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Pubblicato il 19 January 2018 alle 20:17
Olbia, 19 gennaio 2018 - Avevano una grande voglia di collaborare anche con la nuova amministrazione guidata dal sindaco Settimo Nizzi, ma per ora questo auspicio non sembrerebbe essere stato esaudito. Almeno, questo è quanto hanno affermato i Comitati di Quartiere della Città di Olbia, che questa mattina hanno tenuto una conferenza stampa.
Poco prima della fine dell'anno, i rappresentanti dei Comitati hanno incontrato il sindaco Nizzi, ma l'incontro non li ha soddisfatti. "Il sindaco ha esordito con la frase "di cosa dobbiamo parlare?" - ha raccontato Fulvio D'Anna -, ma gli argomenti sono tanti: turismo, gestione dei rifiuti, acqua, lavori pubblici.Noi non sappiamo nulla, vorremmo solo essere coinvolti. Abbiamo chiesto del puc e ci ha detto "ci stiamo lavorando" niente di più. E' vero, noi abbiamo solo un ruolo consultivo e non decidiamo niente, ma rappresentiamo una buona parte della città".
I Comitati, durante l'incontro con il sindaco Nizzi, hanno posto delle domande su alcuni temi centrali, ma le risposte non sarebbero state esaustive. "Parliamo dell'acqua potabile: ci sono state delle ordinanze di non potabilità per via Meucci, via Marco Polo, zona Ospedale e via dicendo - ha continuato Fulvio D'Anna, presidente del Comitato di Zona Ospedale -. Vorremmo capire se l'acqua che arriva nelle case è la stessa in tutta la città perché queste ordinanze non lo chiariscono. Sulla raccolta delle acque bianche ci ha detto che servono 40 milioni di euro e che il progetto, senza soldi, non si può fare e che le priorità sono la pulizia dei canali, zona Bandinu e Piazza San Gallo".
Poi è stato il turno di Corrado Varrucciu, presidente del Comitato di Frazione di Murta Maria che, naturalmente, ha posto l'accento sulla questione discarica. "Uno dei tanti punti critici di Murta Maria è la discarica. L'aria sta diventando sempre più irrespirabile. Abbiamo raccolto oltre 300 firme e le abbiamo consegnate in Tribunale. Abbiamo scritto al Prefetto di Sassari e lui ha chiesto l'eliminazione dei miasmi e di trovare un altro sito - ha detto Corrado Varrucciu -. Se ne parla da anni."
Poi è stato il turno di Massimo Deriu, che fa parte del direttivo del Comitato di Zona Bandinu: "I motivi di questo incontro non sono altro che una mancanza di un dialogo. La nostra non è una contrapposizione. Vogliamo creare un rapporto diretto con con il Comune e i cittadini a prescindere dai colori politici. Le strade del nostro quartiere sono un colabrodo. Zona Bandinu è grande 136 km quadrati e vi risiedono 8000 persone. E' una città nella città ed è abbandonata. Ci siamo resi conto che le risposte che ci sono state date sono vaghe".
Ciò che chiedono i comitati è di essere coinvolti.
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