Tuesday, 28 November 2023
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Pubblicato il 19 November 2023 alle 11:30
Olbia. Ultimo di una serie di incontri sul dialogo interreligioso tra Cristianesimo e Islam, prima nelle scuole secondarie di secondo grado del territorio, poi nella sede dell’Istituto Euromediterraneo di Tempio col tema “Conoscere per accogliere”, si è tenuto nel Museo Archeologico di Olbia il 16 novembre, l’incontro “Cristiani e Musulmani nel mondo”. L’intero ciclo di incontri ha visto protagonisti due docenti universitari, Padre Felix Körner, docente di Islamologia all’Università di Berlino Humboldt e Wael Farouq, docente di lingua e letteratura araba all’Università Cattolica di Milano, i quali si sono confrontanti su temi caldi in ambito interreligioso e interculturale, data la situazione conflittuale attuale nel panorama mondiale.
Tuttavia, organizzato in un momento precedente dalla Scuola internazionale di formazione, specializzazione e ricerca dell’Istituto Euromediterraneo, come dichiara Giusy Oggiano, referente dell’Istituto nell’ambito della Comunicazione. “Don Giorgio Deiana, direttore dell’Euromediterraneo, ha voluto dare il via ad un’iniziativa di dialogo diversi mesi fa, con l’intento di ascoltare le diverse voci e posizioni, per dare vita ad un incontro che, prima di essere dialogo, fosse conoscenza” afferma. L’incontro in questione ha riscontrato una grande e variegata partecipazione, anche tra i più giovani, che si sono dimostrati interessati e durante il momento del dibattito, hanno posto domande pertinenti di grande profondità di pensiero, non ultima delle quali “perché il conflitto?”. Concetti chiave dell’incontro: cultura, religione, politica, responsabilità, rispetto, ricerca di sé, identità, accoglienza, incontro, dialogo e fede. Si è posto l’accento sull’importanza della conoscenza di sé stessi prima del confronto con l’altro, dell’apertura mentale e del desiderio di conoscere, in quanto la curiosità potrebbe costituire il motore della conoscenza e la conoscenza potrebbe cambiare il mondo.
Si è ribadito inoltre che il dialogo si fa prima di tutto fra persone e non a partire dalle ideologie comuni, persone che riconoscono la dignità dell’altro e in questa possono riscoprire la propria identità. Entrambi i professori, sia Körner che Farouq, hanno dichiarato di aver avuto modo di approfondire le loro rispettive fedi, cattolica e musulmana, a partire da fatti accaduti, aneddoti ed esempi di vita di persone appartenenti all’altra religione. In comune la misericordia di un Dio che insegna ad essere misericordiosi, ovvero ad amare Lui e il prossimo, con amore viscerale come richiama l’origine di questa parola, chiunque esso sia e a prescindere dal credo di appartenenza. Don Deiana, in qualità di moderatore dell’evento, ha posto ai docenti due domande tratte da alcune loro pubblicazioni: “quale il rapporto tra religione cristiana e musulmana e ragione umana? e quale la relazione tra religione e politica, in termini di ruolo socio-politico di cristianesimo e islam nel mondo”.
Alla prima domanda Farouq risponde: “la religione deve aiutare a ragionare, a fare scelte politiche al servizio del bene, o comunque se questo non fosse possibile, almeno a ricercare il male minore”. Alla seconda domanda risponde invece Körner così: “oggi c’è una pluralità nel mondo della religione che non deve far paura, ma stimolare per trovare nuove risposte a partire dalla curiosità e dalla volontà di creare un’atmosfera di comprensione e riconciliazione, in modo da ispirare la società”. Farouq inoltre afferma: “il dialogo non deve essere falso, fatto di finzioni che neghino le dvergenze, ma deve partire proprio dalla considerazione che queste differenze costituiscono una possibilità e sono la condizione per mettersi in discussione e ricercare la verità in maniera sempre più profonda. Dal cristianesimo ho imparato la bellezza e l’umiltà del considerare Dio un mistero. La chiusura è una condanna di morte per ogni religione. Bisogna seguire il cuore.” E Körner aggiunge: “la fede non è la fine della strada, ma il punto di partenza, una sfida quotidiana che deve essere riconquistata ogni giorno”. Infine, entrambi i docenti concordano sul fatto che l’incontro tra religioni non può avvenire solo in virtù della volontà di dialogare, bensì dall’incontro di credenti, che non possono negare l’umanità e l’amore.
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