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Olbia, allarme per la chiusura del reparto di Medicina d'urgenza: interrogazione di Usai (Fdl)

Sistema sanitario a rischio collasso durante la stagione estiva

Olbia, allarme per la chiusura del reparto di Medicina d'urgenza: interrogazione di Usai (Fdl)
Olbia, allarme per la chiusura del reparto di Medicina d'urgenza: interrogazione di Usai (Fdl)
Olbia.it

Pubblicato il 11 June 2025 alle 11:30

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Olbia. Da qualche settimana si sente parlare della chiusura del reparto di Medicina d'urgenza (Meu) dell'Ospedale Giovanni Paolo II. I timori per questo provvedimento, che avrebbe pesanti ricadute sul sitema sanitario in Gallura, sono pressanti.  "È necessario sapere dall'assessore Bartolazzi quali azioni intenda intraprendere per scongiurare il crollo di un sistema già fragile e, durante il periodo estivo, sottoposto ad un carico antropico imponente. Da questa chiusura deriverebbero pesanti conseguenze anche sul sistema di medicina di primo soccorso, determinando un rilevante pericolo per la salute dei cittadini".

Così si è espressa Cristina Usai, consigliere regionale di Fratelli d'Italia, che ha presentato un'interrogazione regionale sull'ipotesi di chiusura del reparto di Medicina d'urgenza dell'Ospedale "Giovanni Paolo II". La preoccupazione della consigliera riflette l'inquietudine di un territorio che già vive una situazione sanitaria complessa e che durante i mesi estivi si trova a dover gestire un afflusso turistico significativo che mette ulteriore pressione sui servizi di emergenza.

La Medicina d'urgenza rappresenta infatti un punto nevralgico del sistema sanitario locale, fungendo da filtro essenziale per i casi che necessitano di intervento immediato ma non richiedono il ricovero in terapia intensiva. La sua eventuale chiusura comporterebbe inevitabilmente un sovraccarico del Pronto Soccorso olbiese e degli altri reparti ospedalieri, con conseguenti ritardi nell'assistenza e possibili rischi per la sicurezza dei pazienti.

L'importanza della Meu è ulteriormente rafforzata dal ruolo di perno per due importanti percorsi aziendali in fase di costruzione: lo scompenso cardiaco e lo scompenso metabolico. Questi progetti hanno l'obiettivo di creare una rete assistenziale per la presa in carico globale, caratterizzata dalla collaborazione tra ospedale e territorio, al fine di prevenire il rientro in ospedale del paziente cronico, ha aggiunto Usai.

La strategia di questi percorsi assistenziali rappresenta un approccio moderno e integrato alla gestione delle patologie croniche, particolarmente diffuse nella popolazione anziana. Il loro sviluppo presuppone però la presenza di strutture ospedaliere adeguate e di personale specializzato, elementi che verrebbero messi a rischio dalla chiusura del reparto di Medicina d'urgenza.

L'interrogazione regionale presentata dalla consigliera Usai mira a ottenere chiarimenti dall'assessore regionale alla Sanità su quali misure concrete intenda adottare per evitare questa chiusura e garantire la continuità assistenziale nel territorio gallurese. La richiesta di trasparenza appare quanto mai necessaria in un momento in cui le comunità locali hanno bisogno di certezze sulla disponibilità dei servizi sanitari essenziali.

La situazione evidenzia inoltre le criticità strutturali del sistema sanitario regionale, che fatica a mantenere standard assistenziali adeguati soprattutto nelle aree periferiche. Il periodo estivo, con l'arrivo di migliaia di turisti, rappresenta tradizionalmente un banco di prova per la tenuta dei servizi sanitari locali, che si trovano a dover gestire un carico di lavoro moltiplicato rispetto ai mesi invernali.

La questione sollevata dalla consigliera Usai tocca quindi non solo gli aspetti tecnici dell'organizzazione sanitaria, ma anche la qualità della vita dei cittadini galluresi e la capacità del territorio di offrire servizi adeguati sia ai residenti che ai visitatori. La risposta dell'assessorato regionale sarà determinante per comprendere quale direzione intenda prendere la sanità gallurese nei prossimi mesi.