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Air Italy, cassa integrazione "addio": emendamento ritirato per mancanza di fondi

L'ira di Anpav

Air Italy, cassa integrazione
Air Italy, cassa integrazione
Olbia.it

Pubblicato il 21 December 2021 alle 18:20

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Olbia. Emendamento in favore della cassa integrazione dei 1300 dipendenti Air Italy ritirato per mancanza di fondi: è questa l'amara notizia di oggi che prelude a un 2022 estremamente difficile per tutti coloro che hanno perso la propria azienda.

Negativo su tutti i fronti il commento di Anpav. "L’emendamento bipartisan presentato da alcuni senatori sardi e relativo alla cassa integrazione per i milletrecentoventidue lavoratori Air Italy è stato ritirato per mancanza di coperture. E nulla si sa più dell’esito dell’ordine del giorno votato alla Camera, in sostituzione dell’emendamento asseritamente improcedibile per le stesse ragioni, che impegna il Governo ad estendere ai lavoratori della compagnia sardo-lombarda le tutele già concesse ai i lavoratori di Alitalia nel decreto fiscale. La politica dà la colpa alla proprietà che non vuole fare l’istanza di cassa integrazione ma contemporaneamente nega le risorse economiche necessarie a dare copertura agli ammortizzatori sociali, fornendo di fatto un alibi all’azienda che, anche qualora alla fine chiedesse la CIGS, vedrebbe la domanda rigettata", scrive Marco Bardini (Anpav) in una nota stampa.

Per il sindacato si tratta di un "paradosso che smaschera i tanti detrattori occulti che remano contro una vertenza che sta per di sfociare nel più grande licenziamento di massa nel settore del trasporto aereo, strategico per l’intero Paese e che, più di tutti gli atri, ha subito le conseguenze del covid. Ciò stride fortemente con le dichiarazioni trionfalistiche del Governo per la crescita dell’economia italiana e del PIL e, soprattutto, con la proroga dello stato di emergenza sino al 30 marzo prossimo. Resta in piedi un piano B predisposto dalla Viceministra del MiSe Alessandra Todde i cui contenuti restano ancora ignoti ma che ha l’aria di un tentativo di recupero in extremis di una partita giocata male".

"Stasera era infatti previsto un incontro al Ministero della Mobilità con la presenza anche de MiSe e le Regioni Sardegna e Lombardia, ma il Governo, anche in questo tavolo ministeriale non sembra aver dato le risposte attese. Attendiamo di conoscere l’esito di tale tavolo per predisporre le prossime azioni di lotta a sostegno dei diritti dei lavoratori di Air Italy che non possono continuare ad essere considerati figli di un Dio Minore, posto che quasi i lavoratori delle ultime quattro compagnie italiane - tutte fallite tranne una charter - sono stati tutti coperti da ammortizzatori sociali per tutto il 2022", conclude Bardini.