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Deposito gas Olbia: cittadinanza perplessa, Nizzi tira dritto

Ieri la discussione in aula

Deposito gas Olbia: cittadinanza perplessa, Nizzi tira dritto
Deposito gas Olbia: cittadinanza perplessa, Nizzi tira dritto
Angela Galiberti

Pubblicato il 30 April 2022 alle 10:53

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Olbia. Un lungo dibattito che non ha chiarito tutto, ma che ha avuto il merito di portare finalmente in aula il progetto che, probabilmente, ha i risvolti più importanti per i prossimi 50 anni di vita olbiese. Parliamo del discusso progetto Enerclima 2050 che ha lo scopo di realizzare un deposito di gas Gnl abbinato a una centrale elettrica e una coltivazione sperimentale di alghe.

Durante il Consiglio sono intervenuti tanti portatori di interessi e rappresentanti di categoria e associazioni: dalla CNA alla Cgil Gallura, passando per i mitilicoltori e gli operatori turistici. Il comune denominatore di tutti gli interventi è stata una secca perplessità coniugata a una certa contrarietà condita da diffidenza. Chi ha parlato in aula ha espresso preoccupazioni per gli effetti "postumi": gli effetti visivi, i possibili effetti sull'ambiente, i possibili rischi.

Le perplessità e i dubbi non toccano l'amministrazione Nizzi. Il sindaco, in particolare, ha rassicurato la cittadinanza, ha tutto sommato espresso un parere positivo al progetto e ha più volte usato il "noi" per riferirsi allo stesso: "Noi chi?", ha chiesto la consigliera Ivana Russu. Il progetto non è, infatti, un'iniziativa pubblica portata avanti dall'amministrazione pubblica (sia essa locale, regionale o nazionale): si tratta di un'iniziativa privata slegata dai piani energetici nazionali. 

Che ci sia un problema globale relativa all'approvvigionamento energetico è fuor di dubbio: la spada di damocle del cambiamento climatico ce lo ricorda tutti i giorni. Un tema complesso come questo, però, non può essere liquidato con discorsi semplicistici come se Olbia fosse una "signoria" indipendente.

Se il privato perora giustamente la sua causa, l'amministrazione pubblica (che sia locale, regionale, nazionale) dovrebbe avere un atteggiamento laico ed esercitare lo spirito critico in tutti i sensi, sia per i pro e per i contro. Perché se è vero come è vero che dobbiamo fare una transizione energetica (ce lo chiede il pianeta e ce lo chiede la nostra voglia sopravvivere al cambiamento climatico da noi innescato), è anche vero che bisogna comprendere gli effetti e quali saranno i vantaggi per i cittadini nel loro complesso (e non esclusivamente per le aziende private).

Ora che finalmente il dibattito è stato avviato, deve necessariamente andare avanti per approfondire bene tutti gli aspetti che coinvolgono il territorio. L'iter della VIA, nel frattempo, proseguirà secondo norma di legge.