Sardegna: la piaga dell'anoressia aumenta

Olbia, 06 Novembre 2017 - L'anoressia nervosa è una malattia strisciante che colonizza l'anima e distrugge il corpo, come un parassita. Si tratta di una forte disagio che si manifesta col rifiuto del cibo e che nasconde problematiche più profonde, come la non accettazione del proprio aspetto fisico o la sensazione esasperata di sentirsi imperfetti e cercare la perfezione attraverso un digiuno ferreo protratto ad oltranza. Una delle caratteristiche del disturbo è che il 90% dei pazienti è di sesso femminile.

In Sardegna, come racconta La Nuova Sardegna, i casi sono in aumento e si registrano8 nuovi casi per 100 mila donne in un anno e 0,02 ogni 100 mila uomini. I dati sono però lacunosi, sia perché possono passare anni prima che ci si accorga che il soggetto sia affetto dal disturbo, sia perché alcuni pazienti preferiscono curarsi nei centri specializzati della Penisola, a carico della Regione. Per questo motivo l'associazione Canne al Ventodi Sassari, sta spingendo affinchél'assessorato regionale alla Sanità riconosca l'importanza di creare strutture pubbliche che prendano in carico le adolescenti (15-19 anni è l'età in cui maggiormente si manifesta il disturbo) e le aiuti con percorsi di riabilitazione nutrizionale e psichica, a liberarsi da questo demone.

Purtroppo non sono solo gli adolescenti ad esserne colpiti, ma sono stati individuati casi di bambini in età preadolescenziale. Il rifiuto del cibo è segnato da una ferrea autodisciplina del paziente, che può avere l'impout da tante ragioni,di tipo neurobiologico, non solo ambientali, e di familiarità. La ricerca va avanti anche perché è paradossale che si muoia di inedia in una società in cui si è circondati da cibo. Con le adeguate cure però, i giovani e i pazienti in generale affetti da questo disturbo, possono guarire.