Da Genova a Olbia: riflessione sulle vasche di laminazione di Andrea Demuru

Olbia, 16 agosto 2018 - Riceviamo e pubblichiamo la lettera del geom. Andrea Demuru che, alla luce del disastro avvenuto a Genova con il crollo del Ponte Morandi, si interroga sulla sicurezza delle vasche di laminazione previste dal Piano Mancini.

La data del 4-5 Settembre si avvicina, anche se costretti a fare “osservazioni” alle vasche di laminazione diMancini e della Technital, in pieno Agosto, anche noi ci saremo.Al riguardo , leggendo la VIA, scopro che in quei giorni si andrà a discutere sulle relazioni nelle quali l’ing.Azzena e soci insistono, giustamente, sulla sicurezza delle vasche e dei canali previsti per la mitigazionedel rischio idrogeologico ad Olbia.

Non credo questi ingegneri, più bravi dell’ing Morandi, progettista dell’omonimo viadotto di Genova, so per certo però che a pagina 106 della loro relazione alla VIA, riguardo a un tratto di canale a cielo aperto da noi previsto a Pasana, hanno avuto il coraggio di sostenere che gli “altri” (progettisti sempre di casa!), conquel piccolo tratto di canale, spostano il rischio in zone che attualmente ne sono prive! Come è possibileche proprio il paladino degli allargamenti dei canali (fino a 20 metri per parte), per portarli a confine dellecase di Olbia, per le quali è anche previsto il rinforzo con micropali, sostenga queste cose?

Senza parlare del Piano del Rischio, che dovendo prevedere il collasso degli sbarramenti, dovrà ipotizzare l’evacuazione di 10.000-20.000 persone a valle delle stesse vasche!A questo punto ho idea che siano proprio loro a creare il pericolo dove non c’è!

Perché ad Olbia, e a Cagliari soprattutto, non lo vogliono capire? A chi spetta fermare le “allegre brigate” delle vasche di laminazione previste sulla testa della gente, visto che esistono soluzioni che ne farebbero benissimo a meno?

Andrea Demuru Coordinatore Studio d’Equipe Olbia

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