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Gallura, Pd provinciale su dimensionamento scolastico: "troppi tagli: gli alunni pagano"

Le dichiarazioni Mariangela Marchio, segretaria provinciale del Pd

Gallura, Pd provinciale su dimensionamento scolastico:
Gallura, Pd provinciale su dimensionamento scolastico:
Olbia.it

Pubblicato il 24 October 2023 alle 08:34

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Olbia. "Tagli, tagli e ancora tagli. Questo il leitmotiv del governo nazionale. Quando si parla però di istruzione, a pagarne le spese sono prima di tutto gli alunni, poi il personale e in generale la qualità dell’offerta formativa", così dichiara il Pd provinciale sul dimensionamento scolastico.

“Come Partito Democratico provinciale, siamo contrari ad ogni taglio previsto dalla bozza di decreto nazionale e ad ogni conseguente ridimensionamento della Rete scolastica della Regione Sardegna, che preveda il taglio di una sola autonomia”, questa la posizione di Mariangela Marchio, segretaria provinciale del Pd.

“Da insegnante, che negli anni ha avuto l’occasione di occuparsi anche di gestione amministrativa, del personale e degli alunni, posso assicurare che la mole di lavoro che devono affrontare le singole autonomie scolastiche, a partire dalle segreterie, spesso composte da personale in formazione e di passaggio, è davvero consistente, con la regia all’interno della governance dell’istituto del Dirigente Scolastico, del Direttore dei Servizi Amministrativi, i dei vari collaboratori e docenti. Questi ultimi, nell’ipotesi di questo dimensionamento, si dovranno dividere su plessi distanti decine di chilometri, collegati da strade di cui conosciamo tutti le criticità. L’impoverimento del numero di istituzioni scolastiche, con la loro autonomia didattica, gestionale e amministrativa, avrebbe contraccolpi estremamente negativi su tutti i processi scolastici. Questa posizione, condivisa con l’intera segreteria, non è frutto di una nostra posizione “di comodità” e che non tiene conto dei dati dello spopolamento della Regione e dei costi dell’attuale rete scolastica, ma che si fonda proprio sulla specificità della nostra Regione, che la stessa Autonomia sarda dovrebbe valorizzare”.

"La proposta immaginata dal ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ridurrà sensibilmente il numero delle autonomie scolastiche nell’isola sulla base del contingente di DS e DSGA assegnato a ciascuna Regione, che già il prossimo anno scolastico sarebbe costretta a dimenticare 42 delle attuali 270 autonomie scolastiche, con ulteriori accorpamenti in futuro, causando un’ulteriore scossa ad un sistema che, tra dispersione e denatalità, perde troppi alunni ogni anno".

“Immaginiamo un istituto scolastico del territorio della nostra Gallura, con scuole che già oggi hanno plessi che vanno da Pattada, Buddusó, Alà dei Sardi e che magari dovrebbero arrivare a Padru, Loiri o verso il Goceano per raggiungere i 900 alunni, previsti come numero minimo, dal nuovo assetto. I tagli già da Settembre 2024 riguarderebbe nove autonomie scolastiche tra la Provincia di Sassari e quella del Nord Est. In Gallura diciamo chiaramente no al taglio delle tre o più autonomie, previsto dalla bozza di decreto. Sarebbe l’ennesima sottrazione di risorse umane (soprattutto personale ATA e dirigenti scolastici, il cui contingente già oggi non è adeguato) ed economiche nella nostra provincia e in tutta la Sardegna, che purtroppo non spicca per eccellenza nelle classifiche nazionali. In questi anni di legislatura, l’assessore Andrea Biancareddu e l’intera Giunta Regionale avrebbero dovuto lavorare ad una Legge Regionale in materia di istruzione, che tanto ha bisogno di essere riformata. Tutto questo però deve assolutamente tenere conto dell’autonomia speciale di cui godiamo, cercando di migliorare i pessimi risultati che ci vedono fanalino di coda nelle classifiche nazionali ed europee. I dati allarmanti riguardano i bassi livelli di competenza, che sono uno dei segnali più rilevanti della dispersione scolastica. Per ricucire queste fratture e colmare questi ritardi, sarebbe stato utile fare proposte concrete, ma a quanto pare l’assessore si è limitato a rispondere al governo nazionale, con una semplice lettera in cui non riportava nessuna controproposta frutto di incontri e confronti con chi rappresenta il mondo della scuola e i suoi diritti. Solo con un confronto attento e ragionato tra tutti i portatori di interesse (Enti Locali, Scuole, Sindacati) si sarebbe potuto arrivare ad una proposta in grado di non danneggiare nessun territorio. In un anno vi si poteva provare. Solo oggi, invece, a ridosso della scadenza ultima della presentazione del Piano Regionale, si chiede alle Province di convocare tavoli e presentare una proposta, in estremo ritardo e con la fretta, che sappiamo essere cattiva consigliera".

"Non è più accettabile l’inerzia con la quale la Regione ha affrontato in tutti questi anni il tema istruzione, senza tener conto del nostro contesto isolano, in cui i parametri devono essere diversi, per densità demografica e per l’organizzazione delle infrastrutture interne. Fino a quando non capiremo che l’istruzione e l’educazione sono gli unici strumenti che abbiamo per preparare le future generazioni a diventare cittadini attivi e responsabili, la nostra isola continuerà a cavalcare il trend negativo sui livelli di apprendimento e sui divari territoriali. In questo contesto accogliamo favorevolmente la proposta dell’ANCI della Sardegna che offre alla Regione un salvagente che viene in soccorso all’incapacità di aprire un dialogo vero con il governo amico".

"Norme urgenti sull'istruzione e la formazione per le cittadine e i cittadini in Sardegna, che consentirebbe alla Regione Sardegna di stabilire parametri differenti rispetto alla normativa attualmente in vigore e provvedere alla discussione e approvazione di una norma che attutisca gli impatti negativi sul sistema scolastico regionale e riaffermi l'autonomia speciale della Regione Sardegna in materia di istruzione e formazione. Come segreteria provinciale pretendiamo che ogni passo successivo sia fatto con la massima trasparenza, in tavolo ufficiali e alla presenza di tutti i soggetti istituzionali interessati dal futuro dimensionamento”, conclude la nota del Pd provinciale.