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Olbia e la Neonatologia scippata: Gallura spaccata in due

Olbia e la Neonatologia scippata: Gallura spaccata in due
Olbia e la Neonatologia scippata: Gallura spaccata in due
Angela Galiberti

Pubblicato il 10 October 2018 alle 11:40

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Olbia, 10 ottobre 2018 - Le parole espresse ieri pomeriggio dal deputato Nardo Marino (Movimento 5 Stelle) sul Reparto di Neonatologia che avrebbe dovuto aprire a Olbia, ma che - a quanto pare - non aprirà a breve mentre è stato rinforzato a Nuoro e ne viene aperto un altro (il terzo) a Cagliari, hanno destato un acceso dibattito sui social.

Sì, perché la sanità e i servizi ad essa connessi sono una delle preoccupazioni maggiori dei cittadini di ogni colore politico e di ogni età e la Gallura, da tempo, soffre di criticità importanti come spesso denunciato dai sindacati di settore. Altro che provincia, vien da dire: in Gallura si pensa a cose giudicate più importanti".

Marino ieri si è scagliato, politicamente parlando, contro i due assessori olbiesi-galluresi (Carlo Careddu e Pier Luigi Caria) "rei", secondo il deputato, di non difendere abbastanza il loro territorio. Nella nota stampa, infatti, Marino dice: "E mentre la Gallura viene privata dei cinque posti che le sono dovuti, altri cinque vengono riconosciuti a Nuoro –guarda caso città di origine dell’assessore regionale alla Sanità – e addirittura viene assegnata una terza neonatologia a Cagliari”.

La reazione dei galluresi, però, non è univoca: da una parte c'è chi è d'accordo con quanto detto da Marino, dall'altra parte però c'è chi critica la presa di posizione a favore di "Olbia" e non di altre realtà.

"È vergognoso che Nuoro, con meno nascite di Olbia, debba avere la neonatologia! A cosa stanno pensando i nostri politici? Alle feste di capodanno?", scrive una cittadina sotto all'articolo.

Un'altra, invece, dà suggerimenti: "Scusate, perché i nostri rappresentanti non trasferiscono direttamente la struttura ospedaliera a Nuoro o Sassari?per la Tac e risonanza dobbiamo andare a Nuoro... Il problema è nostro mica loro che basta alzino il tel e vanno in qualsiasi struttura senza alcuna attesa ed altro ancora. Complimenti vivissimi come al solito si fanno valere.Siamo una vergogna, la rappresentazione perfetta dell' Italia".

Il resto dei commenti si riassume con una parola: "Vergogna".

La critica politica di Marino, però, non è piaciuta a tutti. Nel Gruppo Fb "Lottiamo per il nostro ospedale", dedicato alla difesa dei servizi sanitari del Paolo Merlo di La Maddalena vi è stato il dibattito più acceso.

I cittadini maddalenini non hanno apprezzato le parole di Marino, più che altro perché non si sentono difesi né sostenuti. "Grande Nardò Marino. Sceso in campo per diffendere il suo territorio, che poi si riduce al suo orticello sotto casa. Infatti non ricordo la stessa presa di posizione a favore del P. Merlo di La Maddalena. I confini di Nardò sono limitati da Via Aldo Moro all'aeroporto. Caro Nardò la Gallura e ben più grande del tuo sguardo miope", scrive ad esempio un cittadino.

"È così difficile capirlo? L'accentramento a Olbia non porta grandi benefici alla sua periferia. Lì si protegge l'olbiese, gli si da lavoro e appalti agli altri si lasciano solo spese in viaggi continui, visto che tra l'altro spesso quelli di fuori vengono tenuti per ultimi. Chi parla di unione dovrebbe conoscere bene la periferia e capirne i problemi. Troppo facile dire ti facciamo un ospedale vicino, ma poi nessuno si cura delle difficoltà per chi arriva da fuori. Personalmente conosco persone che partite all'alba, proprio perché non avevano conoscenze sono passate in coda agli olbiesi e spesso sono rientrate senza aver fatto nulla. Quindi unità di che?", rimarca un altro.

"Olbia non è più adeguata come personale perché chiudono tutto il resto ma il personale a Olbia non viene aumentato. Quindi noi perdiamo punto nascita e pediatria e non ci viene garantita nessuna assistenza. Però ci chiedete di fare il tifo per Olbia?", chiude una cittadina.

Insomma, la Gallura sembra spaccata in due. C'è però in questo dibattito virtuale un comune denominatore, anche se si parte da "fronti diversi": i cittadini bocciano senza se e senza ma la riforma sanitaria regionale.