Thursday, 25 April 2024

Informazione dal 1999

Cronaca

Fabio Delizzos, ancora successo lo scrittore lurese: mistero, thriller ed emozioni

Fabio Delizzos, ancora successo lo scrittore lurese: mistero, thriller ed emozioni
Fabio Delizzos, ancora successo lo scrittore lurese: mistero, thriller ed emozioni
Laura Scarpellini

Pubblicato il 07 November 2020 alle 18:15

condividi articolo:

Luras, 8 novembre 2020 - Il talento narrativo di Fabio Delizzos ci ha abituato a romanzi di successo che appassionano sempre più lettori. Seppur nato a Torino, lo scrittore ha sentito forte il richiamo della terra paterna, decidendo di trascorrere gran parte della sua vita a Luras. Oggi il pubblicitario e filosofo scrittore vive a Roma, ma la sua Sardegna gli è rimasta dentro. La setta degli alchimisti, La cattedrale dell’Anticristo, La loggia nera dei veggenti, La stanza segreta del papa, Il libro segreto del Graal, Il collezionista di quadri perduti, Il cacciatore di libri proibiti, La cattedrale dei vangeli perduti, Il quadro segreto di Leonardo e La profezia perduta del faraone nero, sono le sue opere ormai seguite dagli appassionati del genere thriller-storico. "Mio padre è di Luras, mia mamma, invece, è originaria pugliese,- così ci racconta la sua vita Fabio Delizzos. - Io sono nato a Torino nel '69 e, all’età di nove anni, mi sono trasferito con la mia famiglia a Luras. A Tempio Pausania ho frequentato il liceo scientifico. Poi mi sono laureato a Cagliari, in filosofia. Attualmente vivo a Roma con la mia compagna, che si chiama Rosa ed è di Tempio". Lo scrittore ci racconta che la scrittura lo ha appassionato da sempre, appena aver scoperto il piacere della lettura. La nonna paterna scriveva poesie, lasciandolo affascinato. Era una donna praticamente priva di istruzione, ma possedeva un autentico talento per la scrittura. "Notavo che scrivere la nobilitava, le conferiva una fierezza tutta sua. Mi è capitato di piangere leggendo alcune sue cose. Io non ricordo quando è nata in me la passione per la scrittura: nei primi anni del liceo mi piaceva scrivere poesie sul diario di scuola. Ho sempre scritto. E dopo l'università ho trasformato questa passione in un lavoro, prima collaborando con il quotidiano l’Unione Sarda, poi entrando nel reparto creativo di un’agenzia pubblicitaria, come copywriter". La professione di scrittore è impegnativa, ma quando è supportata da un grande trasporto ecco che si integra perfettamente con i ritmi quotidiani. "Di solito mi alzo presto, vado a farmi una corsetta, poi torno a casa e lavoro fino a sera, diciamo dalle 9 alle 19. Ma in realtà non c’è soluzione di continuità, ci si pensa sempre. Per realizzare un romanzo storico serve un grosso lavoro di documentazione, quindi non ci si annoia mai. Scrivere è la mia vita, - prosegue raccontandoci del suo lavoro con grande entusiasmo Fabio Delizzos, - non solo come romanziere, ma anche come copywriter. Però trovo il tempo per continuare a studiare e suonare la chitarra, l’altra mia grande passione. Suono dall’età di undici anni, in passato ho fatto concerti (anche per il comune di Olbia), e ho persino vinto qualche piccolo concorso nazionale. Suonare mi fa stare bene, salvo per il fatto che mi costringe a stare ulteriormente seduto. Per questo la mattina vado a correre e spesso e volentieri mi faccio una lunga passeggiata". Fabio Delizzos è stato sempre molto esigente con se stesso, e questo suo essere gli ha permesso di pretendere sempre di più dalla sua vena di scrittore. "Professionalmente parlando, il più grande ostacolo, per me, sono sempre stato io stesso. E devo dire per fortuna. Parlando, invece, delle soddisfazioni che ho conquistato professionalmente, non riesco a trovarne una che sia stata più bella e importante delle altre. Potrei dire che la mia più grande soddisfazione è stata vincere il Gran Prix al Radio Festival, con uno spot radiofonico che invitava alla lettura, commissionato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali: vinsi l’ultimo lingotto d’oro messo in palio da questo storico concorso della Rai". Grazie al suo talento lo ritroviamo nuovamente nelle librerie con il suo romanzo "La profezia perduta del faraone nero" (Newton Compton) che sta riscuotendo