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Cronaca

Viaggi, fotografia e avventura: ecco i Tre Sardi In Giro Per il Mondo

Viaggi, fotografia e avventura: ecco i Tre Sardi In Giro Per il Mondo
Viaggi, fotografia e avventura: ecco i Tre Sardi In Giro Per il Mondo
Angela Galiberti

Pubblicato il 17 January 2016 alle 16:18

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Olbia, 17 Gennaio 2016 – Immaginate un viaggio avventuroso nella terra del ghiaccio e del fuoco durante la stagione più rigida. Immaginate una Hammer equipaggiata di tutto punto, paesaggi fiabeschi dipinti di bianco e un piccolo pizzico di follia a fare da contorno. E immaginate, tra la neve fitta e soffice e i gayser impetuosi, tre amici uniti da un legame fortissimo che girano il mondo in questo modo e che condividono questa esperienza con chi, per adesso, non può visitare quegli stessi luoghi selvaggi. Per Livio Mudulu (Olbia), Gabriele Careddu (Olbia) e Maurizio Casula (Pula) tutto questo è una bellissima realtà che – con un pizzico di fortuna – si tramuterà in qualcosa di più.

Amiamo viaggiare e ci piace farlo cercando di evitare i posti turistici. Preferiamo conoscere davvero il posto dove andiamo, le persone, i luoghi meno frequentati”, racconta Livio Mudulu, noto pr olbiese e grande appassionato di sport “estremi”. I tre sono così come sembrano: schietti, avventurosi, forse un po' “incoscienti”, ma mai banali. L'ultima avventura che li ha resi protagonisti a Dicembre è l'Islanda: la terra del fuoco e del ghiaccio. Un posto quasi fatato, ultimo avamposto dell'Europa a Occidente. “Abbiamo studiato l'Islanda per sei mesi prima di pianificare tutto – sottolinea Gabriele, talento fotografico sopraffino insieme al collega fotografo Maurizioe prima di partire ci siamo preparati in Austria. L'Islanda, d'Inverno, è completamente coperta di neve. È stata necessaria un’attenzione meticolosa ai dettagli, soprattutto logistici, ed una preparazione fisica mirata per poter affrontare un clima per lo più sconosciuto a tanti di noi. Abbiamo percorso circa tremila e seicento chilometri, spesso trovando bufere di neve e temperature sempre sotto lo zero”. Neve, neve, soltanto neve per chilometri. L'Islanda ha 350mila abitanti, la gran parte dei quali concentrati nella capitale Reykjavik, ma non è un posto così inospitale. “Siamo rimasti colpiti da come l'Islanda sia accogliente con il turista – dice Livio –. Si dice che gli islandesi siano chiusi, ma noi abbiamo trovato solo persone disponibili. Tutti parlano inglese, internet è ovunque e non manca l'informazione. D'inverno molte strade non sono praticabili per la neve e per il ghiaccio, ma nessuno rimane senza informazioni. Ci sono persino i cartelli che avvertono che la strada è chiusa, che se vai avanti e hai bisogno di soccorso ti vengono a salvare, ma che il salvataggio sarà costoso!”. A proposito di strade chiuse, i nostri eroi non si sono fatti mancare nemmeno un po' di adrenalina. “Sì, purtroppo ci siamo trovati anche in una situazione un po' pericolosa – aggiunge Livio, sorridendo –. Per la verità con l'Hammer non abbiamo mai avuto problemi, era adatta alla situazione. Però, in una di queste strade, ce la siamo vista brutta perché la strada era veramente troppo ghiacciata e l'auto andava da sola. Ho esperienza con le auto per il mio lavoro e ho preso in mano la situazione, buttando l'auto in cunetta ed evitando il fosso dall'altro lato. Non sapevamo quanto fosse profondo, era notte e non si vedeva nulla. Alla fine ne siamo usciti vivissimi!”. “Io ero terrorizzato”, sottolinea Gabriele.

L'Islanda ha dato modo ai tre ragazzi di riflettere su quanto è importante il ruolo dell'informazione anche in un'esperienza turistica non convenzionale. “Abbiamo fatto il giro dell'Islanda percorrendo la strada 1, che è la principale – aggiunge Livio Mudulu –. Abbiamo trovato accoglienza perfetta anche nei posti più deserti. La cosa che ci ha colpito di più è la capacità degli islandesi di sfruttare tutto ciò che hanno in chiave turistica. Ad esempio, quando prenoti il viaggio, sai che vedrai una grotta di ghiaccio, ma non sai quale perché le grotte di ghiaccio cambiano di anno in anno e loro non possono sapere in quale ti porteranno. Abbiamo parlato con chi organizza questi tour e loro, d'inverno, hanno almeno 50 persone al giorno. E di queste società ce ne saranno 4 o 5 per ogni posto. Quindi, i numeri sono interessanti”. Inevitabile pensare alla Sardegna e alle sue capacità sempre inespresse. “Noi amiamo alla follia la Sardegna – dicono i due giovani in coro –. Abbiamo iniziato qua le nostre avventure, esplorando tutta la nostra isola e cercando di scoprire ed immortalare, attraverso la fotografia, gli angoli più selvaggi e suggestivi che questa terra ha da offrire. Andare oltre il mare è stato spontaneo e vogliamo mettere a disposizione di tutti ciò che stiamo imparando”.

Dall'Islanda, i tre ragazzi hanno riportato in Sardegna tante cose meravigliose: la sorpresa nello scoprire un posto molto diverso, il fascino dei paesaggi, lo stupore dei colori che “nonostante il bianco della neve, cambiavano di continuo, grazie alla splendida alba artica, ai tramonti mozzafiato e ad uno degli spettacoli della natura più belli: l’aurora boreale”.

I viaggi, ovviamente, non finiscono qui. “Nel nostro futuro sono già in programma altre mete lontane che affronteremo con lo stesso spirito avventuriero che ha caratterizzato finora il nostro modo di viaggiare”, sottolinea Livio. I tre ragazzi sono ovviamente molto smart e iper-tecnologici. Le loro avventure possono essere seguite sulla pagina fan “Tre sardi in giro per il mondo”: una pagina che, sicuramente, diventerà punto di riferimento per tutti coloro che amano viaggiare in modo avventuroso e non convenzionale.