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Cronaca

Olbia, Fase 2: Murta Maria, ripartenza tra incertezza e speranza

Olbia, Fase 2: Murta Maria, ripartenza tra incertezza e speranza
Olbia, Fase 2: Murta Maria, ripartenza tra incertezza e speranza
Patrizia Anziani

Pubblicato il 16 May 2020 alle 21:12

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Olbia, 16 maggio 2020- L'invisibile virus Covid-19 come una cometa di sventura è riuscito a trascinare con sé una lunga scia di paure, insicurezze, mancanza di denaro e di lavoro. Dopo il lockdown nazionale, anche grazie ai dati dell’emergenza sanitaria in continuo miglioramento, cresce però la speranza generale e la voglia di ricominciare. Anche a Murta Maria, graziosa frazione Covid-19 free del Comune di Olbia, gli oltre mille residenti attendono la riapertura non solo delle attività commerciali, ma anche dei bar, degli alberghi e dei ristoranti. Il 18 maggio è alle porte e nella località ad altissima vocazione turistica che si affaccia sul mare si percepisce quell’aria frizzante di primavera. La crisi economica generata da questa epidemia e le stringenti norme igieniche per garantire il distanziamento sociale fanno presagire una stagione estiva molto difficile, la voglia di ripartire è tanta tra preoccupazioni e speranze, ma non tutti a Murta Maria riapriranno i loro esercizi commerciali. “La nostra non è un’attività commerciale soggetta ad assembramenti, e noi lavoriamo con gli appuntamenti da sempre" spiega Masina Deiana di Demas abbigliamento. "A livello nazionale il nostro settore, per sposi e cerimonie, sta attraversando un periodo molto difficile a causa dei numerosi matrimoni ed eventi annullati o rimandati all’anno prossimo. Ora le numerose prescrizioni per scongiurare il Covid-19 ci impongono nuove immediate spese a fronte di guadagni sospesi o rimandati" continua la titolare di Demas. "La voglia di ripartire c’è, ma c'è anche tanta preoccupazione. È chiaro che con tutte queste prescrizioni molte attività non riusciranno ad aprire". E non apre La Baia del Re, il ristorante pizzeria più prossimo alla spiaggia di Porto Istana. Per Carmine Milo, ristoratore molto conosciuto - ad Olbia negli anni Novanta gestiva il ristorante “Sale e Pepe” del Centro Martini - al momento non ci sono le condizioni per riaprire per via della normativa anti contagio e di distanziamento sociale: “Qui a Porto Istana non ci sono bagni pubblici perché non è stato rinnovato l’appalto. Le persone che si recano in spiaggia, quando hanno bisogno di un bagno vengono qui. Il mio locale è aperto al pubblico, ma a questo punto, con queste norme di Governo, oltre al personale dovrei assumere anche una persona solo ed esclusivamente per controllare il bagno. Tutti costi che si aggiungerebbero a quelli delle pulizie ordinarie, di autospurgo, di acquisto materiale monouso, mascherine, guanti. Tutte spese che dovrei sostenere senza nessuna certezza di come andrà la stagione, sempre per via delle norme anticontagio". Un arenile quello di Porto Istana che è da sempre meta preferita delle famiglie con bambini per via della spiaggia bianchissima e l’acqua bassa cristallina. Qui è presente un grazioso stabilimento balneare con servizio sdraio e ombrelloni che, secondo recenti indiscrezioni, non aprirà a causa delle attuali norme anticontagio covid previste per le spiagge. Lunedì 18 maggio non apre neanche il bar dello storico tabacchino di Francesco Antonio Decandia “ Il tabacchino non ha mai chiuso, per il servizio bar preferiamo non aprire, aspettare qualche giorno in più per capire meglio la normativa e come ci dobbiamo comportare. Forse riapriremo a metà settimana.” Fiducioso Fabio Deiana, uno dei titolari della storica Caffetteria della Nonna. "Al momento riaprirà il bar pasticceria, in questi giorni abbiamo preparato tutto, gli spazi ci consentono di accogliere i clienti in sicurezza. Ci dispiace doverli accogliere con un sorriso nascosto dalla mascherina protettiva, ma questo è necessario per la sicurezza di tutti e i nostri clienti capiranno. Vogliamo ripartire e speriamo di aprire, subito dopo, il ristorante e l'albergo". Fiduciosa in una ripresa anche la signora Agnese, proprietaria della gelateria Costa Turchese che da oltre quattro anni produce gelati artigianali: “In questo periodo abbiamo sempre garantito il gelato a domicilio e continueremo a farlo anche d’estate per evitare assembramenti. La gente è contentissima che abbiamo riaperto, vengono a prendere il gelato seguendo correttamente le norme anti Covid. Questo ci spinge a fare sempre meglio cercando di accontentare i nostri clienti, anche se non sappiamo come andrà la stagione turistica”. Poco più avanti c'è la prima parafarmacia di Murta Maria. Durante l'emergenza sanitaria è rimasta regolarmente aperta: "Non abbiamo mai chiuso, ma in alcuni giorni abbiamo avuto difficoltà a reperire mascherine e guanti, alcool e gel igienizzante, sia per noi che per i nostri clienti” spiega la titolare Maria Lidia Cau. “ Al momento non c'è tanta gente. In questo periodo ci sarebbe stato un movimento diverso per via di tutte quelle persone che hanno la seconda casa. Sarà sicuramente una stagione anomala a causa di tutti i protocolli anticontagio che devono effettuare le persone che vogliono venire in Sardegna. Una stagione particolare quella del 2020 “La premessa di questa stagione è stata negativa, ma speriamo che si recuperi qualcosa a luglio e agosto. Ci aspettiamo che arrivino i proprietari delle seconde case, ma per quanto riguarda il turismo dall’estero, ci aspettiamo nulla o pochissimo." Spiega l’agente Luciano Tala titolare dell’omonima agenzia immobiliare di Murta Maria. "In questo momento abbiamo disdette, non solo di affitti, ma anche di acquisti. C’è gente insicura, che ha paura, gente che non è informata, che non sa se deve fare un patentino sanitario per venire in Sardegna” continua Tala “Noi siamo pronti, prima di aprire i locali abbiamo sanificato tutto, i locali ci consentono di lavorare in sicurezza e siamo in attesa di capire cosa faranno il Governo e la Regione Sardegna con i nuovi decreti, ma anche di capire cosa faranno per incentivare il turismo. Siamo in attesa e siamo positivi, anzi ottimisti, perché essere positivi in questo periodo è meglio di no, è meglio non esserlo”. Conclude Luciano Tala, e noi non possiamo che essere d'accordo con lui, perchè con l'ottimismo e la speranza si sconfigge anche questo virus.