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Cronaca

I ragazzi di Olbia che si battono per un futuro migliore, si raccontano

I ragazzi di Olbia che si battono per un futuro migliore, si raccontano
I ragazzi di Olbia che si battono per un futuro migliore, si raccontano
Laura Scarpellini

Pubblicato il 27 September 2019 alle 17:10

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Olbia, 27 settembre 2019 - In questi giorni Olbia e la popolazione mondiale si stanno mobilitando all'unisono per sensibilizzare quanto più possibile i "potenti della Terra", in merito alla criticità ambientale.

I media trasmettono immagini di ragazzi in corteo, e di manifestazioni di ogni genere, ad opera di attivisti ambientali che temono un futuro catastrofico.

Cosa accade qui da noi? Chi sono realmente i "ragazzi della porta accanto" che scendono per le strade in questi giorni manifestando?

Incontro l'olbiese Filippo Sotgiu, studente e attivista ambientale che si fa portavoce del movimento studentesco " Uniti per il Clima".

Alla domanda cosa ha spinto questo ragazzo a diventare un "attivista ambientalista" e quale sia stata la molla che abbia innescato la sua coscienza ecologica, Filippo mi risponde con un certo entusiasmo pur non gradendo mettersi in mostra a discapito del suo gruppo: " È partito tutto dallo sciopero del 15 marzo scorso. Anna, una ragazza del liceo Gramsci, si è interessata per prima alla questione e ha chiesto aiuto alle scuole per organizzare anche ad Olbia il primo global strike for climate. Io al tempo ero rappresentante d'istituto del liceo Mossa è mi sembrata una cosa molto importante che mi ha spinto ad entrare nel gruppo. Così abbiamo cominciato ad organizzare la manifestazione e diverse assemblee d'istituto per informare altri ragazzi e convincerli a partecipare. Man mano che mostravamo i discorsi di Greta e illustravamo tutti i dati scientifici sulle conseguenze dei cambiamenti climatici, mi convincevo sempre di quanto questa battaglia, a cui pure mi ero già interessato più superficialmente, sia quella in assoluto più importante e più urgente da combattere. Non ci saranno più diritti o lavoro in un mondo post collasso climatico. Ora tutte le nostre energie devono essere concentrate sul fermare questa crisi, perché da questo dipendono le nostre vite".

Gli chiedo direttamente in cosa si differisca una giornata tipo di un ambientalista attivo, rispetto a quella di una persona " insensibile": "Sono sempre stato abbastanza attento a quelle piccole cose come fare chiudere l'acqua, spegnere le luci, riusare più volte i tovaglioli puliti. Ma queste cose sono utili fino ad un certo punto. Non salveremo il pianeta in questo modo. Più importante è stare attenti a ciò che acquistiamo. Cerchiamo di evitare a tutti i costi le bottiglie di plastica. L'acqua si può prendere alla fonte, oppure è possibile farsi consegnare l'acqua in bottiglie di vetro con servizio di vuoto a rendere. In questo modo si eliminano gran parte delle bottiglie di plastica. A parte questo, cerco sempre di comprare qualcosa solo se mi serve davvero, di evitare quando possibile gli imballaggi di plastica, e di acquistare soprattutto prodotti locali o comunque italiani, per limitare le emissioni che comporta il trasporto. Infine ovviamente sto attento alla raccolta differenziata, ma questo lo fanno tutti, no?".

Già, dovremmo farlo tutti, tanto che gli enti locali stanno intensificando la tutela del proprio territorio, proprio per arginare i fenomeni di abbandono selvaggio dei rifiuti.

Filippo piacevolmente sorprende per la sua preparazione e per la sua accuratezza nel seguire la sua causa ambientalista. Potrebbe fare invidia a un qualunque "politicante" che forse in merito alla questione climatica, ne saprebbe molto di meno. Positivo segnale che va a sfatare il luogo comune che le nuove generazioni siano superficiali e occupati solamente a pubblicare sui social selfie e futili consigli.

