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Franco Columbu, l'Ercole nuragico che sollevava le automobili

Franco Columbu, l'Ercole nuragico che sollevava le automobili
Franco Columbu, l'Ercole nuragico che sollevava le automobili
Marco Agostino Amucano

Pubblicato il 31 August 2019 alle 11:13

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Olbia, 31 agosto 2019- Aveva la faccia da sardo che di più non si può, la corporatura tarchiata con una statura piccola. Ma la forza era esplosiva e terribile come quella di un gigante nuragico, di quelli che tiravano su i macigni basaltici con un gesto solo. Quando da ragazzino nemmeno sedicenne mi venne la fissa di mettere su muscoli perché avevo il complesso della magrezza, con le lire della paghetta iniziai a ordinarmi per corrispondenza e un po' per volta manubri, bilancieri e dischi di ferro tinti di azzurro. Usavo come catalogo la rivista “Sportman” che compravo in edicola. Due volte su quattro in copertina c’erano loro: Arnold (Schwarzenegger), forse il culturista più armonioso della storia di questo singolare sport, e Franco (Columbu), il sardo piccoletto e dai dorsali più poderosi del mondo. Poiché facevo tutto di nascosto per non essere preso per i fondelli dai coetanei –pensa un po’ – Franco il sardo e Arnold l’austriaco diventarono per me i silenziosi complici del progetto segreto di muscolarizzazione autodidatta.

Gli abbronzatissimi Arnold e Franco ammiccavano in pose plastiche, lassù dai poster appiccicati nelle pareti dell'umida cantina adibita a palestra domestica. Incorniciavano il sorriso da cinquantadue denti (soprattutto di Arnold), le braccia in posa messe ad angolo di 90 gradi, la cui circonferenza era non meno di mezzo metro, misure raggiunte con estenuanti esercizi nelle mitiche palestre californiane. Appresi subito con piacere che i due culturisti più famosi del mondo erano fra loro inseparabili, e che avevano iniziato la loro avventura di vita, di sport e di amicizia d’acciaio -quello dei dischi da bilanciere- partendo spiantatissimi, come rudi manovali edili in Germania. E poi, dal 1969, finalmente la decisione di tentare insieme "il sogno americano" in California, patria del culturismo. Sempre insieme, partiti con la classica valigia di cartone a condividere i sacrifici di un minuscolo appartamento a Los Angeles, arrangiandosi nel primo lavoro che consisteva nel ricostruire comignoli buttati giù dal terremoto. Mantenersi con pochi dollari e fare sacrifici enormi per fare almeno quattro ore al giorno di body building in palestra.

Arnold Schwarzenegger e Franco Columbu posano per una nota rivista americana alla fine degli Anni Settanta

Poi le vittorie nelle competizioni sempre più importanti, in un’esaltante escalation fino ai Mister Olympia vinti da entrambi per più volte. Titolo che è il massimo per un body builder, come Wimbledon lo è per un tennista. Un’accoppiata vincente: testardaggine e forza fisica da montagna sarda e metodo, precisione e capacità di programmazione da crucco delle valli austriache. Allenarsi insieme, gareggiare insieme, condividere tutto, anche le donne (non fraintendetemi però, una per ciascuno). Soldi, successo, fama mondiale, copertine di riviste. Poi la storia è nota. Ora in Sardegna, patria di Columbu, e nel mondo tutto, non si contano le palestre di cultura fisica, sport abbondantemente sdoganato dagli sfottò e dai pregiudizi temuti all’adolescente che ero. Adesso andare in palestra è un vanto, un lusso, un’attività sociale. Ma i più giovani palestrati di tutto il mondo lo sanno che molto merito di ciò è di un piccolo Ercole di Ollolai che parlava un americano con spiccatissimo accento barbaricino?

