Tuesday, 01 July 2025
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Pubblicato il 10 July 2021 alle 07:00
Olbia. Ieri è stato il giorno del primo (e unico, per ora) confronto pubblico tra il sindaco uscente Settimo Nizzi e il candidato Augusto Navone. Un confronto in campo neutro, quello all'interno del Circolo nautico di Olbia grazie alla tavola rotonda organizzata da Goletta Verde che, quest'anno, affronta come temi principali il Piano nazionale di resilienza e il rischio idrogeologico. Temi molto importanti per la città di Olbia, gravata da ben due alluvioni: la prima nel 2013 e la seconda nel 2015. La platea era di quelle importanti: era presente l'assessore regionale all'Ambiente Gianni Lampis, il sindaco di Bitti Giuseppe Ciccolini, ma soprattutto il padrone di casa Settimo Nizzi e il suo sfidante Augusto Navone. L'assessore Lampis non ha voluto prestare il fianco a polemiche di sorta e si è concentrato su ciò che l'assessorato sta facendo per tutelare l'ambiente sardo, che ancora oggi presenta molte fragilità, e su ciò che di positivo è stato fatto anche in tema alluvione, rifacendosi alle vicende più recenti: "Oggi possiamo dire che esiste un modello Bitti - ha detto l'assessore regionale all'Ambiente, Gianni Lampis -. Abbiamo ristorato 20 comuni per calamità naturale, abbiamo programmato risorse per 20 milioni, di cui 11 sono andati al Comune di Bitti. Questo tipo di organizzazione può essere replicato in stato di emergenza. Recentemente abbiamo approvato il Provvedimento Unico Ambientale che taglia i tempi autorizzativi. Lo diciamo nuovamente agli enti locali: riteneteci degli interlocutori. Per quanto riguarda, invece, la salubrità delle acque, con Arpas stiamo partecipando a un progetto comunitario per monitorare gli ambienti costieri con forte carico antropico. Per il resto, stiamo studiando un piano infrastrutturale regionale per eliminare tutte quelle problematiche legate alla mancata depurazione delle acque. Non possono esistere villaggi turistici con fosse ad espansione". Sul rischio idrogeologico si sono concentrati, invece, gli interventi del sindaco Nizzi e del candidato sindaco Augusto Navone. Un confronto, il loro, che però non è avvenuto. Il sindaco di Olbia, infatti, dopo aver fatto il suo intervento è andato via e non ha ascoltato gli altri interventi. Di base, l'intervento del sindaco è stato tutto concentrato su un solo tema: "Per fortuna il piano Mancini è stato ammazzato, era sbagliato come principi ispiratori. Oggi nessuno fa le vasche, si fanno i canali di gronda - ha detto Nizzi -. Opere incongrue? Molte le abbiamo realizzate, alcune le abbiamo appaltate. Via Figoni: i lavori inizieranno tra qualche giorno. Su via Petta abbiamo perso un mese perché è stato calcolato male il calcestruzzo, perciò abbiamo fatto abbattere tutto e lo abbiamo fatto rifare". Dopo Nizzi e la sua "partenza" dal circolo nautico, è intervenuto Augusto Navone: "Stigmatizzo il comportamento di Nizzi, non si può fuggire dai confronti. Bisogna saper ascoltare tutte le opinioni. Sul rischio idrogeologico della Città di Olbia, a me non interessa che sia Mancini o Venturini. Sono passati sette anni e mezzo, la città deve essere messa in sicurezza. Sposo ciò che ha detto l'assessore regionale Salaris: partiamo da ciò che abbiamo, troviamo una terza via e facciamo il piano". Una mano tesa alla Regione, dunque, per fare ciò che è necessario fare: mettere in sicurezza la città senza perdere ulteriore tempo. Su questo tema abbiamo voluto interrogare il capo di gabinetto dell'Assessorato all'Ambiente, Emanuele Beccu, che ha confermato l'intenzione della Regione di proseguire nella messa in sicurezza della città di Olbia senza se e senza ma. "Come premesso dall'assessore Salaris, la Regione non propende per piani A, B, C, eccetera, la Regione ha l'interesse della messa in sicurezza della città di Olbia, al di là del nome del piano. L'ascolto di tutti i soggetti interessati e dei cittadini è l'unica via maestra per la realizzazione del miglior piano possibile per la mitigazione del rischio. Le valutazioni che attengono l'Assessorato all'Ambiente sono sempre di natura tecnica, oggettiva e non discrezionale. Su qualsiasi piano di messa in sicurezza il nostro Assessorato si esprime sulla valutazione di impatto ambientale. Il Pnr è un'opportunità di sviluppo imprescindibile che coniuga l'importanza della mitigazione del rischio idrogeologico con la tutela ambientale", ha sottolineato Beccu. "La messa in sicurezza del territorio regionale è una priorità per l'amministrazione poiché, oltre alla salvaguardia delle persone e dei beni, è lecito e consequenziale pensare che un territorio sicuro è un territorio con maggiori possibilità di prosperità e con una forte limitazione futura dei danni evitati. Il concetto base devessere che spendere il prima possibile e meglio porta a risparmiare tanto in futuro. L'acuqa è il bene più preziosa che abbiamo, la storia ci insegna che la crescita sociale ed economia dell'uomo è direttamente proporzionale alla vicinanza all'acqua. Essa non va dunque sprecata, allontanata, deviata, evitata, bensì va gestita e per quanto possibile accompagnata nella sua collocazione naturale, sfruttando in maniera sostenibile la risorsa, a mio modo di vedere", ha chiosato il capo di gabinetto dell'Assessorato all'Ambiente Emanuele Beccu.
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