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Bianca, Cronaca

Olbia, funghi spontanei: al “Mossa” una lezione di prevenzione e sicurezza alimentare

I micologi della Asl Gallura hanno illustrato le buone pratiche nel Liceo Scientifico Lorenzo Mossa di Olbia

Olbia, funghi spontanei: al “Mossa” una lezione di prevenzione e sicurezza alimentare
Olbia, funghi spontanei: al “Mossa” una lezione di prevenzione e sicurezza alimentare
Olbia.it

Pubblicato il 05 December 2025 alle 07:00

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Olbia. Riconoscere un fungo commestibile da uno potenzialmente letale non è questione di intuito, tradizione o applicazioni sul cellulare: è una competenza scientifica che può fare la differenza tra una cena riuscita e una corsa in ospedale. Su questo tema, attuale e spesso sottovalutato, si è concentrato l’incontro promosso dalla Asl Gallura con le classi 3° E e 3° G del Liceo Scientifico “Lorenzo Mossa” di Olbia, dedicato alla prevenzione nel consumo dei funghi freschi spontanei.

La regola d’oro, ribadita più volte dai micologi, è semplice e imprescindibile: i funghi raccolti o ricevuti in regalo devono sempre essere sottoposti al controllo dell’Ispettorato Micologico della Asl Gallura, un servizio gratuito presente nelle sedi di Olbia e Tempio Pausania.

A introdurre i lavori è stata la Dott.ssa Maria Adelia Aini, Direttrice del Servizio Igiene degli Alimenti e Nutrizione (Sian), che ha ringraziato la scuola per l’attenzione alla prevenzione in un’età in cui la curiosità e il contatto con la natura possono portare con sé rischi non sempre percepiti. "Con un semplice esame visivo – ha spiegato – possiamo evitare gravi problemi di salute. Il controllo professionale rimane l’unico strumento sicuro per decidere cosa può essere portato in tavola".

Nel corso dell’incontro, Ada Careddu, Responsabile Scientifica dell’Ispettorato Micologico, ha invitato a diffidare di app, manuali e consigli improvvisati: "La tecnologia non sostituisce l’occhio esperto. Affidarsi al sentito dire porta molto spesso a sottovalutare la pericolosità di alcune specie".

Ad entrare nel dettaglio sono stati i micologi Alberto Lentinu e Antonio Verre, che hanno illustrato agli studenti rischi, falsi miti e buone pratiche. Tra i consigli più importanti: non fidarsi delle somiglianze tra esemplari; far controllare i funghi anche se donati da cercatori di lunga esperienza; evitare il consumo se sono presenti muffe, larve o segni di deterioramento; non eccedere nelle quantità, neppure con le specie commestibili.

Gli specialisti hanno anche smontato convinzioni diffuse: non tutti i funghi che crescono sugli alberi sono innocui, non tutti quelli che cambiano colore sono tossici, e non è vero che ciò che mangiano gli animali è automaticamente sicuro per l’uomo.

Un messaggio particolarmente forte ha riguardato i sintomi tardivi: l’intossicazione può manifestarsi anche dopo molti giorni. In quei casi è fondamentale rivolgersi al Pronto Soccorso conservando eventuali avanzi del pasto o fotografie del raccolto, per agevolare diagnosi e intervento. A conclusione della mattinata, i ragazzi hanno ricevuto materiali informativi dedicati, con tutte le indicazioni sul funzionamento e gli orari dell’Ispettorato Micologico. Un piccolo strumento di prevenzione, che ribadisce come – quando si tratta di funghi – la prudenza rimanga l’ingrediente più importante.