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Cala Saccaia, 20 ettari di zona industriale sul mare: Cipnes approva e va avanti

Il CDA ha approvato l'accordo, via all'iter

Cala Saccaia, 20 ettari di zona industriale sul mare: Cipnes approva e va avanti
Cala Saccaia, 20 ettari di zona industriale sul mare: Cipnes approva e va avanti
Angela Galiberti

Pubblicato il 02 April 2021 alle 13:55

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Olbia. Il secondo step è stato superato: il Consiglio di amministrazione del Cipnes, guidato dal presidente Gianni Sarti e dal direttore generale Aldo Carta, ha approvato l'accordo di cessione/copianificazione di 20 ettari su mare a Cala Saccaia. Un'area molto ampia che parte dal cantiere Valdettario e che arriva fino al fortino della seconda guerra mondiale, includendolo. Questo era il primo consiglio di amministrazione della presidenza Sarti: una prima riunione non di routine, visto che all'ordine del giorno vi era l'atto di più importante degli ultimi 20 anni per quanto riguarda la zona industriale. Come da copione, il provvedimento è stato approvato da tutti i componenti del consiglio di amministrazione, tranne uno (Fedele Sanciu per il Comune di Buddusò) che non lo ha votato. Con questa approvazione parte l'iter di allargamento della zona industriale su 20 ettari sul mare a Cala Saccaia. Ora il piano va in Regione, dove deve passare le forche caudine degli uffici competenti. L'iter è stato avviato in base alle norme contenute nella legge 10 del 2008, in particolare in base all'articolo 1 comma 1 lettera A e all'articolo 3 comma 5. Vediamoli nel dettaglio. L'articolo 1, comma 1, lettera A recita: "1. La Regione, nell'esercizio delle proprie funzioni in materia di programmazione dello sviluppo economico territoriale, provvede, con deliberazione della Giunta regionale, previo parere della Commissione consiliare competente, su proposta dell'Assessore regionale dell'industria, a:a) rideterminare, attraverso la riduzione o l'ampliamento, le aree industriali e le aree ecologicamente attrezzate sul territorio regionale, assicurando la partecipazione degli enti locali e dei soggetti interessati". L'articolo 3 comma 5 afferma: "5. Nelle aree gestite dai consorzi i singoli comuni che fanno parte del consorzio ai sensi del comma 1 e quelli eventualmente ammessi ai sensi dell'articolo 2, commi 4 e 5, continuano ad esercitare le funzioni di pianificazione urbanistica ciascuno per il proprio territorio. Gli statuti disciplinano le modalità con cui il consorzio propone ai singoli comuni adeguamenti degli strumenti urbanistici al fine di coordinarli e renderli coerenti con le finalità del consorzio". C'è da capire come potrà essere coordinata la pianificazione decisa dal Puc by Nizzi (zona H2, massima tutela) e quella che ha in mente il Cipnes (capannoni, hotel, ristoranti, pizzerie etc.). Il percorso avviato prevede che tutti gli enti preposti diano la propria valutazione a questo ampliamento. Una delle tante domande a cui bisogna trovare risposta è la seguente: una tale programmazione è o non è in contrasto con il PPR?