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Pubblicato il 13 October 2023 alle 19:00
Nuoro. “Chi ha avuto in sorte, non dico di nascere ma anche solo di trascorrere l'infanzia e l'adolescenza a Nuoro è segnato a vita da questo lembo di mondo. Dal suo ambiente umano e culturale. Dal suo paesaggio fisico e interiore. Dalla sua anima e dalla sua ombra. E chiunque sia salito sulla cima del monte Ortobene la montagna "sacra", simbolo del Nuorese e abbia allargato lo sguardo all'orizzonte sopra uno dei panorami più belli della terra, fra le poderose chiostre dei monti di Oliena e Dorgali, il Supramonte di Orgosolo, monte Spada, monte Gonare, l'altipiano di Macomer, i monti di Lula, monte Tuttavista e il vaporoso miraggio del mare, non dimenticherà mai più nella sua vita una simile veduta. Buona parte della semantica poetica degli artisti nuoresi sta inscritta lì, entro quello straordinario giro d'orizzonte, dove la solennità degli spazi si accoppia alla nostalgia dell'infinito e alla malinconia di un impossibile paradiso terrestre. Tutti i veri poeti di questa terra barbaricina sono impregnati da tale fascino, in un modo o nell'altro: sia i poeti della parola sia i poeti della visione. Tonino Ruju è sicuramente fra costoro”.
Così scriveva il noto poeta e critico d’arte Leandro Muoni (Napoli 1948-Cagliari 2021) nella presentazione del volume “Artisti Sardi ANTONIO RUJU Una vita per l’arte” da lui curato e dato alle stampe nel 2003.
La “Mostra antologica a 100 anni dalla nascita di Antonio Ruju” , inaugurata lo scorso mese di settembre presso la storica Galleria "Il portico” di Nuoro (leggi qui), ha riscosso successo ed interesse di pubblico risvegliando nuovo stupore e commossi ricordi in quanti hanno potuto conoscere di persona Tonino, il pittore e poeta nuorese Antonio Ruju scomparso nel 2006 all'età di 83 anni.
È sempre Muoni a scrivere: “Nei suoi cangianti paesaggi, nelle marine, nelle campagne, negli alberi, nei tetti e nelle rocce, nei volti umani e naturali, Ruju asseconda una movenza ottico-percettiva, emotiva, immaginativa, che ogni volta è mutevole e varia; e al tempo stesso realizza la struttura dell'immagine, come a volerla perpetuare. Riscrivendola e trasponendola talvolta nei suoi versi: Ut pictura poesis. Il paesaggio nuorese è il suo tema prediletto, quasi un tema obbligato. Tale paesaggio è ricreato dal vivo, dal vero: ma al tempo stesso evocato dal di dentro. Si combinano infatti felicemente nell'opera artistica di Ruju - per dirla con una celebre coppia semantica - materia e memoria. Natura e sguardo. Impressione ottica ed espressione intima. Organicità e astrazione. Emozione e struttura”.
Antonio Ruju ha avuto una lunga carriera artistica caratterizzata da numerose mostre, esposizioni, riconoscimenti e premi non solo in Sardegna, ma anche nel resto d’Italia e all’estero. La sua arte è stata un inno alla natura, alla sua bellezza, alla sua forza, alla poesia senza mai dimenticare la sua gente, i volti, gli sguardi, le tradizioni più profonde ed arcaiche della sua amata isola.
Sempre da Leandro Muoni presentazione "Antonio Ruju: pittura come poesia" si legge: “Per oltre un cinquantennio egli ha perlustrato con i suoi pennelli un simile orizzonte, si è aggirato per questo impossibile paradiso terrestre o, per meglio dire, per questo incantevole purgatorio, fatto di pietra e mare, di terra e cielo: come un'anima pellegrina innamorata della vita, che non avesse fretta di "purgarsi" e di "salir a vedere le stelle", ma anzi desiderasse prolungare il proprio attaccamento a tali luoghi e a tali residenze del cuore”.
La mostra antologica a 100 anni dalla nascita di Antonio Ruju grazie al successo riscontrato è ancora visitabile fino a domani, sabato 14 ottobre, dalle ore 10 alle 13 e dalle ore 17 alle 20.
"Aveva 14 anni quando Ruju ha dipinto questo quadro: è una meraviglia datata 1940. Ruju fin da giovane ha mostrato di essere portato per l'arte e per festeggiare questa speciale ricorrenza dei cento anni dalla sua nascita abbiamo voluto mostrare al pubblico opere quasi mai viste". Così spiega la storica gallerista Lina Sini, mentre ci illustra alcuni quadri alla presenza del pittore Lino Pes giunto appositamente da Olbia per visitare l'antologica del suo caro amico nuorese.
Lina e sua figlia Stefania Sini, curatrice della mostra, sono le vere anime del prezioso scrigno d'Arte, con la A maiuscola, nel cuore di Nuoro. La storica galleria di Piazza del Popolo 4 venne fondata nel 2023 dal marito Giacomo Sini, scomparso vent'anni fa e la "Mostra antologica a 100 anni dalla nascita di Antonio Ruju" rientra nel ricco calendario patrocinato dal Comune di Nuoro per i 50 anni di attività (1973 2023).
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