccioso di fondazione. Originariamente era suddiviso in quattro ripiani lignei, con in cima un terrazzo pavimentato in cocciopesto. Per diverse sue caratteristiche tipologiche tecnico-costruttive il complesso si avvicina ad altri esempi pisano-lucchesi del pieno Duecento, lasciando supporre progettisti e maestranze importate dalla Toscana durante il dominio della famiglia Visconti nel regno giudicale di Gallura".