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Golfo Aranci, maestra Milena racconta il Natale di un tempo

L'insegnante racconta come si festeggiava nelle scuole

Golfo Aranci, maestra Milena racconta il Natale di un tempo
Golfo Aranci, maestra Milena racconta il Natale di un tempo
Ilaria Del Giudice

Pubblicato il 24 December 2023 alle 06:00

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Golfo Aranci. Giovanna Maddalena Loriga, più conosciuta come “maestra Milena”, è da sempre l’insegnante icona del paese, che ha avuto un ruolo fondamentale per molte generazioni golfarancine, in quanto loro maestra sui banchi di scuola. Moglie dell’allora sindaco Sergio Memmoli, insieme al marito costituisce ancora oggi una coppia tenuta nel cuore collettivamente perché ha fatto la differenza nella crescita di Golfo Aranci: lei grazie all’insegnamento non solo scolastico, ma anche di vita per i suoi alunni e lui nella politica per lo sviluppo del paese.

Maestra Milena, in occasione delle feste, rispolverando vecchi ricordi, ci racconta come si festeggiava il Natale a Golfo Aranci a scuola e in famiglia ai tempi che insegnava: “All’epoca, potendo insegnare liberamente la religione, nel periodo dell’Avvento io trattavo l’argomento del Natale collegandolo alle altre discipline. Facevamo disegnare i bambini e i loro lavori con la rappresentazione della Natività venivano appesi alle pareti. Però, poiché molti dei bambini in quel tempo (anni’50) vivevano in stato di povertà a Golfo Aranci e le famiglie non potevano permettersi di comprare dei regali, noi insegnanti organizzavamo una festicciola in cui i bambini potevano cantare insieme le canzoni di Natale il giorno prima delle vacanze e preparavamo anche degli oggetti a tema natalizio da dare in dono. Canzoni di natale, le insegnavamo tutte e si faceva un coro, per festeggiare tutte le classi.

Solo più avanti, con l’arrivo delle navi traghetto della Ferrovia dello Stato che portarono ad uno sviluppo economico del paese e con la crescita del Comune, si iniziò a introdurre la figura di Babbo Natale su una slitta ricavata da una carrozzina, per portare i doni ai più piccoli.

Poi c’erano i festeggiamenti in famiglia, forse anche più sentiti di oggi perché il Natale era davvero una festa importante, capace di riunire tutti in momenti unici di condivisione, seppur in maniera modesta e semplice. I bambini aspettavano con impazienza quel giorno anche se nel sacco potevano trovare solo caramelle o carbone e per fare il presepe dovevano costruirlo in maniera artigianale insieme agli adulti con tanta fantasia. Tutto era magico, perché si sapevano apprezzare le piccole cose e anche se si aveva poco, si condivideva con gioia”.