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Pubblicato il 19 May 2020 alle 09:34
Olbia, 19 maggio 2020 - Non usa mezzi termini il consigliere regionale gallurese Giuseppe Meloni (PD) sulla questione Aeroporto di Olbia, riaperto dal Ministero ai Trasporti ma chiuso dalla Regione Sardegna a causa dei dati Covid-19 della Provincia di Sassari (e non sui dati scorporati della Zona Omogenea Olbia-Tempio).
Meloni lancia un paio di stoccate contro il governo regionale sia per le condizioni più restrittive a cui viene sottoposto lo scalo olbiese, sia perché a pochi giorni dalla possibile riapertura dei cieli italiani non si conosce ancora quale sarebbe il fantomatico protocollo sanitario che dovranno seguire tutte le persone che entreranno nell'isola dal 3 giugno in poi.
"Apprendo con soddisfazione la decisione della Ministra dei trasporti di riaprire da subito l’aeroporto di Olbia ai voli commerciali e quindi di superare la decisione assunta lo scorso 14 marzo volta a concentrare unicamente su Cagliari Elmas il traffico aereo da e per la Sardegna, connesso alle sole esigenze lavorative, di salute, di necessità o finalizzato al rientro presso la propria residenza", afferma Giuseppe Meloni.
"Questo nonostante le resistenze del Presidente Solinas, che incomprensibilmente avrebbe preferito continuare ad accentrare tutti i voli su un unico aeroporto, quello di Cagliari, nonostante gli evidenti disagi per gli utenti del nord Sardegna", continua il consigliere regionale.
"Ora il Presidente della Regione, anziché ostacolare l'apertura dell'aeroporto di Olbia e trattare impropriamente la Gallura come zona rossa nell'ambito della vasta provincia di Sassari, faccia piuttosto conoscere al più presto ai sardi, agli operatori turistici e ai potenziali ospiti quali sono le sue intenzioni rispetto agli ingressi in Sardegna. Tra meno di 2 settimane verranno riaperti gli ingressi in Italia, Il presidente Solinas ha predisposto un piano in merito? Se non l’avesse fatto se ne occupi immediatamente", precisa Meloni.
"Non vorrei minimamente pensare - chiosa il consigliere regionale gallurese - che la soluzione per riparare alle negligenze della Regione possa essere la quarantena obbligatoria da imporre anche dopo il 3 giugno a tutti coloro che arriveranno in Sardegna. Sarebbe un’assurdità, un grave disagio per chiunque volesse tornare in Sardegna ed un colpo mortale per il turismo sardo, perché farebbe scappare altrove chi pensa di poter trascorrere le proprie vacanze nella nostra Isola".
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