consensi di pubblico e di critica. "Questo è il mio decimo romanzo, un thriller storico che mescola i generi del giallo, dello spionaggio e dell’avventura. Ha richiesto più o meno un anno e mezzo di lavoro. Ma si può dire che avessi l’idea in mente da sempre, esattamente da quando frequentavo le elementari, a Torino. Infatti, una volta vennero in classe gli studiosi del Museo Egizio e ci raccontarono la storia affascinante di questo antico popolo. Prima di andare via ci regalarono scarabei e matite con geroglifici libri. Ne rimasi affascinato. Da allora non si è mai spento in me l’interesse per la storia dell’antico Egitto e per il misterioso legame che la unisce alla città di Torino - spiega lo scrittore -. Finalmente, anche grazie al mio editore, ho potuto trasformare questa suggestione della mia infanzia in un romanzo. È stato bello. Mi sono divertito in particolare a ricostruire una Torino, quella del 1799, che non esiste più. Non è stato semplice trovare informazioni al riguardo, ma alla fine ho scoperto tante cose interessanti. Allo stesso modo è stato entusiasmante, per me, parlare del periodo in cui stava per nascere l’egittologia". Ma la sua voglia di scrivere sembra essere in continuo fermento, tanto che Fabio Delizzos ha iniziato a lavorare a un nuovo romanzo che lo sta già coinvolgendo moltissimo: "Si tratta di un thriller, ambientato nel Rinascimento e incentrato sulla vita di un grandissimo e affascinante personaggio della storia e della cultura italiane. Non posso dire di più, naturalmente. Se tutto andrà bene, se ne riparlerà il prossimo anno". Non è sempre semplice percorrere la strada che il nostro talento ci suggerisce, e gli esordi sono sempre difficili e pieni di incognite in cui districarsi: "Bisogna avere rispetto per la scrittura e per la lettura, ed è buona cosa confrontarsi col mondo, magari sottoponendo il proprio lavoro a una giuria competente e sincera, prima di tentare la via della pubblicazione. L’umiltà è di grande aiuto. Infatti, scrivere può essere un lavoro duro, non adatto a chiunque. Jack London, ad esempio, era un uomo forte e pieno di salute, capace di portarsi dietro settanta chili di bagagli nella neve; eppure, quando si sedeva alla macchina da scrivere accusava dolori alle braccia e ascessi alle dita, si sentiva costretto a stare piegato in due da una macchina che gli infliggeva dolori fortissimi - continua Delizzos -. Adesso ci sono tastiere migliori, ma scrivere resta un lavoro particolare, niente affatto adatto a tutti: bisogna amare la solitudine, saper stare ore e ore sulla sedia, accettare le delusioni, l’ansia, i mal di schiena e altri fastidi, saper rispondere nei tempi concordati alle richieste degli editori e trasferirsi completamente nella storia che si sta scrivendo (se non ci sei sveglia mai nel cuore della notte per prendere un appunto, vuol dire che qualcosa non funziona). Tutto ciò richiede una grande passione". Questo 2020 che sta per volgere alla sua conclusione ha segnato in maniera indelebile la vita a tutti noi. Anche lo scrittore non ne è rimasto indenne e ci racconta: "La pandemia sta lasciando un segno profondo in tutti noi, in un modo o nell’altro. Io non riesco più a pensare come prima. Adesso ho le idee molto più cupe sulla natura umana. Spero di sbagliarmi. Mi auguro che non si torni al modo di vivere pre-covid, spero che la pandemia illumini l’umanità e le apra gli occhi, e che inizi una nuova era all’insegna del rispetto: rispetto dell’ambiente (senza allevamenti intensivi e isole di plastica negli oceani), rispetto fra le persone, rispetto per la scienza e la conoscenza". Concludiamo il nostro incontro con Fabio Delizzos con un pensiero alla sua Sardegna: "Mi auguro che la Sardegna si iberi completamente del SARS-Cov-2 e che proprio dalla nostra Isola possa nascere una nuova epoca post-covid, un’era illuminata e fondata sulla scienza, e su un profondissimo rispetto per il pianeta, per la vita e per le persone". La lettura coinvolgente e fuori dal tempo, grazie a Fabio Delizzos ci farà di certo trascorrere momenti con il fiato sospeso, allontanandoci dalle ansie del quotidiano. Il tempo necessario per appassionarci ancora, ai grandi misteri della storia da lui narrati.