Tuesday, 30 April 2024

Informazione dal 1999

Cronaca

Ex Mattatoio. SensibilMente lancia una proposta: facciamo un centro di aggregazione

Ex Mattatoio. SensibilMente lancia una proposta: facciamo un centro di aggregazione
Ex Mattatoio. SensibilMente lancia una proposta: facciamo un centro di aggregazione
Angela Galiberti

Pubblicato il 15 May 2015 alle 13:30

condividi articolo:

Olbia, 15 Maggio 2015 - Olbia e la programmazione. Olbia e i progetti a lungo termine. Olbia e le idee che si ripetono, sempre uguali, negli anni. La vicenda è quella dell'ex mattatoio di via Roma: una struttura chiusa da tanti anni al centro di tante discussioni da altrettanti anni. Discussioni che parlano di riqualificazione, riprogettazione e così via, senza mai approdare a nulla di concreto. Almeno fino ad ora, perché - a quanto riportato dalle cronache locali - un progetto ci sarebbe. In realtà non c'è nulla di nuovo sotto al sole: anzi, forse una sconfessione dell'idea originaria. Perché l'ex mattatoio doveva diventare un centro di aggregazione artistica per i giovani, uno spazio in cui potersi esprimere liberamente. Insomma, un vero e proprio incubatore socio-artistico-culturale. Invece non sarà così: ecco di nuovo la solita sala conferenze, la solita sala espositiva, la solita sala lettura e così via. Cose, queste, presenti in abbondanza nel Comune di Olbia considerando sia le strutture pubbliche (Museo, Biblioteca, Expò), sia le strutture private.

E così, visto la minestra è sempre la solita - per di più riscaldata, ecco che un'associazione olbiese decide di intervenire su questo tema, strigliando educatamente l'opinione pubblica e l'amministrazione.

"Rispetto alla questione della riqualificazione del mattatoio e visto il progetto esistente che propone un'area espositiva e una sala congressi e vista la presenza in città di spazi analoghi già esistenti (museo archeologico, expo e qualche struttura privata) ci permettiamo un suggerimento: exMa come centro di aggregazione sociale giovanile con particolare attenzione all'integrazione sociale - dice l'associazione SensibilMente, guidata da Veronica Asara -. Ovviamente la nostra attenzione, come associazione, si concentra sulla disabilità ma ciò non toglie che nell'ottica dell'integrazione ciò andrebbe a giovare anche altre categorie come stranieri e giovani con disagio sociale, oltre che a tutti i giovani della città. Un centro in cui le attività si svolgano numerose per tipologia nell'unico scopo di creare aggregazione in risposta ad una disgregazione sociale crescente".

Veronica Asara, presidente di SensibilMente, va però oltre la mera destinazione d'uso e lancia una riflessione più ampia sulla disabilità. "In riferimento alla disabilità poi sarebbe un grande passo avanti; ad oggi alcune associazioni svolgono lodevolissime attività di intrattenimento dei disabili che vengono impegnati in attività di produzione oppure in attività artistiche come il teatro fornendo, tra l'altro, sollievo al carico familiare - sottolinea SensibilMente -. Tuttavia si tratta di attività ristrette al gruppo di disabili e ai pochi accompagnatori, professionali e volontari, che gli gravitano intorno. Credo sia tempo di cambiare ottica per una reale integrazione e portare la disabilità laddove si muovono i gruppi dei pari non disabili senza attendere che sia il volontario o il professionista ad andare in ambienti in cui la disabilità è preponderante. Insomma portare la disabilità nel mondo senza aspettare che qualche piccolo pezzo di mondo vada laddove si trova la disabilità".

Insomma, vanno bene le attività di gruppo, ma fino a un certo punto: i disabili e le loro famiglie devono poter uscire dal "cerchio protetto" per poter godere di una vera integrazione. Riflessioni importanti, queste, che non mancheranno di scatenare un giusto dibattito sul tema.