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Pubblicato il 30 January 2017 alle 17:21
Olbia, 30 Gennaio 2017 - Prima tre ore di picchetto di fronte allo stabilimento dell'azienda in zona industriale, poi il corteo e infine il sit-in di fronte al Municipio della Città. Questa mattina a scendere in piazza sono stati i dipendenti (in maggioranza donne) della Clea: la storica lavanderia industriale olbiese dell'imprenditore Gianni Iervolino.
Dopo due assemblee e diversi tavoli sindacali tenuti da Cgil e Cisl, oggi è stata la giornata della protesta. I dipendenti della Clea hanno aderito in massa alla manifestazione, ottenendo anche la solidarietà sindacale di tutta la Sardegna. La vertenza olbiese, infatti, preoccupa tutto il comparto e tutti i sindacati. La Clea è in cattive acquea a causa di un lodo arbitrale da 4 milioni di euro. A questo debito, bisogna aggiungere la situazione contributiva e le tasse: "ghigliottina" virtuale per ogni azienda in difficoltà. E poi, le commesse cancellate, la difficoltà di accedere alle gare pubbliche e il settore Resort troppo stagionale per sostenere un'azienda grande e importante come quella olbiese.
La grande serpentone pieno di bandiere e striscioni, e adornato da volti tesi e battaglieri, è arrivato di fronte al Municipio con un solo scopo: coinvolgere le istituzioni e in particolare il sindaco di Olbia nella vertenza.
"Siamo qua per sensibilizzare le istituzioni e l'imprenditore - spiega Marino Bussu (Cgil Filctem) -. Il settore non è in crisi. Se non vuolepiù occuparsi del settore Ospedaliero,lo dica: ci sono altri imprenditori interessati. C'è il rischio che spariscano posti di lavoro in Sardegna. Per il settore Resort siamo disposti a cambiare il contratto perché capiamo che durante l'inverno ci potrebbe esseremeno bisogno di persone. Abbiamo chiesto 8 mesi garantiti garantiti per 5 anni in modo che i dipendenti possano avere la Naspi periodo invernale".
Il sindaco Nizzi ha incontrato i lavoratori davanti all'ingresso del Municipio, confermando il suo sostegno nella vertenza: "la fabbrica deve rimanere qua", ha detto il primo cittadino. Dopo questo breve incontro con i lavoratori, una nutrita rappresentanza sindacale è salita al secondo piano del palazzo di Corso Umberto per parlare col sindaco Nizzi alla presenza dei consiglieri regionali Giuseppe Meloni e Giuseppe Fasolino.
I sindacati Cgil e Cisl hanno chiesto al sindaco di pressare l'imprenditore affinché vengano tutelati i posti di lavoro. "Siamo molto preoccupati per questa vertenza a livello regionale. Al di là del fatto che si andrà a un unico appalto a livello regionale con la Assl unica - ha spiegato il segretario regionale Filcams Cgil -, in questa prospettiva è importante che le imprese si consorzino. Altrimenti i posti di lavoro andranno fuori dall'isola. Mentre gli altri soggetti hanno capito l'importanza del consorzio, da parte della Clea non c'è questa consapevolezza.Le altre 7 aziende sarde sono già consorziate: manca la Clea. Il consorzio si è dichiaratodisponibile a salvare i posti di lavoro senza estromettere Iervolino dalla società. È importante essere e rimanere uniti. Inizialmente Iervolino aveva detto di essere disponibile a questa ipotesi, poi ha cambiato idea e ha convocato i sindacati per i licenziamenti. A questo punto il rischio è siano le aziende di fuoria vincere l'appalto. Mi hanno detto che è stata fatta la stessa cosa con la televisione. Sono stati licenziati 18 giornalisti ed è stata rifiutata un'offerta importante del gruppo Benetton.Chiediamo che lei solleciti Regione sarda affinché l'imprenditore sia costretto a sedersi con noi".
A queste sollecitazioni, la politica ha risposto con la conferma del proprio sostegno. I due consiglieri regionali-sindaci, Giuseppe Meloni e Giuseppe Fasolino, hanno confermato il loro impegno a livello regionale e così ha fatto il sindaco Nizzi. "Ho sentito l'assessore regionale all'industria - ha detto Giuseppe Meloni -: convocherà quanto prima il tavolo istituzionale". "Cercherò di mettermi subito in contatto con la famiglia Iervolino - ha aggiunto il sindaco Nizzi - e approfondirò la questione. Noi faremo di tutto: la politica non può sostituirsi agli imprenditori, ma può sensibilizzare". Mentre Fasolino ha aggiunto: "Noi tutti dobbiamo stare accanto a questi lavoratori. Dobbiamo comprtarci come se fossero le nostre madri o le nostre sorelle".
Intanto, le lavoratrici della Clea hanno incassato anche il sostegno della Commissione regionale Pari Opportunità rappresentata dall'olbiese e sardista Lidia Fancello.
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