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Pubblicato il 22 July 2020 alle 20:33
Olbia, 22 luglio 2020 - Una riforma che avvicini i centri decisionali ai cittadini e dunque alle loro esigenze: così il consigliere regionale del Psd'Az, Giovanni Satta, riassume la contro-riforma sanitaria che la giunta Solinas sta portando avanti. "Nel 2016 - spiega Satta - io c'ero in aula e nessuno era intenzionato ad approvare quella riforma. Pigliaru e Arru dissero che o si approvava o si andava a casa. Venne approvata, ma nessuno era convinto", spiega Satta.
La riforma di cui si parla è quella che ha portato alla Azienda sanitaria unica: "Si voleva risparmiare dando servizi, ma a conti fatti non abbiamo risparmiato e abbiamo deteriorato i servizi sul territorio. Con questa riforma, la periferia è diventata ancora più periferica. E' normale che le Assl comprino le mascherine che poi vengono mandate a Cagliari, che le gestisce e le spedisce a Nuoro che a sua volta le manda a Olbia?", continua il consigliere regionale Psd'Az.
Secondo Satta, ciò che sta succedendo in questi mesi in Gallura è figlio della riforma Arru-Pigliaru: una riforma che ha accentrato tutto a Cagliari e ha allontanato dai territori servizi e decisioni.
"In Gallura siamo stati sempre deficitari, ma dal 2017 la situazione è diventata devastante e il territorio si è impoverito. Il nostro scopo non è aumentare le poltrone, ma permettere l'autonomia di gestione ai territori stessi. Servono anestesisti a Olbia? L'Asl Olbia li assume. L'accentramento non ha portato benefici. Anche con il Mater Olbia i rapporti sono sfilacciati per questo: le decisioni devono avvenire sul territorio, vicino ai cittadini. Noi questa riforma la vogliamo attuare bene cercando di contenere i costi, ma guadagnando in efficienza".
"Ieri siamo stati 4 ore in riunione con Ats e abbiamo visto gli effetti di questa riforma sulla sanità sarda. Per fare un esempio, Sassari e Cagliari da sole hanno la gran parte degli anestesisti di tutta la Sardegna", continua Satta.
Storture organizzative che si vogliono correggere riportando i territori alla loro autonomia in modo che possano rispondere alle esigenze della popolazione.
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