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Pubblicato il 12 March 2018 alle 19:12
Olbia, 12 marzo 2018 - Riceviamo e pubblichiamo la lettera scritta da una nostra lettrice, cittadina olbiese, in merito a un importante esame del sangue (Gad 65-Ab) che - stando a quanto scrive la cittadina - non verrebbe eseguito in Sardegna. Si tratta di un esame del sangue che indica con certezza il tipo di diabete di cui si è affetti, ma predicono l'insorgenza della malattia in soggetti nella cui famiglia sono già presenti dei casi.
Ho cinquant'anni e mi è stato diagnosticato un diabete di tipo 2 da circa un anno e mezzo. Da qualche tempo ho cominciato l'insulina della sera e il medico ha ritenuto doveroso farmi fare ulteriori accertamenti. Sono partita a Sassari con le migliori aspettative, mi sono detta, le cliniche universitarie avranno tutti gli strumenti del caso, un prelievo e tra qualche giorno avrò finalmente il quadro più chiaro sul mio stato di diabete.
Quando mi è stato consegnato il foglio per il ritiro ho strabuzzato gli occhi. Incredibile, un mese per avere il risultato di queste analisi. Non nego che mi sono lamentata e la risposta è stata che questo tipo di analisi costa tantissimo e quindi non viene eseguita in Sardegna, ma leggendo il foglio del costo, questo è paragonabile a qualsiasi altra analisi. Un mese di attesa mi pare vergognoso.
Questo tipo di analisi, oltre che essere un valido aiuto per stabilire con certezza l'origine del diabete in caso di diagnosi difficile, è un valido aiuto per fornire la cura più appropriata e mirata, ma è anche importantissimo nella prevenzione del diabete in soggetti con storia familiare. Nella mia famiglia ci sono stati e ci sono casi di diabete: se a suo tempo avessi avuto l'opportunità di fare queste analisi probabilmente a quest'ora non avrei avuto ancora bisogno di insulina. Avrei quantomeno ritardato notevolmente la necessità di questa importante iniezione giornaliera o quantomeno avrei ritardato ancora l'insorgenza della malattia.
Cambiando stile di vita, che non consiste solo nel mangiare correttamente o fare sport, ma anche nel non sottoporsi a continuo stress, che nonostante qualcuno insista che un po' di stress fa bene, nel mio caso è stato fatale. Queste analisi predicono sia la possibilità o meno di contrarre il diabete, ma aiutano a comprendere, in caso di diagnosi difficile, quale tipo di diabete si è contratto: mellito del tipo 1 autoimmune insulinodipendente, conosciuto come diabete giovanile; oppure mellito tipo 2, conosciuto come diabete senile o alimentare, che si può controllare con dieta e pastiglie, anche se a volte queste non bastano e bisogna aggiungere un po' di insulina la sera.
C'è però un altro tipo di diabete, il "Lada". Ho scoperto della sua esistenza solo di recente, questo in realtà è un diabete subdolo, di tipo 1 autoimmune, ma che si presenta dopo i 40 anni. A volte l'esordio è simile al diabete di tipo 2, poi con il tempo si diventa insulinodipendenti.
Non nego che per me avere quei risultati in tempi più accettabili sarebbe stato importantissimo. Possibile che un diabetico sardo debba aspettare un mese per capire con certezza di quale tipo di diabete soffre? Quando in Toscana ci sono laboratori che refertano dopo una settimana e in altre regioni d'Italia in venti giorni al massimo? Così si fa in tempo a morire anche per altri motivi!
Una cittadina Olbiese
(Lettera firmata)
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