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Pubblicato il 15 April 2019 alle 12:09
Olbia, 15 aprile 2019 - L'ennesimo ingente sequestro di eroina compiuto a Olbia ha riportato al centro delle cronache un argomento che sembra essere dimenticato: la dipendenza dagli stupefacenti.
Dipendenza che, al pari di tante altre, mette in ginocchio intere famiglie, rompendo equilibri, rapporti e prosciugando conti e portafogli.
A Olbia, l'emergenza eroina striscia silenziosa per le vie della città: dal centro alle periferia, nessun quartiere è immune da questo problema.
Ci sono zone adibite allo spaccio, preferibilmente notturno.
Ci sono altre zone, invece, adibite al consumo e queste sono molto facili da individuare: basta un angoletto buio e un po' di verde e il gioco è fatto.
E così, intere zone si trasformano in "stanze del buco", dove i tossicodipendenti consumano la loro dose e lasciano i segni del loro passaggio: lacci emostatici, cucchiaini, bottiglie e siringhe.
Olbia ha già conosciuto questa emergenza a cavallo tra gli anni '80 e gli anni '90.
Poi è passata, come una qualsiasi moda, ed è arrivata la cocaina, la droga dei colletti bianchi, abbinata a un sempre crescente consumo di droghe leggere.
La cocaina continua a essere molto diffusa, ma adesso è tornato lo spettro dell'eroina: droga a basso costo dagli effetti sociali devastanti.
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