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Cronaca

Gallura, avvelenava gattini con liquido per radiatore: denunciato

Gallura, avvelenava gattini con liquido per radiatore: denunciato
Gallura, avvelenava gattini con liquido per radiatore: denunciato
Olbia.it

Pubblicato il 24 November 2018 alle 13:38

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Budoni, 24 novembre 2018 - Dopo una lunga indagine, durata circa un anno, i Carabinieri della Stazione di Budoni hanno identificato il presunto responsabile della morte di diversi gatti.

"A dicembre dello scorso anno una sua vicina di casa aveva denunciato ai militari la morte sospetta di una prima gattina femmina, cui era seguito subito dopo il decesso di un’altra gatta ed il malore grave di un maschio - si legge nella nota stampa dei Carabinieri -. Le indagini, immediatamente avviate dai militari, hanno permesso di indirizzare i sospetti su una serie di individui, sospetti poi circoscritti con il passare del tempo, al vicino della donna".

"Durante un appostamento i militari hanno anche potuto notare che l’uomo, apparentemente con benevolenza, dava da mangiare ai gattini mettendo loro a disposizione dei gustosi croccantini, dopo averli alterati con un liquido che a seguito delle analisi effettuate dai Carabinieri del RIS di Cagliari, è risultato essere una sostanza chimica utilizzata per raffreddare i motori degli aerei e automobili. Il liquido in questione veniva rinvenuto e sequestrato a seguito di una perquisizione all’interno del garage dell’uomo", prosegue il comunicato.

"Una vicenda che testimonia la costante attenzione del Comando Provinciale dei Carabinieri di Nuoro nel particolare settore della tutela degli animali. Sempre a Budoni, qualche anno fa, i militari della Stazione identificarono e denunciarono un giovane pescatore siniscolese che aveva fatto esplodere in volo un gabbiano con un grosso petardo. Il gesto, ripreso da un video che fece il giro del web determinò successivamente grazie a delle mirate attività dei militari, l’identificazione del responsabile, poi condannato dal Tribunale di Nuoro, la scorsa estate, a quasi due anni di carcere, dopo che anche l’Ente Nazionale Protezione Animalisi era costituita parte civile nel processo", conclude la nota.