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Olbia, Spiaggia delle Vecchie Saline: il masso "stagionale" torna a far discutere

Il masso doveva essere rimosso il 15 giugno

Olbia, Spiaggia delle Vecchie Saline: il masso
Olbia, Spiaggia delle Vecchie Saline: il masso
Patrizia Anziani

Pubblicato il 18 June 2025 alle 09:00

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Olbia. A stagione già iniziata "il ritorno" del grande masso di granito all'ingresso della spiaggia delle Vecchie Saline ha sorpreso e lasciato perplessi molti residenti olbiesi che si sono trovati davanti a quello che la collega di redazione ha efficacemente definito "un agente del traffico granitico". Le segnalazioni giunte in redazione sono state tante, tutte accompagnate da lecite domande, come quella di N.L. che da 50 anni frequenta la zona, e sono più che comprensibili: "non si può più accedere in macchina, cosa possiamo fare?".

L'articolo di ieri (qui l'articolo) ha scatenato numerosi commenti sui social, con opinioni contrastanti tra chi critica l'ostacolo ai mezzi su quattro ruote e chi invece lo difende, dimostrando quanto la questione continui a dividere la comunità olbiese.

Per rispondere a questi interrogativi è necessario fare un passo indietro e ricostruire una vicenda che ha caratterizzato questa località per oltre un anno, tra polemiche, bonifiche ambientali e soluzioni temporanee che si sono rivelate più complesse del previsto.

La presenza del masso non è infatti casuale, ma rappresenta il capitolo più recente di una storia iniziata nella primavera del 2024, quando lo stesso enorme blocco di granito venne posizionato per la prima volta proprio in quel punto (qui un articolo del 9 giugno 2024). All'epoca, la decisione - presa su area privata e quindi senza coinvolgimento diretto del Comune di Olbia - scatenò immediate proteste da parte di residenti e turisti che si videro improvvisamente tagliati fuori da circa 800 metri di spiaggia.

Le ragioni dietro quella prima installazione erano però serie e concrete: l'area era diventata meta privilegiata per il campeggio abusivo e, soprattutto, per l'abbandono incontrollato di rifiuti. Il suggestivo tratto di strada sterrata di un chilometro, immerso nella macchia mediterranea, si era trasformato in una discarica diffusa a cielo aperto che deturpava uno degli angoli più belli della costa olbiese.

Alcune discariche presenti nel 2024

Le proteste del giugno 2024 (qui un articolo), che culminarono anche nella presentazione di un esposto, erano amplificate dalle difficoltà create ad anziani, famiglie con bambini piccoli e persone con problemi di mobilità - per i quali l'accesso diretto alla zona con fondali bassi è fondamentale - e portarono alla rimozione del masso a luglio (qui un articolo) (Olbia, rimosso il masso che bloccava l'accesso alla spiaggia de Le Saline ). Tuttavia, come spesso accade, rimossa la "cura" si ripresentò la "malattia": con l'arrivo dell'autunno e dell'inverno, l'area tornò a essere vittima di abbandono di rifiuti e utilizzazioni improprie.

Da qui la decisione di riposizionare al suo posto quel granitico deterrente durante la stagione invernale, una strategia che dal punto di vista ambientale si è rivelata vincente: oggi tutta l'area risulta bonificata, ad eccezione di alcuni rifiuti abbandonati di recente. L'accordo con i proprietari dei terreni prevedeva la rimozione per il 15 giugno, in concomitanza con l'apertura della stagione balneare, ma evidentemente qualcosa non ha funzionato nei tempi. Un problema che si riflette anche sui servizi essenziali: gli operatori della De Vizia, che si occupano del ritiro dei rifiuti, hanno infatti grosse difficoltà a svolgere il loro lavoro poiché i mezzi di raccolta non riescono a transitare con la strada ostruita, creando ulteriori disagi nella gestione ordinaria dell'area.

Secondo una nostra fonte la riapertura della strada è imminente ma la situazione si complica ulteriormente per il comportamento di alcuni automobilisti che, ignari della storia o incuranti del divieto, continuano a parcheggiare proprio davanti al masso, ostacolando le eventuali operazioni di rimozione e rischiando multe. In attesa della rimozione del masso il dilemma resta quello di sempre: come conciliare la tutela di un ambiente naturale straordinario con le legittime esigenze di accesso dei cittadini, soprattutto di quelli più fragili. La spiaggia delle Vecchie Saline, con la sua capacità di ospitare fino a 600 persone senza mai risultare sovraffollata e la particolare conformazione che la rende ideale per famiglie con bambini, rappresenta un patrimonio che merita di essere reso accessibile ma anche di essere assolutamente preservato.