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Olbia, San Simplicio: giostre chiuse, festa a rischio

Olbia, San Simplicio: giostre chiuse, festa a rischio
Olbia, San Simplicio: giostre chiuse, festa a rischio
Angela Galiberti

Pubblicato il 11 May 2019 alle 18:16

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Olbia, 11 maggio 2019 - La guerra delle giostre rischia di "amputare" la festa di San Simplicio. Le giostre, nonostante siano state piazzate non hanno aperto i battenti: rimangono chiuse in attesa di una decisione e di ulteriori documenti. Tutto ha avuto inizio all'indomani del bando che assegnava il suolo pubblico alle imprese di spettacolo viaggiante. In principio, l'azienda prima classificata era la Matherland che da 70 anni viene in città alla festa di San Simplicio. Il Comune di Olbia, su segnalazione della seconda classificata Duville, compie dei controlli in autotutela e toglie alla Matherland la prima posizione. Il suolo pubblico viene così assegnato alla Duville. La Matherland decide di non mollare San Simplicio e, grazie alla collaborazione di un privato cittadino, installa le sue giostre in un terreno situato a pochi passi dalla festa. Parte così l'esposto del legale della Duville: riassumendo e semplificando, quelle giostre lì non potrebbero stare perché è un terreno a rischio idrogeologico e dovrebbero servire specifiche autorizzazioni anche solo per semplici operazioni. La guerra delle giostre diventa una guerra di carte bollate, come qualche volta accade per altri tipi di appalti. Fin qui la storia, raccontata con dovizia di particolari dalla Nuova. Oggi cosa sta succedendo? Succede che, se ci ragiona un attimo a mente fredda, tutta la festa (giostre e bancarelle) si svolge su terreni a rischio idrogeologico: se chiude Matherland, potrebbe potenzialmente chiudere tutto. Al momento è tutto bloccato: giostre chiuse, giostrai arrabbiatissimi e festa dimezzata. Parè che l'esposto abbia generato una serie di controlli e verifiche di sicurezza su tutto e tutti. Mancherebbe il collaudo. Si attendono documenti, ma anche e soprattutto il sindaco Settimo Nizzi e le sue eventuali dichiarazioni. In tutto questo caos, le prime vittime sembrerebbero proprio i giostrai e a prescindere dalla "guerra" di carte bollate.