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Cronaca

La sarda Claudia Zuncheddu al volante alla Parigi-Dakar

La sarda Claudia Zuncheddu al volante  alla  Parigi-Dakar
La sarda Claudia Zuncheddu al volante  alla  Parigi-Dakar
Laura Scarpellini

Pubblicato il 13 January 2020 alle 19:42

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Olbia, 13 gennaio 2020 - La grande passione per i motori a Claudia Zuncheddu altro non è stata che la trasposizione del suo carattere esplosivo, indomito, ribelle e in costante evoluzione. Ad appena 9 anni guidava la jeep Willis mentre gli amici spingevano. Pur avendo conseguito la laurea in medicina, tra gli anni ‘80 e ‘90 il suo nome a internazionale evocava la donna che comepilota di Rally-Marathon sapeva fare la differenza. E' stata l’unica donna pilota in Italia per anni a partecipare a numerose corse automobilistiche nei deserti della Terra (Parigi-Dakar, Rally dei Faraoni, Parigi-Città del Capo, Rally di Tunisia, Parigi-Pechino e molti altri). Di sicuro ClaudiaZuncheddu è quel genere di donna che in un mondo di uomini è riuscita a ritagliarsi prima uno spazio e poi eccellere, senza nascondere, né usare la propria femminilità. Nel 1981 diede vita al “4×4 Sardegna Club”, che vuole essere la prima associazione di “fuoristradisti” in Sardegna che intende promuovere gli appassionati all’uso dei mezzi 4×4, nel massimo rispetto della natura circostante. Inevitabile per lei quindi nel 1986 essere la prima donna ad accedere nelleselezioni del Camel Trophy, intaccando l'immaginario avventuroso di monopolio maschile. Forse proprio avendo avuto modo attraverso il rally di conoscere l'Africa e tutte le sue popolazioni così bisognose d'aiuto, il suo coinvolgimento nel mondo umanitario è inevitabile. Da oltre 15 anni è impegnata attivamente in azioni di sostegno al fianco del Popolo Tuareg del Niger, del Burkina Faso e del Mali. Collabora con l’associazioneAPRODEZA(Association Pour la Promotion et le Développement Des Zones Arides): ONG maliana gestita dai Tuareg ducircle de Goundam. Ha contribuito a costruirepozzi e scuolenel deserto del Mali, promuovendo la scolarizzazione dei piccoli nomadi, rispettandone cultura e tradizione. Una continua collaborazione con questo popolo ha rivalutato eriattivato forme di medicina tradizionaleindispensabili per la sopravvivenza in quei luoghi. In collaborazione con APRODEZA, negli anni, ha portato avanti azioni e programmi di valorizzazione e recupero della lingua orale Tamasheq e di quella scritta Tifinagh, un grande patrimonio di questo popolo. Le è stato conferito ilPremio Eleonora d’Arboreacome sarda più rappresentativa a livello nazionale e internazionale per il biennio 2004 e 2005. Ancora una volta una grande personalità femminile coniugandosi con l'anima sarda, riesce a distinguersi nel mondo.