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Posada, la cooperativa Includo promotrice del turismo culturale

Castello della Fava e Casa delle Dame visitabili per tutta la stagione estiva

Posada, la cooperativa Includo promotrice del turismo culturale
Posada, la cooperativa Includo promotrice del turismo culturale
Ilaria Del Giudice

Pubblicato il 11 August 2024 alle 06:00

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Posada. La cooperativa INCLUDO Società Cooperativa Sociale, di recentissima costituzione, ma con diverse figure che da anni si occupano di sviluppo locale, ha da poco avuto incarico fiduciario dal Comune di Posada della gestione del Castello della Fava e della Casa delle Dame. Due siti che quest’anno, da maggio, stanno realizzando 10.000 presenza al mese, grazie anche all’offerta culturale tra castello e mostra permanente visitabile, almeno sino ad ottobre, con diversi artisti locali e regionali (pittura, tessitura, ceramiche, sculture, filigrana, maschere e tanto altro). Inoltre è esposta una copia dell’Ercole di Posada, di valore storico inestimabile. Il tutto, tra Castello e Casa delle Dame, visitabile ad un costo accessibile a tutti oltre alle varie riduzioni previste. Un luogo aperto sette giorni su sette dalle 9.00 del mattino alle 21.00. Uno scrigno di storia e cultura a pochi chilometri dalle spiagge più blasonate della Sardegna. Un sito che non gode di contributo regionale ma che si autofinanzia con i soli incassi dalla biglietteria e dal lavoro a 7 unità per oltre sei mesi all’anno.

Salvatore Ruiu, presidente della cooperativa INCLUDO, ribadisce che Posada è l’intero territorio hanno veramente tanto da offrire, in termini di turismo fatto non solo di mare ma di ambiente, cultura, cibo, tradizioni e storia: “C’è sempre più bisogno di costruire reti solide che possano strutturare un’offerta turistica completa e all’altezza del turista che vuole essere totalmente integrato nel contesto e nella vita di questi luoghi. Occorre una politica imprenditoriale del noi, e su questo la cooperazione sociale può fare tanto. Tra i tanti strumenti che possono sostenere questi processi, vi è il progetto “COMUNITÀ COOPERATIVE - COOPERATIVE DI COMUNITÀ” sostenuto dall’assessorato regionale al lavoro, per incentivare la creazione di cooperative di comunità e per valorizzare e rivitalizzare i piccoli comuni come Posada. Peraltro, la nostra cooperativa è partner di progetto e a fine stagione, in accordo con l’Amministrazione Comunale, promuoveremo una serie di incontri. Insomma, crediamo che Posada possa diventare un vero cantiere di best practice del turismo sostenibile, lento e comunitario dove far rivivere luoghi e, nel lo stesso tempo, riappropriarsi di un borgo a tratti disabitato e poco vissuto”.

Con la Legge Regionale n. 35 del 2 agosto 2018 “Azioni generali a sostegno delle cooperative di comunità”, infatti, la Regione Autonoma della Sardegna, al fine di contribuire a mantenere vive e valorizzare le risorse e le vocazioni presenti sul territorio, intende riconoscere e promuovere il ruolo e la funzione delle cooperative di comunità quale strumento di crescita. Il progetto si sviluppa in 6 Working Pages: analisi dei fabbisogni territoriali, incontri territoriali pubblici, alta formazione specialistica e generale, accompagnamento creazione d’impresa, attività scientifica e di ricerca, attività di comunicazione. Il progetto sostiene percorsi per la nascita di Cooperative di Comunità, attraverso processi partecipativi locali. Tra i principali obiettivi: rigenerare il territorio e alimentare opportunità di lavoro, impresa e reddito attraverso la produzione e la commercializzazione di prodotti di elevata qualità, mettendo a disposizione della comunità intera conoscenze, abilità e competenze; supportare la promozione, commercializzazione, il marketing delle promozioni agroalimentari, artigianali, culturali e dei servizi; promuovere e sviluppare sistemi innovativi di valorizzazione delle terre incolte, dei beni comunali dismessi o poco utilizzati, con particolare attenzione alle terre civiche; promuovere, valorizzare e tutelare le foreste e i prodotti quali frutta a guscio, ghiandatico, legno, sughero, olivastro, erbe aromatiche e officinali, allevamento; infine, come in questo caso, recuperare l’artigianato artistico tipico; valorizzare i beni ambientali, archeologici e museali.