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Olbia 2050: l'architettura del futuro in mostra al Museo Archeologico

Domani l'inaugurazione

Olbia 2050: l'architettura del futuro in mostra al Museo Archeologico
Olbia 2050: l'architettura del futuro in mostra al Museo Archeologico
Patrizia Anziani

Pubblicato il 09 July 2025 alle 17:30

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Olbia. Cosa succederebbe se chiedessimo ai giovani architetti di ripensare completamente una città? La risposta arriva dal Museo Archeologico di Olbia, che dal 10 al 25 luglio ospiterà una mostra tanto ambiziosa quanto visionaria: "Olbia 2050 | Scenari progettuali", organizzata dal Dipartimento di Architettura, Design e Urbanistica dell’Università degli Studi di Sassari – sede di Alghero. 

L'inaugurazione di domani, giovedì 10 luglio alle 17:00, aprirà le porte a un esperimento unico nel suo genere. Gli studenti del primo anno del corso di laurea in Scienze dell'Architettura e del primo anno del corso di laurea in Urbanistica dell'Università di Sassari ( DADU/UNISS) hanno accettato una sfida complessa: immaginare come potrebbe trasformarsi Olbia nei prossimi decenni, tenendo conto di una realtà che non possiamo più ignorare: il cambiamento climatico.

Quello che emerge dai progetti realizzati durante i corsi di "Pianificazione Urbana", "Progetto Urbano" e "Culture del Progetto" è un approccio nuovo con l'ambiente, il territorio, ma anche il contesto culturale di Olbia.  Uno studio capace di elaborare nuovi scenari e traformazioni future alla luce di numerosi fattori, tra cui i rischi legati al cambiamento climatico, verificati attraverso modelli di previsione che tengano conto delle interazioni che caratterizzano il territorio. Il golfo interno ed esterno, il mare, i rii e il fiume Padrongiano, la zona industriale, le zone di villeggiatura non sono più visti come vincoli o elementi caratterizzati da usi monofunzionali specifici, ma come veri protagonisti della trasformazione e rigenerazione urbana. Le opere di salvaguardia ambientale diventano occasioni per ripensare l'abitare, creando quella continuità ecologica e insediativa che oggi manca. Gli spazi oggi sottoutilizzati o lasciati alla naturalità vengono riconnessi tra loro e integrati con le strutture generatrici ambientali, che a loro volta diventano elementi fondanti per costruire una nuova qualità dell'abitare.

La presentazione della mostra, prevista per le 17:30, sarà affidata all'illustre professore Giovanni Maciocco, docente coordinatore del progetto, che torna nella sua Olbia a distanza di un anno dalla retrospettiva di successo"Giovanni Maciocco. Abitare il territorio" che ne aveva celebrato la sua straordinaria e visionaria carriera di ingegnere, architetto, urbanista e fondatore della Scuola di Architettura di Alghero. Questa volta Maciocco introdurrà l'esposizione insieme ai colleghi Antonello Marotta, Andrea Sulis e Damiano Muru del Dipartimento di Agraria, che hanno seguito il percorso formativo e progettuale degli studenti. A seguire, alle 18:15, saranno proprio gli studenti a illustrare personalmente i loro progetti, accompagnati dai tutor Sabina Selli, Delia Pasella, Cinzia Nieddu, Gabriele Bennati, Maurizio S. Serra, Daniele Angelone, Andrea Carboni e Federico Miscali che li hanno guidati in questo percorso di ricerca.

L'evento di inaugurazione vedrà la partecipazione di figure istituzionali di primo piano che porteranno i saluti alle 17:00. Interverranno Settimo Nizzi, sindaco di Olbia, Emilio Turco, direttore del Dipartimento di Architettura, Design e Urbanistica, insieme ai coordinatori dei corsi di laurea Enrico Cicalò per Architettura e Paola Rizzi per Urbanistica. Presenti anche Livio Fideli, presidente del CIPNES, e Aldo Carta, direttore del CIPNES, a testimoniare l'importanza del dialogo tra università e realtà produttiva del territorio.