"A parte l'ansia con cui mi sveglio ogni giorno da quando ho cominciato ad interessarmi sul serio a questa questione, e il telefono che squilla ogni 2 secondi per qualche messaggio dai diversi gruppi di FFF (ci coordiniamo con ragazzi da tutta la Sardegna e dal resto d'Italia per organizzare azioni più efficaci e discutere dei nostri obiettivi e metodi), la mia giornata non ha niente di particolare. Provo a muovermi sempre a piedi o con i mezzi pubblici, ma non sempre è facile in questa zona. Devo andare spesso a Sassari e ci sono "buchi" di 4 ore tra una corsa e l'altra del treno".

Non posso non fargli notare che gran parte degli ambientalisti sono vegetariani o vegani o comunque molto attenti all'alimentazione. Chiedo pertanto come i ragazzi del suo movimento si collochino nei riguardi dell'alimentazione e del rispetto degli animali: "Gli allevamenti sono responsabili di una fetta enorme di emissioni di gas serra, sicuramente più del settore dei trasporti. Secondo alcune stime, le emissioni causate da tutta la filiera dell'allevamento, insieme, corrispondono al 50% di tutte le emissioni di gas serra provocate dall'uomo. Ridurre il consumo di carne, quindi, è una necessità imprescindibile per evitare il collasso climatico. I governi dovrebbero eliminare i sussidi agli allevamenti intensivi e inquinanti, che attualmente sono finanziati anche con le nostre tasse.
Dal punto di vista individuale quello del consumo di carne è un discorso sempre aperto: che bisogni consumare meno carne è appurato, ma è necessario diventare vegetariani o vegani per salvare il pianeta? O è sufficiente acquistare prodotti locali? Su questo non abbiamo una posizione "ufficiale". Certo è che, allo stato attuale, il consumo di prodotti di origine animale non è compatibile con la disponibilità di risorse del pianeta".

"A livello mondiale certamente la questione è più ampia, ma nell'ambito territoriale mi chiedo sempre quale siano le ambizioni di questi ragazzi. E fFilippo anche in questo caso non perde occasione per esprimere tutto il suo fervore come portavoce del suo gruppo:" I nostri obiettivi a livello nazionale sono riassunti dalla sigla FU.TU.RO: fuori dal fossile, tutti uniti (non c'è giustizia climatica senza giustizia sociale), rompiamo il silenzio. A livello locale c'è una battaglia che ci sta più a cuore di altre: fermare il progetto della metanizzazione della Sardegna. È un progetto obsoleto che impedirà alla nostra regione di passare alle energie rinnovabili per decine di anni, quando abbiamo bisogno che questa transizione avvenga ora per evitare il collasso".

Gli chiedo allora i prossimi appuntamenti o obiettivi di comunicazione che il gruppo ambientalista giovanile olbiese si è prefissato: "Dopo la manifestazione di oggi 27 settembre ci prenderemo qualche giorno di pausa, siamo tutti stravolti. Questa settimana però ci ha dimostrato che siamo in grado di organizzare begli eventi e di coinvolgere tante persone. Vorremmo riproporre alcune delle attività che hanno avuto più successo nei prossimi mesi, e naturalmente continueremo a riunirci e ad organizzarci. Ci piacerebbe intervenire nelle scuole durante le lezioni e le assemblee d'istituto, affinché possiamo raggiungere sempre più persone e aumentare ancora la consapevolezza. A livello nazionale però le attività continueranno ancora per un po': il 5 e il 6 ottobre si terrà a Napoli la nostra seconda Assemblea nazionale, durante la quale discuteremo direttamente con i delegati del resto d'Italia sulle nostre strategie per i prossimi mesi. Il 7 ottobre avrà inizio la settimana della ribellione organizzata da Extinction Rebellion. È un movimento che purtroppo ha ancora poca presenza in Sardegna ma è molto radicato altrove, e ha ottenuto grandi risultati in Regno unito. Siamo fiduciosi che anche loro potranno avere successo nella loro mobilitazione e invitiamo chiunque si trovi nei pressi di una delle città interessate a partecipare".

Impossibile dedicare meno spazio a coloro che stanno mettendo tutto le forze di cui dispongono per la salvaguardia ambientale. A cominciare dall'entusiasmo della giovane età e dalla concretezza delle idee.

Alla faccia dei selfie e della pochezza di pensiero di cui vengono tacciati i giovani di oggi. Forza "millennials" di Olbia, il futuro è nelle vostre mani.

Una responsabilità purtroppo che non vi è stato modo di scegliere!