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Nord Sardegna, terremoto nella Lega. Nurra sbatte la porta: "un simbolo con dentro niente"

Nord Sardegna, terremoto nella Lega. Nurra sbatte la porta:
Nord Sardegna, terremoto nella Lega. Nurra sbatte la porta:
Olbia.it

Pubblicato il 10 January 2019 alle 16:00

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Olbia, 10 gennaio 2019 - Sbatte la porta rumorosamente e lo fa con una nota stampa ufficiale in cui racconta la sua verità: una verità in cui la Lega sarda ne esce, per così dire, ridimensionata o per lo meno fortemente criticata. A dare le dimissioni non è uno qualsiasi: è Giovanni Nurra, ormai ex coordinatore Lega Sassari Gallura Nuoro e Ogliastra.

Il motivo del suo addio? La Lega in Sardegna, secondo Nurra, sarebbe un partito che contiene solo parole. Nurra ha formalizzato le sue dimissioni il 25 dicembre, ma non ha mai ricevuto nessuna risposta. "Il silenzio ad oggi lo considero una accettazione delle stesse consegnate per altro in un momento in cui ho messo in gioco il mio ruolo politico in Lega ed a rischio la mia eventuale candidatura ma l'ho fatto ugualmente proprio per il rispetto e la stima che ho nei militanti che mi hanno dato fiducia e per il partito in cui ho speso tempo ed entusiasmo", scrive.

Nurra, nella sua lunga missiva, è un fiume in piena. "Le mie dimissioni arrivano dopo lunghe riflessioni e per diversi motivi e questa lettera aperta la scrivo per informare gli elettori affinché scelgano bene chi votare avendo informazioni in più su dinamiche che solitamente sono a loro estranee. Motivi politici ed umani mi hanno mosso a decidere di trasferire passione ed impegno da qualche altra parte. Magari in un ambiente più sano. La Lega in Sardegna infatti per me si è dimostrata solo un contenitore di parole e non certo un motore di vero cambiamento. Un simbolo con dentro, almeno in Sardegna, niente! La Lega in Sardegna purtroppo, e lo dico con rammarico profondo, non è quella di Matteo Salvini e non ha strutture democratiche; è invece quella di Eugenio Zoffili che, come Kim Jong Un fa in Corea del Nord, spadroneggia sul partito e sulle persone che lo compongono dipendentemente dal suo umore e non certo da valutazioni strategiche o politiche", scrive Nurra.

Secondo Nurra, il coordinatore Zoffili avrebbe troppi impegni per seguire l'Isola: "Zoffili è assente, non risponde al telefono, non da riscontri, non conosce il territorio e soprattutto, non è sardo; Fa quindi specie che ancora, in Sardegna, la Lega che promuove autonomia e federalismo ovunque e da sempre, non abbia espresso ancora un segretario sardo...forse sintomo della considerazione infima che riserva lo stesso Zoffili ai militanti dell'Isola. Eugenio Zoffili infatti oltre che Kommissario regionale in Sardegna è anche deputato, è membro della commissione esteri ed anche Presidente della commissione Schengen e per finire consigliere comunale ad Erba. Anche il mitico Mandrake credo direbbe che gli impegni sono troppi. La domanda è, come fa a seguire bene un territorio che alla fine – evidentemente - non può per lui che essere marginale? Come fa a dedicare il tempo che la Sardegna ed i sardi meritano?".

Altro aspetto, poi, riguarderebbe il clima pesante che vi sarebbe all'interno del movimento: "Senza contare i numerosi sospetti ed il clima da Corea del Nord o forse DDR che si respira dentro il partito dove tutti registrano le telefonate, fanno video li mandano a destra e manca, screenshot ed inoltri, registrazione di riunioni ecc... la Lega in Sardegna appare il partito della delazione e dei delatori dove la dialettica politica sui contenuti è sostituita dal pugnale e dalle calunnie".

Nella lunga missiva, Nurra lamenta la poca empatia riscontrata nel partito in seguito a un episodio avvenuto a settembre: "A settembre denunciai che avevano allentato i bulloni delle ruote posteriori della mia auto. In quell'occasione verificai con mano la totale assenza di considerazione ed umanità".

E ce n'è anche per le candidature: "Oggi, dopo l'ufficializzazione quali candidati di Pais, Saiu, Titino Cau (stimabilissime ed oneste persone ma tutto fuorché leghisti della prima ora) ed invece il silenzio assoluto fino ad ora sui nomi di chi si è impegnato da quando eravamo ancora niente, ritengo avesse ragione chi voleva un'unica lista con il Psd'az. La lista unica avrebbe infatti impedito la candidatura degli ultimi arrivati e non avrebbe lasciato spazio che ai leghisti e sardisti di provata fede politica".