Franco ed Arnold giovanissimi posano in una palestra durante l'allenamento

Franco Columbu era tornato in Sardegna anche quest’anno per andare nella sua Ollolai, nell'omonimaBarbagia, quello dove ti regalano le case per un euro, purché ti paghi tu il restauro e, soprattutto e ovviamente, le tasse di uno stato al cui confronto Dracula è una zanzara. Veniva per la grande festa di San Bartolomeo (23-26 agosto), quella organizzata dai ragazzi della leva, i diciottenni, di cui fece parte qualche anno fa la figlia Maria. Era attaccatissimo alle tradizioni del luogo di origine, faceva l'evergeta per restaurare e i campanili pericolanti ed aiutare chi ne aveva bisogno, senza esibizionismi. Gli ollolaesi lo chiamavano “Zizzu” di soprannome. Franco aveva praticamente dimenticato l’italiano, ma non l’idioma barbaricino della mamma.

Abbiamo recuperato un video di pochi minuti su Youtube, girato proprio nella via principale di Ollolai ed incluso in Pumping iron (Uomo d’acciaio, in italiano), famosissimo documentario sul culturismo del 1977. Ve lo riproponiamo qui. Una grossa "131" verde targata “Roma” resta incastrata da un’altra auto nel parcheggio. Il conducente è ancora al posto di guida. Assistono curiosi andando su e giù, come se tuttavia non ci fosse nulla di eccezionale, alcuni ollolaesi in vellutino e berritta d’ordinanza. Franco impugna il paraurti posteriore, quindi solleva e sposta di lato l'ammiraglia della Fiat come si fa con un tavolo da cucina. La scena seguente mostra Columbu che fa esplodere una borsa dell'acqua calda come un palloncino per bambini, con la sola forza dei suoi polmoni.

Franco l’ollolaese non si limitava a vincere il titolo di Mister Universo per tre volte, di Mister Olympia per quattro anni consecutivi e Mister World per altri tre anni. Certo non vinse mai un Oscar per la migliore interpretazione, ma i suoi muscoli e la sua fama gli consentirono di partecipare a diversi film, fra cui Conan il Barbaro, che consacrò come attore di successo l’amico Arnold, e molti altri, anche televisivi. Fu personaltrainer di attori famosi, primo fra tutti Silvester Stallone. Franco “Zizzu” si laureò anche in Fisiokinesiterapia e mise su una clinica di chiroterapia a Beverly Hills, molto frequentata dai vip.

Arnold e Franco in una recente foto

Schwarzenegger, o Conan, o Terminator, considerava Zizzu una sorta di alter ego. Vicini di casa anche in vecchiaia, si incontravano spesso, avendo sostituito alle sfide con bilancieri e manubri quelle con torri ed alfieri su una scacchiera. Un po' patetico un filmato recente dove li si vede recarsi in bici alla famosa palestra di Santa Monica, la Gold's Gym, un vero santuario del body building dove per anni furono la principale attrazione, e giunti là fare finta di allenarsi davanti alle telecamere. Quando sposò Maria Shriver (John Fitzgerald Kennedy era suo zio materno) indovinate chi volle Arnold come testimone? Quando divenne governatore della California, indovinate chi era immancabile invitato nei ricevimenti?

Il destino è imprevedibile, ed anche la morte improvvisa lo è, per antonomasia. Il luogo dove si muore ed il modo stesso lanciano messaggi che le antiche madri sarde sapevano decifrare oltre la banalità delle evidenze mediche. A 78 anni Franco torna come ogni anno in Sardegna e vi muore facendosi un bagno nel cristallino mare di San Teodoro, il santo soldato. Non è casualità. Il mare è simbolo della mamma, per la psicanalisi, e non solo. Il mare, il suo mare lo ha richiamato definitivamente, come la sua terra, e la madre della sua terra, quella che appariva in costume nelle foto insieme al figlio famoso. Sono certo che nell’ultimo istante il dott. Franco Columbu, Zizzu per gli ollolaesi, l'Ercole dei nuraghi che trovò fortuna in California, avrà pensato proprio a questo.

I due amici e campioni di culturismo insieme a Silvester Stallone