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Ospedale Olbia, Cocciu: mozione ignorata per assenza assessore

La mozione era sull'Ospedale Giovanni Paolo II

Ospedale Olbia, Cocciu: mozione ignorata per assenza assessore
Ospedale Olbia, Cocciu: mozione ignorata per assenza assessore
Olbia.it

Pubblicato il 07 November 2025 alle 09:00

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Olbia. “La mozione c’era, ma l’assessore no”. Con queste parole il consigliere regionale Angelo Cocciu di Forza Italia ha commentato con rammarico la mancata discussione della mozione n. 78, regolarmente calendarizzata ma non trattata durante l’ultima seduta del Consiglio regionale.

Secondo quanto dichiarato, l’assenza dell’assessore regionale alla Sanità ha impedito l’avvio del dibattito, impedendo al Consiglio di affrontare una questione ritenuta cruciale per la sanità gallurese. Cocciu ha parlato di un gesto che rappresenta "sgarbo nei confronti del Consiglio Regionale e, più gravemente, come una rinuncia ad assumersi responsabilità nei confronti della salute dei cittadini".

Il rappresentante olbiese, insieme ai colleghi Chessa, Maieli, Marras, Piras e Talanas, ha chiesto che la Regione affronti con urgenza le criticità dell’ospedale Giovanni Paolo II di Olbia, denunciando il rischio che l’inerzia istituzionale diventi una risposta alla sofferenza di famiglie, donne e bambini. 

L’oggetto della mozione: difendere il punto nascita di Olbia

La mozione n. 78, presentata dal gruppo Forza Italia Berlusconi – Partito Popolare Europeo, chiedeva alla Regione interventi immediati per garantire e rilanciare le unità operative di ostetricia, ginecologia e pediatria del presidio ospedaliero Giovanni Paolo II di Olbia, struttura di riferimento per l’intera Gallura.

Il testo sottolineava la carenza di pediatri e anestesisti, l’assenza dell’analgesia del parto e la riduzione dei posti letto decisa nel 2018, elementi che mettono a rischio la sicurezza del punto nascita. La mozione chiedeva un piano straordinario di reclutamento di personale, concorsi per i primariati, il ripristino della dotazione originaria dei letti e incentivi economici per attrarre specialisti.

Veniva inoltre proposto un fondo regionale per stabilizzare il personale nelle sedi periferiche. Proprio per scongiurare "l’eventuale chiusura o riduzione del punto nascita di Olbia", la mozione proponeva (citiamo letterelmente) un piano straordinario volto a:
a) garantire la copertura dei turni per 24 ore nel reparto di pediatria dell’ospedale Giovanni Paolo II mediante reclutamento immediato di specialisti;
b) attivare comandi temporanei o distacchi incentivati da altre sedi, fino al completamento delle assunzioni a tempo indeterminato;
c) bandire con urgenza i concorsi per i primariati delle unità operative di pediatria e ostetricia-ginecologia, con priorità per la sede di Olbia;
d) ripristinare la dotazione dei posti letto nella unità operative di ostetricia-ginecologia, riportandola almeno ai livelli precedenti al 2018;
e) riattivare immediatamente il servizio di analgesia del parto mediante l’assegnazione stabile di anestesisti e la costituzione di turni dedicati;
f) istituire un monitoraggio trimestrale sullo stato dei reparti e del personale, con relazione al Consiglio regionale;
g) prevedere incentivi economici e logistici per gli specialisti che accettino la sede di Olbia, comprendenti indennità di disagio, alloggio temporaneo e contributi per la mobilità;
2) valuti l’istituzione di un fondo regionale straordinario per il reclutamento e la fidelizzazione degli specialisti nelle sedi periferiche e strategiche come la Gallura;
3) promuova, d’intesa con le organizzazioni sindacali e le direzioni aziendali, un piano di valorizzazione e formazione del personale medico e sanitario della ASL Gallura, finalizzato a migliorare le condizioni di lavoro e ridurre la fuga di professionisti;
4) preveda, nel prossimo aggiornamento dell’atto aziendale della ASL Gallura, una sezione dedicata ai reparti di ostetricia-ginecologia e pediatria dell’ospedale di Olbia, con obiettivi chiari, indicatori di risultato e termini di attuazione verificabili.

Quanto tutto questo sia fattibile non è dato sapere. 

L’ospedale Giovanni Paolo II, identificato dall’ASL Gallura come presidio per emergenza e media complessità, rischia di perdere reparti strategici per la salute materno-infantile. Cocciu richiama la Giunta regionale alle proprie responsabilità, ricordando che il diritto alla salute è sancito dall’articolo 32 della Costituzione e non può dipendere dalla geografia o dalla convenienza politica.

La mozione non discussa rappresenta, secondo Cocciu, il simbolo di un atteggiamento di disattenzione verso un’area periferica della Sardegna che, nonostante la crescita demografica e turistica, continua a scontare ritardi e diseguaglianze nei servizi sanitari essenziali.