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Olbia, parte bene la rassegna letteraria con Bisgnani

Olbia, parte bene la rassegna letteraria con Bisgnani
Olbia, parte bene la rassegna letteraria con Bisgnani
Angela Galiberti

Pubblicato il 06 July 2013 alle 19:48

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Olbia – E' partita col botto la rassegna letteraria “Sul filo del discorso” curata dalla Biblioteca Simpliciana guidata dal direttore Marco Ronchi. Primi ospiti della rassegna, ideata da Antonello Budroni, Luigi Bisignani e Paolo Madron, autori del libro “L'uomo che sussurra ai potenti” edito da Chiarelettere. Ascoltare Luigi Bisignani è come ascoltare un libro di storia scritto con le testimonianze di un osservatore privilegiato che non appare mai nelle copertine, ma che la storia – in un certo qual modo – la fa. “Sono venuto in Sardegna per la prima volta con il Presidente Cossiga – ha esordito l'ex corrispondente dell'Ansa – e sono arrivato qui, ad Olbia. E' successo poco dopo la vicenda di Aldo Moro”. Luigi Bisignani è un personaggio misterioso o forse, per meglio dire, riservato. Sino a pochi mesi fa non esistevano sue foto recenti. Di lui si sapeva poco o nulla, eccezion fatta per le note vicende giudiziarie (era nell'elenco della P2, è stato coinvolto nell'inchiesta sulla P4). Ma come ha fatto un uomo così riservato a uscire allo scoperto con un libro? Colpa di Paolo Madron, direttore del quotidiano on line “Lettera 43”. “Madron mi ha coinvolto con l'inganno – ha raccontato sorridendo Bisignani – lo conosco da tanti anni e lui, un giorno, si è presentato e mi ha detto che gli avevano assegnato il compito di scrivere un libro su di me. Io gli dissi che tanto vale che mi intervistasse. Ovviamente, non gli avevano assegnato nulla”. La serata, organizzata dall'Assessorato alla Cultura guidato da Vincenzo Cachia, è stata brillante. Le domande del moderatore, il giornalista Matteo Mascia, sono incalzanti e mai scortesi. Il che ha messo a proprio i protagonisti della serata che per più di un'ora e mezza parlano, raccontano e si confrontano con il pubblico. “Come si fa uno scoop?” chiede Mascia. La risposta è di quelle che fanno scoppiare la platea in una forte risata. L'argomento è la morte di Papa Paolo IV. Bisignani, all'epoca, era corrispondente per l'Ansa, e tutti a Roma sapevano che il pontefice stava male, ma non esattamente quanto. “Come ho fatto a scoprire che il Papa era morto? Ho chiamato e ho finto di essere Antonio Maccanico – ha raccontato Bisignani – era segretario alla Presidenza della Repubblica e nessuno conosceva la sua voce”. Il “faccendiere” ha parlato anche del potere e di Berlusconi. “Il potere è sopravvalutato qui in Italia – ha detto Bisignani – in realtà, molte delle cose che succedono, nel libro lo dimostriamo, sono frutto del caso o della debolezza del potere”. Sul leader del centrodestra il giudizio non è dei migliori. “Berlusconi è un abile comunicatore, ha trasformato la politica in un grande show – ha continuato Bisignani – ma non è capace di fare il Presidente del Consiglio perchè non sa prendere decisioni”. E Fini? "L'ho intravisto non molto tempo fa a Roma - ha raccontato - era con la scorta e portava in mano le buste della spesa. Mi ha fatto una gran pena. Era predestinato ad essere il nuovo leader del centrodestra, sarebbe bastato attendere in silenzio". Bisignani, visto da vicino, fa molta meno "paura". Ma si comprende bene perchè sia "L'uomo che sussurra ai potenti". L'ex giornalista, bene inserito nell'ambiente dei "potenti" a causa dei suoi natali e della sua carriera (il padre era un manager della Pirelli, ha lavorato per l'Ansa, per Andreotti e per Luca Cordero di Montezemolo), è riuscito a sfruttare le sue conoscenze e la sua affabilità per entrare nel meccanismo del potere. Certo, che il potere in Italia non sia così forte forse è vero. Ma ciò che emerge, anche dai suoi aneddoti, è che il potere - nel nostro paese - sta nella rete di conoscenze. Più le conoscenze sono ramificate e giuste, più si ha potere. E poco importa se alla fine, certe scelte, arrivano per caso.