Olbia -
E' una zona popolare, ma anche di servizi. Ci sono due scuole superiori (il Liceo Classico e il Liceo Scientifico), un bar di tendenza, autofficine, l'Università della Terza Età e l'ingresso dell'ex-Artiglieria. In più i
nomi delle sue vie sono presi in prestito dai
territori della Sardegna: via Logudoro, via Barbagia, via Goceano e così via.
Anche qui, proprio
dietro la centralissima via Roma,
l'onda di piena è arrivata. Per tre giorni l'esercito e la protezione civile hanno lavorato incessantemente per rendere almeno percorribili le strade. Il quartiere, che ha il suo interno anche le case popolari, è in
una depressione che si trova a pochissimi metri dalla foce del fiume che, lunedì sera, ha vomitato una quantità incredibile di acqua e fango. Anche qui, come altrove, la gente non sapeva nulla di quello che stava accadendo e si è ritrovata di punto in bianco con i piedi e i mobili in ammollo. Una di queste persone è
Giovanna Spanedda, 81 anni, residente in via Goceano. A raccontare questa storia è
Pinuccia Deiana, una dei motori del centro raccolta Idrotermica Pinna che fino a stamattina ha lavorato senza sosta per garantire i beni di prima necessità agli alluvionati. Giovanna Spanedda è la madre di Pinuccia Deiana, una donna sarda e indipendente che, però, lunedì sera è stata salvata per miracolo dai suoi parenti.
Anche lei, come tanti altri anziani e diversamente abili, è stata sollevata di peso e tratta in salvo da una finestra. Anche lei ha perso i ricordi di una vita. "Non so come ho fatto - ha detto Pinuccia Deiana - ma ho trovato il coraggio di buttare via tutto. Mia madre, salva per miracolo, non ha più niente".
Togliere a una persona anziana le sue cose significa toglierle un pezzo importante di vita. Quella vita che, nei decenni, si è strarificata nei centrini, nei regali dei nipoti, nelle foto appoggiate sul comò, nei pezzi del corredo, nel servizio buono e nei vestiti della domenica. La famiglia di Giovanna Spanedda è arrivata in forze, quella sera, per salvarla. E sempre la famiglia di Giovanna Spanedda è andata a
prendere i gommoni dal capannone di zona industriale per salvare i parenti e tante altre persone da quella conca dai nomi così belli. Merito di
Tore Gala, il
genero dal sangue freddo e dalle idee
salvifiche.